Serra al centro, ticket: l’Asp lascia i cittadini nel limbo
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«I disagi che ormai sistematicamente si ripetono negli uffici prenotazioni e ticket dell’Asp di Vibo Valentia richiedono un’immediata ed efficace risposta da parte dell’azienda, tesa a potenziare un servizio cui quotidianamente si accostano centinaia di persone. Le cronache restituiscono con cadenza giornaliera condizioni inaccettabili per un servizio sanitario degno di questo nome: sportelli che chiudono anzitempo per carenza di personale; un solo operatore a fronteggiare decine di richieste; code che si protraggono per ore; confusione nelle sale d’attesa dove mancano persino gli eliminacode. Per non parlare delle lunghe file che si registrano allo sportello per la scelta del medico di base. A farne le spese, in questo quadro desolante, sono evidentemente gli utenti, spesso avanti negli anni, costretti a subire tutti i disagi che tali circostanze impongono loro. Per questi motivi, nei prossimi giorni, chiederò un incontro al commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia per fare il punto sullo stato della sanità nel Vibonese, sui ritardi nell’avvio della costruzione del nuovo ospedale, ed anche sui tempi di attesa delle visite e prenotazioni mediche. In quella sede chiederò anche dei correttivi organizzativi per l’Ufficio prenotazioni e ticket, che anche simbolicamente è la prima interfaccia del sistema sanitario, al fine di assicurare l’adeguata copertura del servizio da parte del personale preposto, valutando, se necessario, di integrarlo con figure appositamente formate che possano garantire la celerità e l’efficienza del servizio».
È quanto dichiara il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo relativamente ai disagi che si registrano negli uffici ticket dell’Asp di Vibo Valentia.
"Al fine di evitare occasioni di diffusione del Coronavirus (SARS-COV-2), le esenzioni Ticket in scadenza al 31 marzo 2021, sono state prorogate di ulteriori mesi sette, fino al 31 ottobre 2021".
E’ quanto disposto dal commissario ad acta, prefetto Guido Longo e dal dirigente generale vicario, Giacomino Brancati.
"Rimane comunque onere e responsabilità del cittadino comunicare tempestivamente, anche in un momento antecedente alla scadenza di cui sopra, l'eventuale perdita dei requisiti del diritto di esenzione autocertificato, chiedendo la revoca dell'attestato di esenzione".
“Non sembrano avere fine le emergenze della sanità in Calabria ed i relativi disservizi a spese dei cittadini”. Così scrive in una nota il Vice Presidente Regionale dell’U.Di.Con. Domenico Iamundo per denunciare l’ennesimo fatto che ha causato tante segnalazioni di protesta. “Due giorni fa era toccato all’ Ospedale di Tropea: dopo lunghe ore di attesa da parte di cittadini che si erano recati fin dalle prime ore dell’alba presso l’ufficio ticket, senza nessun avviso da parte dell’Ente, si era diffusa la notizia che, inspiegabilmente, l’ufficio sarebbe rimasto chiuso”.
“Lo stesso episodio si è verificato a Vibo Valentia dove decine di cittadini in fila hanno trovato chiusi gli sportelli di via Moderata Durant senza nessun avviso sulle cause della sospensione del servizio. Quanto accade nella Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia è francamente inaccettabile - prosegue il responsabile provinciale U.Di.Con. Piero Marrella - lunghe ore di attesa, una attesa che si è prolungata sino alle 10,30 quando, i cittadini, ormai stanchi venivano informati, con poche righe affisse al vetro dello sportello, dell’esistenza di un problema. È evidente che ci sia qualcosa che non torna in questa vicenda, non è possibile che il cittadino, nella maggior parte dei casi proveniente dal comprensorio, dopo i vari disagi di trasporto per raggiungere l’Ufficio Ticket, sia costretto a sostare per ore senza poi poter accedere al servizio”.
“Chi gestisce la sanità calabrese, le Asp ed i commissari, diano risposte immediate a noi - prosegue Domenico Iamundo – ed ai tanti cittadini che rappresentiamo sui motivi e le cause delle chiusure alternate degli uffici ticket degli ospedali civili del territorio e che creano un grave disservizio e notevolissimi disagi ai cittadini del Vibonese. Faremo presente ulteriormente nelle prossime ore, ai vertici della sanità calabrese ed ai dirigenti dell’Asp provinciale di Vibo Valentia. I tempi biblici necessari per una visita medica, i disservizi degli uffici ticket degli ultimi giorni e la totale assenza di informazioni con l’utenza. I numeri parlano chiaro, il servizio sanitario calabrese è in forte crisi e non solo per l’ufficio ticket, ma per colpa di una gestione sbagliata che noi dell’U.Di.Con. abbiamo già denunciato diverse volte. È necessario un confronto serio per individuare con chiarezza gli interventi immediati necessari per arrivare ad una programmazione sanitaria funzionale ed utile ai cittadini ed ai lavoratori del settore. La paralisi gestionale è sotto gli occhi di tutti – conclude Iamundo - chiederemo ai vertici dell'Asp di Vibo Valentia ed ai commissari della sanità calabrese l'immediato ripristino del servizio ticket o saremo costretti ad intraprendere presso le sedi competenti per denunciare il caso di interruzione di pubblico servizio"
I finanzieri della Tenenza di Soverato hanno passato al setaccio numerosissime prescrizioni mediche in regime di esenzione ticket.
