“Era una scatola vuota che andava riempita di contenuti”. E “così è stato, a dispetto del contributo ordinario di soli 87 mila euro avuti nel 2010 e di 150 mila nel 2011”. Salvatore Carchidi traccia un bilancio più che positivo della gestione commissariale del Parco Naturale Regionale delle Serre, racconta le difficoltà incontrate a causa della scarsa dotazione finanziaria e dell’esiguità delle risorse umane avute inizialmente a disposizione, spiega come è cambiato l’approccio ai problemi e alle possibilità di sviluppo. “Una vera rivoluzione rispetto al passato, quando il contributo ordinario era addirittura di 500 mila euro” sostiene Carchidi che ricorda come, durante la prima uscita pubblica del convegno di Nardodipace, l’allora governatore Giuseppe Scopelliti parlò di “ultima spiaggia”. Perché il Parco rischiava di chiudere i battenti se non avesse prodotto qualcosa di “utile per la collettività”. L’ex commissario si dimostra fiero del suo operato, dell’aver trasformato quell’ente che rischiava di essere meno che un carrozzone in una “fonte di occasioni di crescita culturale, sociale ed economica”. Partita il 17 dicembre 2010, l’esperienza di Carchidi si è contraddistinta in avvio per la conduzione in porto di due progetti ereditati, riguardanti la costruzione delle sede del Parco e il restyling del portale web ed è proseguita con il “Ripristino area verde (ex vivaio Rosasella)”, che prima era “caratterizzata dall’incuria e che oggi rappresenta un centro di educazione ambientale visitato dalle scolaresche”. L’azione amministrativa è entrata nel vivo con la “realizzazione del sentiero naturalistico Archiforo” e con il passaggio di “50 operai idraulico-forestali al Parco grazie all’impegno dell’onorevole Nazzareno Salerno”. E’ stato poi utilizzato sia nel 2012 sia nel 2013 personale in mobilità. Circa 20 esperti hanno prestato la loro professionalità nell’ambito del progetto comunitario “2BParks”. Angitola FISH2O è invece il progetto di monitoraggio scientifico interamente finanziato dal fondo europeo per la pesca. Il progetto comunitario FA.RE.NA.IT ha coinvolto le scuole del Parco in iniziative di educazione ambientali. E’ stato inoltre realizzato un impianto fotovoltaico che soddisfa il 60% del fabbisogno energetico del Parco. Importante è stato anche il mantenimento in servizio degli ex operai di Eurocoop. Successo ha avuto il campus estivo “Tuffati nel Parco”. Concretizzato un concorso per la realizzazione di eco-presepi ed ideata una giornata dedicata all’educazione ambientale “Puliamo il mondo”. Da sottolineare anche il concorso fotografico “Scatti dal Parco” e la contestuale mostra aperta al pubblico. Avviata la valorizzazione della foresta Prasto, concessa alla gestione del Parco dal Comune di Gerocarne. C’è stata poi l’attività di controllo dei cinghiali presenti nel Parco e il loro censimento per evitare danni all’agricoltura. Col progetto “Natura e turismo” sono stati avviati 49 tirocini retribuiti per altrettante figure professionali. “La riqualificazione e la pulizia straordinaria di alcune aree di Serra San Bruno è stata una grande sfida di civiltà che il Parco delle Serre ha messo in campo – precisa Carchidi - eliminando i disagi causati dall’abbandono di carte, immondizia e quant’altro possa nuocere alle bellezze architettoniche del centro storico serrese, per restituirlo al decoro e all’immagine che merita. Stessa azione è stata intrapresa presso tutti i Comuni che hanno stipulato un’apposita convenzione con il Parco”. Anche per il 2015 il Parco Naturale Regionale delle Serre ha dato avvio al progetto riguardante i “soggetti disoccupati percettori di ammortizzatori sociali in deroga in condizioni di svantaggio e di marginalità sociale anche per attività socialmente utile e di pubblica utilità”, fornendo a ben 50 disoccupati una integrazione reddituale con contestuale formazione, e nel contempo migliorando i servizi offerti al territorio, quali decoro e cura del verde e ogni tipo di servizio offerto a cittadini e turisti in vista della prossima stagione estiva. “Sono contento – afferma Carchidi – di aver dato un contributo, insieme al direttore Francesco Pititto, allo sviluppo sostenibile dell’area del Parco, vincendo una scommessa nella quale pochi credevano. Oggi quei detrattori sono costretti a ricredersi – conclude l’ex commissario – e a prendere atto della costruzione di una splendida realtà che può diventare il futuro di questa parte della Calabria. Ho dedicato tempo, impegno e passione al Parco e spiace rilevare di essere stato sostituito senza una specifica motivazione. Mi auguro, ad ogni modo, che questo Ente possa crescere ancora e rispondere alle aspettative dei cittadini”.