Manifestazione contro la chiusura della Prefettura di Vibo: l'appello accorato del sindaco Costa

"La manifestazione di sabato 21 novembre, a Vibo Valentia, ideata per far sentire le legittime proteste del territorio in tutte le sue più svariate articolazioni: dalla politica alle istituzioni, dalle amministrazioni pubbliche alle aziende, ai sindacati, alle scuole, alla chiesa, alle professioni, alle scuole, sulla soppressione della Prefettura, rappresenta - secondo il sindaco del capoluogo, Elio Costa - un serio e delicato momento di mobilitazione che richiede l’organica partecipazione della popolazione. Per la prima volta, nella storia di questo territorio, c’è una chiamata, un invito alla più concreta responsabilità perché c’è in gioco il futuro di Vibo Valentia e provincia, già martoriata per talune scelte che hanno deluso ogni speranza di ripresa e che hanno mandato a casa migliaia di lavoratori, adulti e giovani, rassegnandoli, talvolta, anche alla povertà. Oggi la concreta minaccia della soppressione della Prefettura getta allarme ma anche disperazione in chi da tempo si è affidato alla tutela, competenza e comprensione della massima autorità territoriale di governo, indispensabile baluardo di difesa del profondo dilagare della delinquenza organizzata. Al Governo centrale che dimostra di non saper valutare nella giusta misura un tipo di provvedimento che è destinato, se attuato, a spegnere ogni lumicino di speranza per una popolazione che rivendica solo e soltanto il ripristino di una vita normale rivolta ad ogni tentativo legittimo di crescita socio economica ed occupazionale, la popolazione del Vibonese deve rispondere facendo fronte comune ed in maniera clamorosa. Utilizzando tutti gli strumenti di democrazia a disposizione per fronteggiare l’incalzare di una minaccia che se realizzata porterebbe alla più assurda sconfitta della libertà dei cittadini vibonesi". "E’ quanto basta - afferma il Primo Cittadino - per motivare la inderogabile necessità di accogliere e far proprio un momento di lotta che non può non passare se non attraverso la messa in scena di una vibrante protesta che deve avere il sapore di una giusta rivendicazione sociale. Vibo Valentia, nella manifestazione che l’apposito Comitato Promotore ha inteso mettere in piedi per giocare questa grande scommessa, deve dare tutta se stessa. Tutti, dico tutti, sabato 21 novembre dobbiamo scendere in strada e superando il metodo e la classicità della protesta di sempre, scandire, ad alta voce, la nostra guadagnata libertà che si poggia, sopratutto, sul supporto che la Prefettura ha fornito in questi ultimi anni nel contesto della più ferma e responsabile lotta per la difesa della legalità e dei reali interessi della popolazione. Sindaci, amministratori, dirigenti, operatori di tutti gli strati ai diversi livelli dell’impegno di tutti i giorni, donne, studenti, dovranno stare al fianco del Comitato per dar luogo alla più singolare e animata protesta che sta per essere messa in piedi per dire un fermo 'NO' alla soppressione della Prefettura, decretata assurdamente da un Governo centrale che continua a relegare questa splendida realtà naturale nel ruolo di fanalino di coda. Una funzione, quest’ultima, immeritata, ingiusta, penalizzante al massimo che la provincia di Vibo Valentia respinge con fermezza, animo e coraggio ma anche con tanta speranza. Sabato 21 novembre i sindaci, in particolare, che sono i massimi rappresentanti delle comunità locali, dovranno dire 'No'  in maniera compatta e convinta al decreto che, se attuato, propizierà la più assurda delle conseguenze: l’avvio della consegna di questo territorio al patrimonio di chi si è sempre posto dalla altra parte dello Stato per rivendicare il più strenuo potere illegale". "Ecco perché per un giorno - è l'appello del sindaco Costa - tutte le comunità del territorio di Vibo Valentia e dintorni dovranno trasferirsi per 'firmare' in prima fila, e con la più giusta convinzione di chi sa e comprende cosa può essere l’effetto negativo del provvedimento del Ministero dell’Interno, un atto di partecipazione che vale quanto una carta di credito per chi continua a credere nella più piena ripresa della vita di questa comunità.

 

Chiusura Prefettura di Vibo: anche Pasqua (OP) manifesterà contro "un provvedimento scellerato"

