Feltri smentisce se stesso:: "Mi riferivo ai portafogli, non ai cervelli"
Ritorna sul luogo del misfatto e fa una rettifica che va oltre la ritrattazione.
Dopo le sciagurate affermazioni che, nei giorni scorsi, hanno suscitato un vespaio di polemiche, Vittorio Feltri affida alle pagine di Libero una riflessione con la quale smentisce se stesso.
“Io – scrive Feltri- nel dire in tv, ospite di Mario Giordano (Fuori dal coro), che i meridionali sono inferiori ai settentrionali non mi riferivo affatto alle loro qualità morali e intellettuali, bensì al fattore economico, nettamente svantaggioso rispetto al Settentrione”.
Pertanto le “dichiarazioni” del direttore di Libero sarebbero state “fraintese”, poiché “si riferivano ai portafogli e non certo ai cervelli, quindi nulla di antropologico e tutto finanziario”.
A sostegno delle sue argomentazioni, Feltri chiama in causa “Benedetto Croce, Giovanni Verga, Gabriele D'Annunzio, Corrado Alvaro e Leonardo Sciascia” che, a suo dire “pure il più tonto dei polentoni è consapevole che non fossero delle teste di rapa, bensì personalità eccelse espresse non dalla Valle Brembana, piuttosto dal glorioso Meridione”.
Tuttavia, aggiunge: “La realtà non è mai offensiva né ingannatrice, per cui non comprendo il motivo che induce tanta gente a prendersela con me, accusandomi di ogni nefandezza, soltanto perché mi sono limitato a sottolineare la verità. La mia esternazione pertanto non è stata infelice, semmai male interpretata da chi non riflette su quanto ascolta e su quanto legge”.
In conclusione, Feltri ricorda che “La categoria degli stolti è universale e si sviluppa ad ogni latitudine, nonostante talvolta ci siano cretini più cretini di altri. Dare a me – è la chiosa finale - dell'antimeridionale significa trascurare la mia storia e il mio operato”.
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