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Call center, chiusura più vicina

SERRA SAN BRUNO – Magari non lo ammettono pubblicamente, ma serpeggia la rassegnazione fra i lavoratori del call center di via Catanzaro. Come anticipato dal Redattore, i margini per la risoluzione della problematica sarebbero praticamente nulli perché la rigidità delle posizioni della Abramo Customer Care sarebbe tale da impedire una effettiva trattativa. Il motivo – e i collaboratori di Infocontact ne sono consci – è proprio questo: non si discute perché c’è una parte che ha già deciso per tutti. L’incontro in prefettura con i vertici regionali non ha dato i frutti sperati, c’è semplicemente una generica “disponibilità” da parte dell’assessore regionale al Lavoro Carlo Guccione, ma niente di più. La responsabilità non è evidentemente dell’esponente del Pd, quanto di un’acquirente che ha idee chiare ed intende attuarle. Eppure il tavolo romano resta aperto e sarà aggiornato giovedì, anche se le aspettative sono quelle che sono. La riduzione degli orari di lavoro è data per scontata, la chiusura dei centri periferici dovrebbe addirittura materializzarsi a breve. Le proposte del sindacato non sono esaltanti: l’idea è quella di partecipare alle manifestazioni di protesta senza però intaccare la produttività. Si percepisce una certa impotenza, la resistenza sta per essere spezzata. Non si capisce, infatti, che senso abbia aver timore di un licenziamento quando si sta per perdere il posto di lavoro. C’è aria di sconfitta e poca voglia di credere nel potere di mediare delle Istituzioni.

Caos Provincia, è il giorno della verità?

“Default”. È una parola cupa quella che ricorre nei discorsi dei dipendenti della Provincia di Vibo Valentia. Triste come i loro pensieri, zeppa di incertezze come il loro futuro. Adesso ci vuole coraggio, servono spalle larghe. E soprattutto c’è bisogno di una strategia per cercare di andare avanti. Il presidente Andrea Niglia sa che c’è bisogno di sostegno e pure di franchezza. Per questo, si accinge a presentare, alla presenza del governatore Mario Oliverio, un documento per illustrare la drammatica situazione finanziaria e anche sociale. Si tratta di ‘una fotografia’ della massa debitoria scattata dal comitato tecnico degli amministratori provinciali e comunali composto da Franco Barbalace, Tiziana De Nardo, Pasquale Fera, Raffaele Scaturchio, Domenico Villì, Sergio Rizzo, Vitaliano Papillo e Anna Grillo, coadiuvati dal segretario generale Cesare Pelaia. Le azioni  messe in campo sono dunque molteplici e vanno dall’illustrazione di questo atto, che avverrà oggi pomeriggio, al corteo degli amministratori vibonesi che domani partirà da piazza Municipio per giungere alla prefettura. Le richieste al governo centrale sono chiare: svincolo del Patto di stabilità e adozione di misure straordinarie e urgenti per ottenere liquidità. Che tradotto significa che se non vengono messi subito a disposizione i fondi occorrenti, il malessere sociale diventerà incontrollabile. Difficile se non impossibile, infatti, trattenere l’ira di chi non solo non riceve lo stipendio da mesi, ma non ha neppure la prospettiva di segnali positivi. Lo sanno bene gli amministratori che, consumati i necessari passaggi con il prefetto Giovanni Bruno, sono pronti a partire alla volta di Roma, destinazione ministero degli Interni. Con un aut aut preciso: una soluzione rapida e concreta oppure la riconsegna delle fasce tricolore e delle tessere elettorali. Quindi dimissioni immediate. Nessun bluff, giurano. Vedremo. La drammaticità dello stato di cose può essere affrontata solo con scelte drastiche. E’ indispensabile far sentire la voce del Vibonese, far capire che lo Stato non può essere benevolo con realtà territoriali dalle dimensioni consistenti e poi diventare sordo e cieco al cospetto della sofferenza delle aree considerate “minori”. Padre amorevole con alcuni e patrigno sdegnato con altri. Si chiede, in sostanza, parità di trattamento. Anche se a queste latitudini il piatto forte non è mica quello di garantire a tutti gli stessi diritti e le stesse opportunità.