"E’ illogico e sconsiderato che si continui a perseguire ciecamente l’obiettivo della contrazione dei presidi di legalità senza 'pesare' il rischio di scelte che, specie in alcuni territori del nostro Paese, innescherebbero situazioni di difficile governabilità con pesanti ripercussioni sulla garanzia della sicurezza dei cittadini e dell’ordine pubblico". E’ quanto afferma il consigliere regionale Vincenzo Pasqua (Oliverio Presidente) il quale annuncia che "sfilerà accanto ai sindaci che aderiranno alla manifestazione prevista per il 21 novembre in difesa della Prefettura e della Questura di Vibo Valentia". "Due presidi di legalità irrinunciabili - commenta Pasqua - particolarmente in una realtà come Vibo Valentia dove forte è la richiesta di legalità e sicurezza da parte dei cittadini". "Rispetto alla scellerata prospettiva di chiusura - rilancia Pasqua - chiedo uno sforzo congiunto di tutte le Istituzioni ed un  impegno condiviso dei partiti, al di là del colore politico, perché si faccia dietrofront e si mantenga il livello attuale di servizi".  "Rinnovo pertanto il mio appello - prosegue il consigliere regionale - in direzione di una rivisitazione del provvedimento di riforma licenziato dal Ministero dell’Interno, sostenendo le ragioni di un territorio e della sua popolazione che assiste con angoscia alla spoliazione di postazioni istituzionali che rappresentano un sicuro punto di riferimento". "Il rischio altrimenti sarebbe quello, ancora una volta - conclude Vincenzo Pasqua - di vedere depauperati i territori e di delegare i compiti di presidio, derogando al principio della competenza territoriale che risponde a precise esigenze di copertura dei servizi essenziali".

 

Abolizione Prefettura Vibo, Cavallaro (Cisal) suona la carica: "Forte mobilitazione"

"L’idea del sindaco Elio Costa - rivela Franco Cavallaro, segretario generale della Cisal - mi ha trovato d’accordo sin dalla prima ora e l’ho espressa con piena convinzione.  Non può che partire dal Primo Cittadino  del comune capoluogo della Provincia la più ideale e determinata iniziativa per affrontare gli effetti  dell’allarme rosso che si è diffuso su tutto il territorio nelle immediatezze della notizia venuta fuori dalla circolare del Ministero dell’Interno e che mira all’abolizione della Prefettura di Vibo Valentia. La convocazione di mercoledì, alle ore 16,30 a Palazzo 'Luigi Razza' dei  50 sindaci della provincia e di quanti in un certo senso possono concorrere ad intavolare un confronto utile a concretizzare una forte mobilitazione in direzione della revoca della richiesta abolizione della Prefettura di Vibo Valentia, mi auguro venga articolata seguendo un preciso protocollo operativo, se si vuole la sua riuscita, che non può non essere suffragata da una forte e motivata condivisione. Il confronto promosso da Elio Costa deve, infatti, mirare a superare la vecchia logica di produrre una pletora di interventi che spesso sfiorano la polemica e l’area delle chiacchiere". "Questo vuol dire - secondo il leader sindacale - che ogni apprezzabile  diritto di primogenitura va messo da parte se si vuole spianare un percorso che permetta al coordinamento di pervenire ad una proposta capace di convincere il titolare del Viminale a ripensare la sua scelta sulla destinazione della Prefettura di Vibo Valentia, restituendo speranze ad una popolazione che ha assunto quasi una sorta di feeling con gli uffici della Prefettura.  Ritengo, infatti, che ogni azione isolata o di parti del sistema politico, istituzionale, sindacale, associativo e di altri livelli d’impegni, per come avvenuto spesso in passato, venga bandita per far posto  ad una sinergica iniziativa suffragata dal più pieno consenso di tutti.  Inutile andare a misurare i muscoli della politica, delle istituzioni e di chi ritiene che attraverso la propria personale spinta si possa pervenire ad un superamento della difficoltà perché quanto accaduto in passato ci insegna che per dare un effetto voluto ad una proposta occorre lottare nella più solida unità. Se bisogna rivolgersi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Matteo Renzi  o al Ministro dell’interno Angelino Alfano è giusto che ciò accada nella più concreta condivisione, scegliendo la strada più percorribile.  Non credo esistano molti percorsi  per pensare di dare effetto ad una mobilitazione se non si mette in moto un meccanismo che va attuato in piena consapevolezza, unitario impegno e inedita volontà operativa. Ecco perché spetta ad Elio Costa, che ne ha le capacità, mettere in piedi un Comitato che riassuma nella sua proposta quanto verrà detto e discusso mercoledì prossimo in sede di assemblea.       L’abolizione della Prefettura di Vibo Valentia ha messo a soqquadro la politica, le istituzioni, i sindacati, le associazioni ed i cittadini tutti suonando la sveglia a chi fino ad oggi ha volutamente dormito o fatto finta di niente.  Ora bisogna correre ai ripari". "Le motivazioni per far retrocedere il Viminale dalla scelta - a parere di Franco Cavallaro - ci sono tutte per cui adesso bisogna avere la capacità di dimostrare che Vibo Valentia è in grado di promuovere una lotta con intelligenza per difendere e tutelare i legittimi interessi dei suoi cittadini".

