Rachiele e De Caria (Serra al centro): “Continua la presa in giro dell’Asp. Il sindaco intervenga”
"In origine erano 20, adesso solo 6. Continuano i giochi di prestigio, ai danni del presidio ospedaliero di Serra San Bruno, che fanno retrocedere il diritto alla salute nel territorio montano di ben 50 anni".
È quanto dichiarano, in un comunicato, i componenti del gruppo "Serra al Centro", Nensy Rachiele e Gregorio De Caria "in riferimento ai posti letto riservati alla Riabilitazione post acuzie previsti dalla delibera commissariale 193 del 19 aprile 2016 – il cui progetto esecutivo era stato messo in campo dalla delibera 641 del 2018 - che sono stati, a conti fatti, inspiegabilmente ridotti con una nuova delibera del Commissario alla sanità vibonese Giuseppe Giuliano. Una delibera che non soltanto getta una scure su posti letto dopo che il presidio sanitario serrese è stato privato di numerosi altri servizi sanitari, ma che rappresenta una semplice dichiarazione di intenzione. In concreto la delibera non prevede impegni di spesa, né per gli interventi strutturali, tantomeno per quelli tecnologici e, da quello che ci risulta, nel piano del fabbisogno approvato di recente dalla regione per l'anno in corso è prevista l'assunzione di un solo medico fisiatra. Aprire eventualmente sei posti anziché 20 è inopportuno perché anche per sei posti letto gli standard minimi di accreditamento prevedono l'intero personale di un modulo di 20 pl, ovvero 4 fisiatri, 8 fisioterapisti, 6 infermieri e 12 oss. E siccome - prosegue la nota -come dicevano i latini quod non est in actis non est in mundo, ecco che la traduzione plastica di quanto messo nero su bianco dal management sanitario vibonese ha una sola definizione: presa in giro. Una chiara azione di prepotenza da parte dell’Asp di Vibo Valentia che dopo la partecipazione al consiglio comunale aperto del Commissario Giuliano, dimostra apertamente di non voler ascoltare la voce del territorio. E se gli atti di indirizzo di appena qualche anno fa andavano nella direzione del mantenimento dei servizi e di ampliamento dell’offerta sanitaria del “San Bruno” con la previsione di nuovi, quelli attuativi del Commissario sembrerebbero far trasparire atti d’indirizzo che vanno nella direzione contraria. A questo punto, una presa di posizione del primo cittadino di Serra San Bruno, Alfredo Barillari, non è soltanto opportuna ma necessaria, per viaggiare unitamente agli altri sindaci e alle associazioni sulla strada della protesta, reagendo contro l’ennesimo scippo ai danni di un territorio considerato dalla politica come serbatoio di voti e dall’Azienda sanitaria vibonese come una terra da non considerare. Sull’ospedale di Serra San Bruno - è la chiosa finale - stanno scorrendo i titoli di coda".
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