Quattro carrozze ferroviarie in fiamme

Hanno lavorato a lungo i dodici Vigili del Fuoco intervenuti sul posto per domare il rogo divampato nella serata di martedì nell'area delle Ferrovie dello Stato in cui sono depositati i vagoni in località Calamizzi, nella zona sud di Reggio Calabria. Quattro le carrozze avvolte dalle fiamme. I pompieri, approdati nel luogo dell'incendio a bordo di quattro autobotti, hanno impedito che il fuoco si estendesse ulteriormente. Dopo aver completato il lavoro, il Responsabile delle Operazioni di Soccorso ha compiuto gli accertamenti che serviranno a stabilire l'origine dell'incendio. 

 

Discarica nel cuore di Reggio: Alleanza Calabrese chiede il sequestro immediato

"Era solo un mese fa - ricorda Enzo Vacalebre, presidente di Alleanza Calabrese - la nostra denuncia della situazione di altissimo degrado che si presenta a Gebbione, nella zona di Calamizzi, a due passi dallo Stadio Comunale, dove insiste il sito originariamente in uso dalle Ferrovie dello Stato e oggi di proprietà comunale, destinato dall’attuale amministrazione a deposito delle basole del corso Garibaldi. Siamo ritornati a vedere cosa sia cambiato in questo periodo e abbiamo preso atto della capacità, di chi dovrebbe avere a cuore le sorti dei cittadini di Reggio Calabria, di trasformare un’area da bonificare urgentemente in una discarica autorizzata nel cuore della città. E’ di qualche giorno fa la notizia del sequestro nel Cosentino di un deposito traversine in legno, traversine che ancora continuano ad essere presenti nei binari morti della nostra Città, e considerate rifiuti speciali pericolosi, in quanto la sostanza utilizzata per isolarle da agenti atmosferici, il creosoto, è stata riconosciuta altamente cancerogena dall’UE. Infatti nel 2000 ne è stata vietata l’utilizzazione rilevando la sua incidenza nell’aumento di tumori e di altre forme di patologie collegate. Ebbene, nel sito di Calamizzi venivano lavorate queste traversine. Per anni ed anni le Ferrovie dello Stato hanno, grazie all’impianto di iniezione legnami, reso impermeabili con il creosoto, creato con una mistura di centinaia di composti complessi, tra i quali idrocarburi aromatici bi e policiclici, milioni di traversine". "Nel sito, oltre al grande silos che lo conteneva, non è dato sapere - incalza Vacalebre - se ancora lo stesso contiene dei residui, si possono notare dei carotaggi che avrebbero dovuto constatare lo stato del terreno ma i cui risultati sono sconosciuti. Durante la passeggiata all’interno della zona, già sottoposta a sequestro dalla magistratura, si può notare come ancora si continuano scaricare le basole, sfalci, residui di potatura, blocchi di asfalto, materiali di risulta di ogni genere. Tutto ciò avviene di fronte agli uffici in cui operano i magistrati della Dia, sotto gli occhi di centinai di abitanti che si affacciano sulla discarica, in mezzo alle polveri sottili che si creano durante gli scarichi, e soprattutto avviene con  il consenso dell’amministrazione comunale, legalitaria, trasparente, green ed incurante di ogni tipo di tutela nei riguardi dell’ambiente e della salute dei cittadini. Alcuni locali che insistono all’interno sono occupati da clandestini e, in funzione degli accessori trovati, si può affermare che tra gli occupanti ci siano anche dei bimbi. Ci chiediamo, ancora una volta, quando la magistratura andrà a verificare lo stato della discarica e le responsabilità, delle Ferrovie dello Stato in primis". "Il sito - è la richiesta di Enzo Vacalebre - deve essere sequestrato definitivamente ed avviata la bonifica immediata. I cittadini vogliono chiarezza e lo Stato è obbligato a rispondere".

 

Alleanza Calabrese denuncia: "A Calamizzi discarica con le basole del Corso Garibaldi"

"Una storia strana e sporca, iniziata nel luglio dello scorso e che continua ad essere avvolta in un alone di mistero che nessuno riesce ad squarciare". A mantenere viva l'attenzione su una vicenda segnata da diversi elementi che difettano di chiarezza è Alleanza Calabrese che, tramite una nota diffusa dal suo presidente, Enzo Vacalebre, scende nel dettaglio. "Parliamo - spiega il leader del Movimento politico autonomista -  del Corso Garibaldi e delle ormai famosissime 'basole'. Si parte dalla progettazione, poco chiara, variata più volte in corso d’opera. Si continua con l’esecuzione dei lavori, iniziati, bloccati, cantieri sequestrati, liberati, fermi, riaperti. I cittadini alla fine non hanno ancora recepito con quale materiale sarà terminata la strada più importante della città. L’unica consapevolezza che oggi abbiamo è la creazione di una enorme discarica che insiste a Gebbione.  A pochissimi metri da decine e decine di palazzi, in un sito originariamente in uso dalle Ferrovie dello Stato e oggi di proprietà comunale, destinato per ospitare il mercatino di Viale Calabria ed usato per lo stoccaggio delle basole e come discarica di materiale di risulta di qualsiasi genere.  "Tralasciamo - concede Vacalebre - una sequela interminabile di inosservanze da parte di tutti gli attori interessati all’esecuzione della pavimentazione, il non rispetto  delle prescrizioni imposte dalla soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici per le Province di Reggio Calabria e Vibo Valentia,  che obbligavano il recupero della pietra lavica, la cura nella rimozione attraverso strumenti idonei per evitare il loro danneggiamento  e immagazzinamento del basolato in buone condizioni separatamente da quello non riusabile, nonché la loro catalogazione e numerazione. Ci ritroviamo di fronte a centinaia di cittadini, che da mesi  vivono una situazione di elevatissimo degrado, che in effetti si ritrovano a stretto contatto con una discarica di rifiuti speciali, in spregio al D.L. 22/97, al D.L.157/2006, che parla degli inerti stradali e di come va gestita la loro conservazione. Cittadini che lo scorso anno si erano mossi inoltrando alla Procura di Reggio Calabria un esposto e che ancora rimangono in attesa del ripristino dei luoghi, affinché sia tutelata la salvaguardia della salute e dell’ambiente. Nel frattempo gli stessi continuano a convivere con polveri altamente inquinanti, rumori assordanti dovuti allo scarico dei cassoni ribaltabili dei camion. Metodologia da cui sicuramente anche l’integrità delle lastre non troverà sicuramente giovamento". "Per chiudere - termina il rappresentante di Alleanza Calabrese - mi allaccio ad una dichiarazione del consigliere Sera, presidente della Commissione Ambiente e territorio. Ebbe a dire giorni fa che l’Amministrazione inizierà a vigilare sulle opere in esecuzione o da eseguire in città. Ma la domanda sorge spontanea…  Fino ad oggi che avete fatto?

 

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