Censore: “Partono i lavori dei 4 nuovi ospedali”

“L’evento è di quelli che lasciano respirare un po’ di aria nuova rispetto a quella fiatata finora, visto e considerato che rappresenta un importante passo verso la realizzazione dell’agognato sogno dei vibonesi, estenuati di dover fare i conti con una struttura ospedaliera che non sempre ha saputo rispondere positivamente alla continua domanda di salute della gente, mortificando anche la professionalità degli operatori sanitari”. E’ quanto afferma il deputato del Pd Bruno Censore, commentando la sottoscrizione del Protocollo di intesa per la realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia, che sarà siglato stamattina, presso l’Ufficio territoriale del governo, alla presenza del presidente della giunta regionale Mario Oliverio e del prefetto Giovanni Bruno, con la partecipazione dei massimi rappresentanti dell’Asp di Vibo Valentia e della società affidataria dei lavori. “L’Accordo di Programma Quadro siglato tra il Governo Prodi e la Regione Calabria nel dicembre 2007 – sostiene Censore - rimane il più grande piano di investimento in infrastrutture e tecnologie che la storia del regionalismo calabrese possa ricordare, malgrado il processo sia stato costellato da ritardi che hanno accresciuto la delusione tra i cittadini vibonesi, se è vero come è vero che risale al 18 febbraio 2009 il decreto del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali con il quale è stato formalizzato il finanziamento di 4 interventi relativi alla realizzazione dei presidi ospedalieri della Sibaritide, di Catanzaro, di Vibo Valentia e della Piana di Gioia Tauro, per un importo pari a 319 milioni di euro, tra risorse statali (178.615.153,06 euro) e quota regionale (140.384.847 euro). Negli anni – aggiunge Censore rivendicando il suo operato e criticando chi, a suo parere, ha commesso errori imperdonabili - al fine di evitare il ripetersi di ignominie che hanno contribuito ad ingarbugliare una matassa che inevitabilmente ha rallentato quel percorso di cambiamento che passa anche attraverso l’erogazione territoriale di servizi, primi fra tutti quelli sanitari, in Consiglio regionale, lavorando assieme ad altri colleghi, anche attraverso partecipati sit-in, ho sempre tenuto alta l’attenzione allo scopo di affrettare la realizzazione del nosocomio vibonese e l’erogazione di servizi sanitari di qualità, secondo le aspettative legittime degli operatori sanitari e dei cittadini dell’intera provincia. Adesso – conclude Bruno Censore - dopo la firma del contratto di assegnazione dei lavori per la costruzione del nuovo ospedale, con la ratifica del Protocollo di intesa si compie un altro importante passo verso la realizzazione di ciò che considero una condizione imprescindibile per il rilancio effettivo del sistema sanitario vibonese, dinanzi al quale è necessario recuperare ogni ritardo, in modo tale che anche la provincia di Vibo Valentia possa essere dotata di una moderna struttura che consentirebbe di offrire qualificate ed avanzate prestazioni sanitarie”.

 

Regione, autorizzato l'avvio delle procedure per i concorsi nella Sanità

Riunione in seduta straordinaria per la giunta regionale convocata “in considerazione della grave situazione in cui versa il settore della sanità. “Anche in assenza della nomina del Commissario - ha spiegato il governatore Oliverio – riteniamo urgente e non più procrastinabile l'assunzione di misure e decisioni per far fronte alle emergenze determinatesi in alcuni servizi ospedalieri ed in particolare nei servizi di emergenza-urgenza. In tal senso, riteniamo necessario un esame di merito delle situazioni segnalate dai direttore generali delle aziende ospedaliere, a partire dalle strutture Hub, al fine di affrontare le situazioni di criticità, attraverso l'espletamento dei concorsi per la copertura dei posti vacanti di personale medico e paramedico necessario a garantire i servizi. Riteniamo che bisognerà decidere un primo sblocco di assunzioni, attraverso l'indizione di concorsi e, nelle more, attivando anche procedure urgenti, consentite dalla legge, per le strutture ospedaliere Hub a cui devono seguire, in breve tempo, altrettante decisioni per garantire i servizi di emergenza-urgenza anche negli ospedali Spoke”. I sub-commissari Pezzi ed Urbani, dal canto loro, hanno espresso condivisione sulle preoccupazioni espresse dal presidente Oliverio e si sono dichiarati disponibili ad assumere i provvedimenti amministrativi e ad attivare le procedure necessarie all'espletamento dei concorsi, limitatamente al quadro delle esigenze prospettate dai direttori generali delle Aziende ospedaliere e condivise con l’esecutivo calabrese. A conclusione della riunione, si è deciso di procedere all'indizione di concorsi per oltre 100 unità, riguardanti personale medico, tecnici di laboratorio e personale infermieristico da utilizzare per garantire i servizi delle emergenze-urgenze, pronto soccorso e radiologia.

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