Lamezia Terme: al liceo "Galilei" il secondo appuntamento di “Siamo tutte Eva”

Si è svolto nella giornata di ieri, il secondo incontro con gli studenti delle scuole superiori, sul tema della violenza di genere, “Siamo tutte Eva”. Dopo il primo appuntamento di Chiaravalle Centrale, che ha riscosso molto successo, è stata la volta del liceo Scientifico di Lamezia Terme “Galileo Galilei”. L’iniziativa di sensibilizzazione all’interno degli istituti scolastici, ideata dall’associazione chiaravallese “Sulle Note del Tempo”, ha fatto tappa in una delle realtà più importanti della regione. Lo scopo è quello di portare testimonianze, esperienze e vissuti di donne che da sole ce l’hanno fatta a superare vincoli e ostacoli molte volte posti dalla società. I temi trattati nel convegno sono stati vari, dalla violenza domestica e di genere all’imprenditoria femminile. Ad interagire con gli studenti, rappresentanti di associazioni create e portate avanti da donne, che da anni lavorano per sensibilizzare e aiutare tutte le donne che quotidianamente subiscono violenza e che trovano il coraggio di guardare avanti e denunciare. Tra i rappresentanti delle associazioni presenti alla manifestazione, Emanuela Neri, presidente dell’associazione “Sulle Note del Tempo”;  Angelica Posca, infermiera domiciliare; Renata Tropea, medico di pronto soccorso che si occupa di violenza di genere;  Antonella Greco Presidente Regionale e Nazionale “Donne in Campo”; Maria Grazia Milone, Presidente CIA Calabria Centro e Emanuela Milone, Vice Presidente Associazione Donne in Campo. Il metodo utilizzato per comunicare ed interloquire con i ragazzi è stato molto particolare, e al “passo con i tempi”. E’ stata utilizzata una piattaforma web, tramite questa, i ragazzi si sono collegati ognuno con il proprio smartphone e hanno risposto, in maniera del tutto anonima, a delle domande che apparivano sul proprio schermo e in automatico su un altro schermo visibile a tutti. Questo sistema, ha fatto si che i ragazzi non si trovassero in una posizione di vergogna e imbarazzo, così da esprimersi nel migliore dei modi. Ad inizio convegno e a fine convegno è stata posta la stessa domanda, nonché fulcro di tutta la conferenza: Cosa ti viene in mente se pensi alla parola Donna?

Le risposte inizialmente sono state “Madre, Amore , Bellezza” tutti aggettivi che riportano ad un legame del tutto affettivo che si ricollega perfettamente alla figura femminile per eccellenza, ovvero la figura materna. Dopo gli interventi delle varie figure chiamate a presenziare la conferenza, che hanno sensibilizzato i ragazzi sull’argomento, facendo capire che si può e si deve combattere la violenza attraverso la propaganda e le esperienze vissute, le risposte sono state più forti e toccanti: “forza, libertà, intraprendenza, indipendenza, coraggio, audacia, rispetto e originalità”. Conferma di come i ragazzi sono pronti a ricevere messaggi importanti come quello della battaglia contro la violenza sulle donne. Il programma di sensibilizzazione che viene portato avanti è incentrato sulle nuove generazioni, affinché questo in futuro non sia più un problema su cui discutere.

Le donne che fanno parte delle varie associazioni e che portano avanti l’iniziativa “Siamo tutte Eva”, sono pronte per continuare il loro tour all’interno delle scuole. Gli incontri non sono finiti qui e continueranno su tutto il territorio regionale , in modo da raggiungere il maggior numero di ragazzi e ragazze.

Chiaravalle Centrale, la violenza di genere raccontata da Anna Macrì

Non è capitata per caso, a Chiaravalle Centrale, la presentazione del libro di Anna Macrì “Malamore, quando il male marchia il ventre delle donne”.

L'iniziativa si è, infatti, svolta ieri, a pochi giorni dalla data del 25 novembre, quando in tutto il mondo verrà celebrata la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”.

Un tema attuale, complesso, crudo, difficile, che la Consulta comunale della Cultura di Chiaravalle Centrale ha voluto affrontare per tempo, ospitando Anna Macrì, il suo libro, e un tavolo di autorevolissimi relatori: il docente di Sociologia generale e Sociologia della sopravvivenza presso l'Umg di Catanzaro, Charlie Barnao, la segretaria regionale del Sunas, il sindacato degli assistenti sociali, Amalia Talarico.

A tessere le fila degli interventi, la brava giornalista Terri Boemi, appassionata e coinvolgente nell'introdurre la serata. La consigliera comunale Elisa Fera e la giornalista Maria Patrizia Sanzo, quest'ultima in qualità di componente del direttivo della Consulta, hanno sottolineato l'importanza di un incontro culturale di notevole spessore.

La città di Chiaravalle ha avuto l'onore di ospitare Anna Macrì a pochi giorni di distanza da una analoga iniziativa che ha visto l'autrice di “Malamore” protagonista presso la sala Caduti di Nassirya del Senato, a Roma, su invito della presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. Il libro - è stato spiegato - è nato da una ricerca etnografica condotta all'interno dell'associazione catanzarese “Astarte” e rappresenta un atto d'accusa durissimo che evidenzia l'impossibilità che le donne hanno di affrancarsi in una società che “non vede e non sente” e le relega nell'incapacità di reagire.

Anna Macrì, con la sua sensibilità profonda (attrice, artista, impegnata nel sociale) ha raccontato dieci storie vere di donne maltrattate e violate. Perché il femminicidio, l'atto finale di una violenza di genere, è solo la punta dell'iceberg. 

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Locri: seminario internazionale sull'Effettività della tutela contro la violenza domestica e di genere

Nell’ambito delle attività di formazione organizzate dal Consiglio dell’ordine degli avvocati di Locri e dalla Scuola forense, si svolgerà sabato 10 giugno il seminario internazionale sul tema “Effettività della tutela contro la violenza domestica e di genere” che proporrà interventi e riflessioni a margine della importante sentenza della Corte Edu del 2 marzo 2017 sul ricorso Tulpis contro Italia.

Per la prima volta la Corte europea dei diritti dell’uomo ha affermato il principio di effettività della tutela del diritto alla vita e del divieto di trattamenti inumani e degradanti, perpetrati, in particolare, nell’ambito della famiglia; in particolare, a seguito di una vicenda segnata dalla condotta di un marito connotata da reiterati episodi di violenza  fino al tentato omicidio della moglie ed all’omicidio di uno dei figli della coppia, la Corte ha condannato l’Italia proprio per la mancanza di effettività della tutela: a fronte di un sistema normativo che propone, infatti, strumenti penalistici e civilistici di tutela delle donne e dei familiari deboli, le autorità italiane non hanno posto in essere le misure necessarie ed appropriate per proteggere la vita e l’incolumità dei soggetti minacciati.

Accanto all’analisi del piano squisitamente normativo, dunque, viene in considerazione il piano di attuazione della norma.  

Sulla questione si confronteranno, approfondendo i caratteri della tutela di genere in Italia ed in Spagna, Maria Josè Bravo Bosch, professoressa nell’Università di Vigo, ed Angela Busacca e Patrizia Morello, docenti del Digiec e della Scuola di specializzazione per le professioni legali dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Il seminario che si svolgerà presso il Gran Hotel President –S.S. 106 Siderno alle ore 17:00,  sarà aperto dall’intervento di saluto della Presidente del Coa di Locri, Gabriella Mollica Luly e moderato da Carlo Tropiano.  

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