In particolare, l’attività, svolta su tutto il territorio del basso Ionio soveratese, ha interessato una platea di oltre 100 persone che, attraverso la presentazione di autocertificazioni riportanti dati non veritieri, hanno indebitamente usufruito di prestazioni farmaceutiche e medico specialistiche, a danno del Servizio sanitario regionale e nazionale.
L’azione di controllo si è basata sull’analisi delle banche dati, attraverso le quali le fiamme gialle hanno riscontrato i reali redditi percepiti dalle persone controllate e dal loro nucleo familiare.
Sono stati oggetto di controllo, anche, alcuni pazienti che hanno beneficiato di specifiche esenzioni, certificando situazioni reddituali prossime all’indigenza, a fronte di condizioni economiche piuttosto floride.
Tra i casi più eclatanti, alcuni individui che hanno beneficiato delle esenzioni, pur avendo dichiarato redditi superiori ai 70 mila euro.
L’attività ha permesso ai finanzieri di accertare oltre 100 casi d’irregolarità, constatare l’omesso pagamento del ticket sanitario per oltre 35 mila euro ed irrogare sanzioni amministrative per circa 105 mila euro.
Contestualmente è stato attivato l’iter per il recupero del contributo, per il quale il 90 per cento delle persone controllate ha già provveduto a sanare l’irregolarità contestata.
Che i costi della sanità stiano diventando insostenibili per molti è un dato di fatto. Le prestazioni sanitarie, infatti, sempre più vengono richieste a pagamento o con modalità intramoenia o direttamente da privati, dato che i tempi d’attesa del Cup sono sempre più lunghi. In tutto questo scenario, naturalmente, non mancano i soliti approfittatori che, a scapito di chi davvero ne ha diritto, presentano ticket che riportano false esenzioni, vediamo i dettagli.
Autocertificazioni per esenzione: chi ne ha diritto
Per capire un attimo quello che è accaduto in Calabria, si deve avere chiaro che in alcune condizioni, che prendono in considerazione due fattori principali, quindi l’età dell’assistito e il suo reddito familiare, è possibile fruire di un’esenzione per le prestazioni mediche, ovvero tutte quelle visite per le quali, diversamente, si dovrebbe pagare un ticket.
Vi sono poi esenzioni specifiche per malattie, per esempio un diabetico non dovrà pagare determinati esami del sangue e avrà la possibilità di ottenere una particolare esenzione sul ticket.
Questo punto è particolarmente importante soprattutto per quegli anziani che soffrono di patologie croniche e che dunque hanno bisogno anche di farmaci molto costosi, alcuni tuttavia restano a pagamento e si deve ricorrere anche a forme di prestiti agevolati per pensionati per poterli acquistare. Proprio per tutti questi motivi appare ancora più aberrante la verità portata alla luce dalla guardia di finanza negli scorsi giorni a Soverato.
I fatti di Soverato: 221 false esenzioni
Si è trattata di un’operazione complessa per la guardia di finanza del Comando Provinciale di Catanzaro, ma che ha portato alla denuncia di ben 221 persone. Queste, infatti, avevano presentato false autocertificazioni per poter usufruire, ovviamente indebitamente, di prestazioni sanitarie e acquisto dei medicinali completamente a carico dello Stato, solo che tali persone non ne avevano il diritto. Questo chiaramente non comporta solo una perdita in termini economici per lo Stato, che dovrà quindi far fronte alla necessità di far rientrare determinati costi facendo gravare la cosa ulteriormente sulle spalle dei cittadini onesti, ma rende sempre più difficoltosa la possibilità di fruire di questi peculiari servizi dalle persone che davvero ne hanno necessità e diritto.
I truffatori sono stati scoperti grazie ad un controllo incrociato che è stato effettuato con i dati delle banche dati e degli uffici dell’Azienda sanitaria locale dove sono riportati i nomi dei beneficiari di tutte le esenzioni. In questo modo il solerte lavoro della guardia di finanza ha fatto sì che tale truffa, poiché di truffa si tratta, sia stata sventata. Le esenzioni indebite sono così costate una cifra come 50 mila euro, mentre le sanzioni applicate saranno di 150 mila euro, ben tre volte tanto la cifra indebitamente evasa.
Insomma, per una volta sembra che giustizia sia stata fatta, con l’auspicio che i casi di questo tipo siano sempre meno.
Nell’ambito dei controlli disposti dal Comando provinciale della guardia di finanza di Catanzaro nel settore della spesa pubblica, le fiamme gialle della tenenza di Soverato hanno scoperto 221 persone che, attraverso la presentazione di autocertificazioni riportanti dati non veritieri, hanno indebitamente usufruito di prestazioni sanitarie e acquisto di medicinali, a carico del Servizio sanitario nazionale.
L’attività ispettiva dei finanzieri, eseguita mediante l’ausilio delle banche dati in uso al corpo, si è articolata attraverso la preliminare acquisizione presso la competente Azienda sanitaria provinciale degli elenchi relativi ai soggetti beneficiari di esenzione ticket.
Il successivo incrocio dei dati riportati nelle autocertificazioni presentate, con l’ effettiva situazione reddituale rilevata in capo ad ogni richiedente, ha consentito di individuare indebite esenzioni dal pagamento del ticket sanitario per oltre 50 mila euro.
Nei confronti delle persone che hanno illegittimamente usufruito dell’esenzione, sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 150 mila euro, pari al triplo del contributo evaso. Contestualmente è stata attivata la procedura per il recupero del beneficio indebitamente ottenuto.