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Fisco, Unimpresa: "Serve la pace fra Stato e contribuenti"

“La mole di ricorsi tributari, che valgono come due manovre finanziarie, più di 50 miliardi di euro, impone al governo un ragionamento volto  a mettere definitivamente pace tra lo Stato e i contribuenti”. Ad affermarlo è il presidente di Unimpresa Calabria, Giuseppe Pratticò, che commenta i dati forniti dal presidente del Consiglio della magistratura tributaria, Mario Cavallaro, secondo il quale a fine 2014 in totale c’erano oltre 443.000 ricorsi pendenti davanti alla magistratura tributaria, per oltre 50 miliardi di euro. “La delega fiscale  - sostiene Pratticò - è volta a semplificare il rapporto tra i cittadini e le imprese da una parte e l’amministrazione finanziaria dall’altra e noi auspichiamo che sia la volta buona perché siano create regole di chiara attuazione: la certezza del diritto, specie in campo tributario, è fondamentale per la crescita economica ed è un fattore determinante anche per attrarre gli investimenti esteri. Nell’ottica di un rapporto più disteso – conclude il massimo rappresentante di Unimpresa regionale - sarebbe opportuno ragionare anche misure volte a snellire l’arretrato dei ricorsi, non necessariamente con condoni o sanatorie, magari con interventi volti a risolvere in via stragiudiziale le controversie di natura fiscale”. 

Ricorsi, Mangialavori resta consigliere regionale

“La Corte d’appello di Catanzaro ha riconosciuto la piena legittimità della mia elezione alla carica di consigliere regionale. Respinto, infatti, il ricorso presentato da Claudio Parente primo dei non eletti della Casa delle libertà. Un risultato che conferma la correttezza politica, istituzionale e giuridica della mia posizione”. Giuseppe Mangialavori può gioire per la sua conferma a palazzo Campanella, le ombre sulla sua permanenza sono svanite. E l’esponente azzurro guarda al futuro,  alle attività che lo attendono senza però dimenticare il lavoro degli ultimi 3 mesi. “Oltre alla mia incondizionata fiducia nell’operato della magistratura – sostiene il politico vibonese - sono sempre stato sereno per un esito che premia la coerenza e la lealtà verso la legge e nei confronti del ruolo istituzionale ricoperto. A conferma di ciò i vari interventi politici e le numerose iniziative istituzionali già intraprese nella mia funzione di componente dell’assise regionale. Un plauso alla professionalità dell’avvocato Stefano Luciano del Foro di Vibo Valentia per l’ineccepibile difesa giudiziaria esercitata con rigore e acume. La mia azione tesa a contribuire alla crescita della Calabria – aggiunge - continuerà senza sosta e con la passione di sempre. E ciò nella consapevolezza che il rispetto della volontà popolare, in democrazia, è un dato inderogabile, al pari di quello della sua dignità, da difendere con l’onestà, l’intensità e la costanza dell’impegno”. Come si ricorderà, Parente aveva proposto un ricorso basandolo sul fatto che il concorrente (che aveva abbondantemente superato le 7 mila preferenze), ritenuto ineleggibile poiché direttore sanitario della “Salus Mangialavori”, avrebbe riportato il 94% delle preferenze proprio nel territorio dell’Asp vibonese. Stesso esito per il ricorso di Sergio Costanzo contro Flora Sculco: la crotonese rimane in consiglio regionale poiché il suo ruolo all’interno della struttura di Franco Pugliano è stato ritenuto alla stregua di una collaborazione esterna e, dunque, la Sculco non è stata considerata lavoratrice dipendente della stessa assise regionale.

