Regione, questi i provvedimenti approvati oggi dalla Commissione Bilancio

La seconda Commissione, "Bilancio, programmazione economica, affari produttivi, affari dell’Ue e relazioni con l’estero2, presieduta dal consigliere Giuseppe Aieta, ha approvato il Programma di lavoro della Commissione europea, comunicato al Parlamento europeo, al Consiglio al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni. L’organismo, nel corso della seduta odierna, ha altresì approvato un progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale finalizzato al riordino dell’Arssa, con alcune funzioni che transiteranno, insieme al personale dipendente, all’Arsac. Inoltre, la Commissione ha dato parere finanziario favorevole al progetto di legge per l’Istituzione del registro Tumori della popolazione calabrese (iniziativa dei consiglieri Giudiceandrea, Mirabello, Sergio e Bova),  al progetto di legge che detta disposizioni per una maggiore tutela della sicurezza e della qualità del lavoro, al contrasto ed all’emersione del lavoro non regolare (iniziativa del consigliere Romeo), ed alla legge di iniziativa del consigliere Graziano che disciplina la trasparenza politica ed amministrativa della Regione Calabria e dei suoi enti strumentali e sull’attività di rappresentanza di interessi particolari(cosiddette lobbies). "L’efficace attività svolta oggi dalla seconda Commissione, e di questo ringrazio i colleghi – ha commentato a conclusione dei lavori il presidente Giuseppe Aieta – si è concretizzata con l’approvazione di importanti provvedimenti di legge. Il più importante, quello di iniziativa della Giunta regionale che va in direzione di un recupero immediato delle funzioni operative dell’Arssa, adesso assegnate all’Arsac, con il passaggio di tutto il personale alla stessa Arsac, per rilanciare questo ente importantissimo ai fini dello sviluppo agricolo  e rideterminarne tutte le passività. Voglio ancora sottolineare l’importanza dei pareri finanziari forniti per rendere operativo il registro dei Tumori nella nostra Regione, attualizzare la legge per la sicurezza, la qualità e per il contrasto del lavoro non regolare, la regolamentazione dell’attività di rappresentanza degli interessi particolari ed il loro rapporto con la Regione.  Infine, la Commissione ha approvato il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2016. Si tratta di un documento di indirizzo politico – ha detto Giuseppe Aieta – che fissa le priorità di intervento su grandi temi per i quali i cittadini si aspettano che l’Europa faccia la differenza. Parlamento, Consiglio e Commissione europea – ha sottolineato Aieta – insieme alle realtà nazionali, devono trovare sintesi unitarie per conseguire risultati concreti sulle questioni più importanti ai fini, soprattutto, di una riconquista di fiducia nelle istituzioni europee dei cittadini del Continente. Infatti - evidenzia Giuseppe Aieta – nel programma, tra gli altri argomenti,  sono fissate le linee di intervento per l’occupazione, la crescita, l’equità ed il cambiamento democratico, sfide tuttora aperte  che rappresentano un nervo scoperto per quel che riguarda la stabilità politica e le prospettive dell’Ue".  Alla seduta hanno preso parte consiglieri Guccione, Arruzzolo, Neri, Giudiceandrea,Graziano, Sculco e Orsomarso.

 

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Regione, II Commissione approva rendiconto e manovra di assestamento: i dati del Bilancio

La seconda Commissione ha approvato all’unanimità, con alcuni emendamenti, il Rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2014 e l’Assestamento al Bilancio di precisione 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione.  Con la manovra in argomento – si afferma nella relazione di accompagnamento -  vengono autorizzate maggiori spese nel triennio 2015-2017 per 124 milioni di euro circa, di cui euro 83,1 milioni nell'anno 2015. La copertura finanziaria per l'esercizio in corso è garantita:

• per 40,308 milioni con l'utilizzo delle entrate derivanti dalla manovra regionale relativa all'anno di imposta 2014 in eccesso rispetto alla necessità di copertura del disavanzo sanitario relativo a tutto il 31 dicembre 2013, così come stabilito dal tavolo tecnico di verifica degli adempimenti regionali di concerto con il comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza (verbale dell'8 aprile 2015);

• per 20,1 milioni di euro con l'utilizzo del risparmio derivante dalla minore spesa per le rate di ammortamento dei mutui non tirati, previste nel bilancio di previsione;

• per 22,4 milioni di euro per minori rate non pagate a seguito della rimodulazione dei mutui. 

Al netto della riallocazione delle economie vincolate e dei residui riaccertati, la parte discrezionale soggetta alle decisioni della Giunta, prima, e del Consiglio Regionale poi, è utilizzata in via prioritaria per la copertura di spese di carattere obbligatorio, dei pignoramenti subiti presso la tesoreria regionale, per i debiti pregressi, per effettuare gli accantonamenti previsti dalla legge e per rimpinguare quei capitoli che in sede di predisposizione del bilancio 2015 presentavano stanziamenti al di sotto del fabbisogno determinato a legislazione vigente.

