"La Spallata", Centro Studi Tradizione Partecipazione: "Reggio pretende di essere risarcita"
"Da un anno, anzi tre, non si vedeva così tanta gente in piazza per partecipare con entusiasmo ad una manifestazione pubblica". Giuseppe Agliano, presidente del Centro Studi Tradizione Partecipazione giudica positivamente la risposta dei cittadini alla convocazione di sabato pomeriggio in Piazza Italia, a Reggio Calabria, richiamati dal desiderio di esprimere disappunto e delusione rispetto all'azione quotidiana dell'Amministrazione Falcomatà. "I cittadini, ormai stanchi e disillusi, di giorno in giorno manifestano il proprio dissenso per l’attuale mala gestione della cosa pubblica cittadina. Tanti reggini si stanno ricredendo e si registra una palese e considerevole perdita di consensi per l’amministrazione comunale guidata dal rampollo di casa Falcomatà. I cittadini che lo hanno votato avevano riposto in lui la fiducia del risveglio dal torpore e la ripresa del cammini di speranza, dopo due lunghi e scellerati anni di commissariamento, di silenzio, di disservizi, di precarietà e di sporcizia. Invece gli anni sono diventati tre". "Perché l'ultimo - sostiene il Centro Studi Tradizione Partecipazione - si somma agli altri due aggiungendo marcio e malcontento al lungo e salato conto che tutti i giorni è portato con strafottenza a tavola dei nostri concittadini. E’ trascorso quasi un anno dall’insediamento del centrosinistra alla guida del Comune, anno che sarà ricordato dalla storia cittadina non per la tanto agognata 'svolta', ma per la vergognosa vicenda del Miramare; per la scandalosa chiusura dei gazebo sul lungomare in piena estate; per gli incarichi di parenti e compagni nello staff del sindaco mai formalizzati; per le bestemmie e le votazioni a 'pugni chiusi' nelle riunioni di commissione; per le nomine di soggetti provenienti da quel “Modello Reggio” messo al bando solo quando conviene; per le proposte di liberalizzare le droghe, ripopolare i centri collinari con gli immigrati, istituire illegali registri per le unioni civili; di chi crede di potere gestire le stanze del Palazzo S. Giorgio come se fossero quelle di casa propria. Con la manifestazione di sabato, si è delineato uno spartiacque tanto visibile quanto prevedibile: da un lato la Reggio sana e la gente perbene, dall’altra i capricci, l’arroganza e l’inadeguatezza di un’amministrazione che non ha neanche l’autorità necessaria per imporsi su vicende importanti quali la paventata chiusura dell’aeroporto; il definanziamento del Decreto Reggio; la questione delle deleghe della Città metropolitana che la Regione vuole riprendersi; l’incapacità di abbattere la pressione tributaria attraverso l’azione già avviata (e bloccata da tre anni) della vendita del patrimonio edilizio; la gravissima colpa di aver perso, senza battere ciglio, oltre 150 milioni…si avete letto bene! Centocinquantamilioni di euro!!!... di finanziamenti ritornati alla Regione e alla Comunità Europea per scelta o per ignavia. Oggi la Città non si sente difesa e salvaguardata. Questa amministrazione di centrosinistra non ha la forza né la capacità per imporsi e per proteggere ciò che è nostro e ci spetta di diritto. Reggio e i reggini ancora sono chiamati ad aspettare, a pazientare, per avere un sacrosanto risarcimento per aver buttato alle ortiche tre anni del suo futuro". "A noi, alla destra e al centrodestra, ancora una volta, il compito di dare speranza - conclude Agliano - e certezze alla Reggio che non si arrende".
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