Lsu/lpu, arrivano gli arretrati di ottobre e novembre 2014

Il dipartimento regionale "Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione e Politiche Sociali" comunica lo stato delle procedure attivate per i pagamenti dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. “Per i pagamenti dei sussidi per gli LPU e delle ore integrative per gli LSU/LPU – viene spiegato - relativamente ai mesi di ottobre e novembre 2014 è stato predisposto un decreto di liquidazione che verrà definito nei prossimi giorni con l’invio delle spettanze agli enti utilizzatori. Per quanto concerne la contrattualizzazione di cui alla Legge 147/2013, il dipartimento Lavoro, con Decreto n. 697 del 06/02/2015, ha impegnato la somma di euro 38.000.000,00 necessaria al pagamento dei lavoratori di cui alla citata Legge, per più mensilità dell’anno 2015, relativamente alla contrattualizzazione a 26 ore settimanali, a tutti gli enti beneficiari e precisamente: per i mesi restanti non coperti dalle agevolazioni ministeriali, per i comuni ammessi alla graduatoria di cui alla sopra richiamata legge; per l’intero anno per tutti quei lavoratori LSU/LPU per i quali i Comuni non hanno prodotto richiesta di agevolazione o l’hanno richiesta parzialmente o è stata valutata dal Ministero fuori termine”. Il Dipartimento, inoltre, precisa  che “la Regione parteciperà al tavolo interistituzionale  fissato a Roma nella prossima settimana, dove ci sarà la presenza del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, del Ministero dell’Interno  Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero per la semplificazione e la Pubblica Amministrazione, per concludere il processo di deroga per tutti gli Enti che hanno richiesto la contrattualizzazione".

Metalli pesanti nelle acque, il caso Legnochimica arriva a Bruxelles

Da Rende a Bruxelles il passo diventa breve. Per merito di Laura Ferrara che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta alla Commissione sul caso Legnochimica. “Due – spiega la portavoce del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo - le tematiche messe in evidenza: i danni ambientali che ha subito l’area dove operava la società oggi in liquidazione e i danni alla salute causati alla popolazione residente. In entrambi i casi si prefigurerebbe una violazione della normativa europea. Ed è su questo punto che si interroga la Commissione, per sapere quali iniziative intende intraprendere affinché siano rese realmente efficaci le norme europee in materia ambientale, con particolare riferimento alle direttive 2004/35/CE, 2000/60/CE e 2008/98/CE. Il caso della ex Legnochimica parte da lontano. Sin dal 1969 – chiarisce la Ferrara coadiuvata dal portavoce grillino al Comune di Rende Domenico Miceli - nell’area persistono enormi bacini, privi di impermeabilizzazione, dove inizialmente venivano sversati i residui di lavorazione. Questi bacini, i cosiddetti ‘laghetti’ sono ancora là in attesa della necessaria bonifica. Nel luglio 2011 la Procura della Repubblica ha disposto la redazione di una consulenza tecnica sull’area. La consulenza evidenzia che «la falda acquifera sotto ed in prossimità dei bacini artificiali, risulta gravemente contaminata, anche in profondità e che detta contaminazione si è estesa ai pozzi esistenti in zona» ed evidenzia l’inquinamento da metalli pesanti: alluminio, ferro, manganese, arsenico, berillo, cromo, nickel, mercurio, benzene e tricloroetilene, con concentrazioni fino a centomila volte superiori al valore consentito. Tali sostanze sono classificate dalla IARC come rischio oncogeno documentato. I rilievi effettuati dall’Arpacal sulle acque sotterranee confermano la contaminazione da sostanze cancerogene: diclorometano, tricloroetano, bromoclorometano, dibromoclorometano, Toluene e P-Isopropiltoluene. I molteplici interventi di tutte le autorità competenti sono sempre risultati vani, pertanto emerge palese la violazione attuale e continuativa della normativa europea in materia. Ad oggi si attende ancora l’avvio della bonifica dell’area in questione. Come Movimento 5 Stelle – concludono i due esponenti - siamo ancora in attesa di risposte concrete da parte dell’azienda in liquidazione che deve ancora presentare un piano di bonifica che possa essere oggetto di valutazione da parte della conferenza dei servizi”.

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