In particolare, gli incrementi di stanziamento hanno riguardato in via principale:

a)il fondo necessario a garantire la copertura della spesa derivante da atti giudiziali di pignoramento per 21,1 milioni di euro;

b) il fondo necessario per garantire la copertura degli oneri da contenzioso per 10 milioni di euro;

c) il fondo di accantonamento per le perdite di esercizio delle società e delle aziende regionali per circa 3,1 milioni di euro;

d) il fondo per la copertura dei debiti pregressi per circa 1,7 milioni di euro;

e) la quota annuale del disavanzo di 32 milioni di euro acclarato dalla Corte dei Conti in sede di chiusura del rendiconto 2014, da ripianare in sette anni, per un importo di 4,47 milioni di euro nell'esercizio 2015;

f) le spese obbligatorie del Consiglio regionale per l'importo di 3,2 milioni di euro;

g) la copertura del maggiore fabbisogno per le attività realizzate nell'anno da Azienda Calabria Verde nel settore della forestazione per una spesa complessiva di euro 19.000.000,00, di cui euro 2.000.000,00 nell'esercizio finanziario 2015, euro 8.000.000,00 nell'esercizio finanziario 2016 ed euro 9.000.000,00 nell'esercizio finanziario 2017;

h) la copertura del maggiore fabbisogno per spese obbligatorie di funzionamento per circa 3 milioni di euro;

i) la copertura degli oneri per il personale derivanti dall’applicazione delle disposizioni in materia di miglioramento dell'efficienza dei servizi per gli anni 2014 e 2015 per l'importo complessivo di euro 6.391.026,54, di cui euro 1.790.297,82 nell'esercizio finanziario 2015 ed euro 4.600.728,72 nell'esercizio finanziario 2016;

j) la copertura del maggiore fabbisogno per spese di personale di ARSAC, ARCEA e AZIENDA CALABRIA LAVORO per un importo complessivo di 6,3  milioni di euro;

k) la quota 2015 delle spese di funzionamento delle Province non previste in bilancio per circa 4,9 milioni di euro;

I) la quota non coperta nel bilancio 2015 per garantire gli stipendi del personale precario di cui alle leggi regionali n. 15 e n. 28 del 2008;

m) la copertura della maggiore spesa derivante dalla erogazione dei servizi socio-assistenziali da parte delle strutture sociali private e da parte dei Comuni per gli anni 2014 e 2015 per un importo complessivo di 27 milioni di euro, di cui 7 milioni di euro nel 2015,10 milioni nel 2016 e 10 milioni nel 2017;

n) la copertura finanziaria dei maggiori oneri derivanti dall'erogazione dei servizi socio-sanitari per una spesa complessiva di euro 13,5 milioni di euro circa.

Introducendo i lavori, il presidente Giuseppe Aieta ha ricordato che "il documento contabile in oggetto è stato approvato con deliberazione di Giunta regionale n.213 del 21 luglio 2015 e trasmesso, prima della definitiva approvazione, alla Sezione regionale della Corte dei Conti per la relativa parifica, come previsto dall'articolo 1, comma 5, del D.L. 174/2012 per la verifica del rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, l'osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dall'articolo 119, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità dell'indebitamento e dell'assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari degli enti al fine, in particolare, di assicurare l'equilibrio di bilancio e di migliorare l'efficacia e l'efficienza della spesa". Il vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi, nel suo intervento, ha sottolineato “l’esigenza di onorare l’impegno di rendere conto ai calabresi di ciò che facciamo. C’è in atto una trasformazione politico-istituzionale – ha proseguito Viscomi -  della Regione e più in generale delle pubbliche amministrazioni, che non possono più accedere a sistemi di deficit spending ma devono farsi carico, anche e soprattutto, delle entrate e della coerenza tra entrate e spesa. E tutto ciò non può non comportare maggiore consapevolezza da parte di tutti sulla necessità di un rinnovato patto tra Regione e cittadini, nel rispetto dei reciproci ruoli e responsabilità. Il versante dell’accertabilità delle entrate, anche di quelle automatiche come la tassazione per il bollo di circolazione della autovetture – ha continuato Viscomi - riscontra un andamento sempre più critico ed il quadro che ne risulta – perché senza entrate le spese sono impossibili - impone la necessità di un forte rilancio di un Patto con i cittadini e con tutte le istituzioni per una migliore gestione della cosa pubblica Da parte nostra – ha proseguito il professor Viscomi – stiamo producendo iniziative nei confronti dei comuni e degli enti locali in generale proprio per sollecitare con meccanismi agevolati di rateizzazione e compensazione i pagamenti delle somme per i servizi erogati, soprattutto la fornitura idrica ed rifiuti. Voglio ricordare a tal fine – ha sottolineato il Vicepresidente della Giunta regionale – che quasi la metà del bilancio della Regione, 2,7 miliardi di euro, è destinato ai servizi sanitari. Tutto ciò – ha proseguito – crea una patente difficoltà, se non l’impossibilità, di procedere alla formulazione di un piano di investimenti da parte della Regione che risulta strangolata in prospettiva dalla evidente impossibilità di avere spese libere da destinarvi. Se il Governo nazionale ha assunto l’impegno di varare un Masterplan per il Mezzogiorno – ha detto ancora Antonio Viscomi – è anche venuto il momento di varare quelle modifiche necessarie della finanza pubblica che a tutt’ora impediscono una libera determinazione della programmazione regionale per valorizzare il tessuto produttivo regionale, le sue peculiarità ed eccellenze, ottundendo così ogni potenzialità di crescita". 

 

 

 

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