 

Abolizione Prefettura Vibo: Cisal chiama in causa il ministro Alfano

"La bozza del Decreto del Presidente della Repubblica,  portata a conoscenza alle organizzazioni  sindacali ed avente come oggetto la riorganizzazione del Dicastero, evidenzia tra l'altro, il tipo di attenzione che il governo nutre nei confronti di ben 23 province italiane; queste ultime considerate di categoria inferiore, che, per motivi ai più non comprensibili, 'non meritano' di avere sul proprio territorio tre presidi strategici per la tutela del territorio, così come devono essere considerate le Prefetture, le Questure e i Comandi Provinciali dei Vigili  del Fuoco". Considerazioni che sono contenute in una nota firmata da Salvatori Lafaci, Coordinatore nazionale Cisal Interno. "A tal proposito - dichiara l'esponente sindacale - si evidenzia che le realtà territoriali delle province coinvolte sono completamente diverse, con indici differenti rispetto a determinati fenomeni 'geo-sociali' come lo sviluppo di insediamenti produttivi,  le caratteristiche del territorio,  il fenomeno dell'immigrazione e quello della criminalità organizzata. Secondo questo ufficio di coordinamento spetterebbe al Ministro dell'Interno spiegare, direttamente, ai cittadini residenti nei territori provinciali coinvolti, le ragioni di tale scelta governativa, cercando di convincere gli stessi che l'Italia, così come la intende questo Governo con il decreto in questione che sta per essere sottoposto alla firma del Presidente della Repubblica, non sarà suddivisa in "province di serie a" e "province di serie b". Infine - termina la nota del rappresentante della Cisal - si sottolinea che questo Ufficio di coordinamento, d'intesa con la segreteria nazionale CISAL FPC, si impegnerà concretamente al fine di attivare ogni iniziativa sindacale ritenuta necessaria al fine di scongiurare il pericolo sulla chiusura della Prefettura di Vibo Valentia".

 

Interrogazione di Censore: "Sopprimere la Prefettura di Vibo getta nel caos un'intera provincia"

"In un momento storico contraddistinto dall’emergenza immigrazione e dall’esigenza di maggiore sicurezza, l’inammissibile soppressione della Prefettura di Vibo Valentia (accorpata a Catanzaro) produrrebbe l’unico risultato di generare confusione e disservizi, gettando nel caos un intero territorio, con ripercussioni pesantissime in un contesto territoriale particolarmente problematico che ha un assoluto bisogno di legalità e sviluppo. Peraltro, la Legge n.124 del 7 agosto 2015, avente ad oggetto 'Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche' pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 13 agosto scorso, all’art.8 - Riorganizzazione dell'amministrazione dello Stato - comma 1, lettera e), con riferimento al processo di riorganizzazione degli Uffici territoriali del Governo, parla abbastanza chiaro, nella parte in cui specifica che la razionalizzazione della rete organizzativa delle Prefetture e delle funzioni attraverso la riduzione del numero deve tenere conto di criteri quali, tra gli altri, le caratteristiche del territorio, la presenza di criminalità, le dinamiche socio-economiche e il fenomeno delle immigrazioni sui territori fronte rivieraschi, elementi questi che caratterizzano il territorio vibonese". Parla di "inaccettabile arretramento dello Stato», che "rischia di lasciare nel caos un territorio marginalizzato": il deputato del PD Bruno Censore lancia un’iniziativa in Parlamento per contrastare "una pesante e ingiustificata soppressione di fondamentali presidi dello Stato sul territorio vibonese» e annuncia un’interrogazione contro il decreto che prevede la soppressione di 23 Prefetture, tra cui quella di Vibo Valentia, con accorpamento delle funzioni relative al territorio di Vibo nella Prefettura di Catanzaro. Bruno Censore ricorda che in un recente dossier della Commissione Antimafia – preparato a seguito di una missione a Vibo Valentia –dell’aprile del 2014 – la Commissione parlamentare ha sottolineato la grave situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica nel territorio di Vibo. Proprio sulla base delle audizioni delle autorità presenti sul territorio ha documentato – anche con dati statistici aggiornati - la presenza di “criminalità organizzata, radicata, pervasiva e capillarmente presente sul territorio.” E di 'consorterie mafiose' con un elevato tasso di pericolosità e di capacità di influenzare la popolazione con la forza dell'intimidazione, inquinando il tessuto economico in ogni settore. In particolare, il rapporto della Commissione Antimafia ha messo in evidenza la percezione della sicurezza da parte dei cittadini, che è influenzata in maniera negativa in primo luogo dai frequenti atti intimidatori ai danni di imprenditori, commercianti ed amministratori locali. Proprio la prefettura e le amministrazioni locali rappresentano nella provincia di Vibo Valentia un importante presidio in un territorio – che -soprattutto della parte montana della provincia di Vibo Valentia - costituisce – secondo l’Antimafia 'un ideale contesto ambientale nel quale anche la popolazione operosa, seppur non rassegnata, mostra difficoltà per un rapido cambiamento'". "Sopprimere l’organo periferico dello Stato che rappresenta l’anello di congiunzione tra il cittadino e lo Stato - osserva Censore - scatenerebbe un devastante effetto a catena. Infatti, oltre a disarticolare l’architettura dello Stato nel Vibonese in nome di una logica puramente e assurdamente contabile, lo schema di decreto attuativo relativo alla riforma della pubblica amministrazione, rischia di provocare contraccolpi pesantissimi per il nostro territorio e per i suoi cittadini, stante il conseguente ridimensionamento dei presidi di legalità, penso alla Questura, con effetti pesantissimi facilmente intuibili e con grave arretramento sociale ed economico  del nostro territorio".

 

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Chiusura Prefettura, Niglia indignato: "Provincia di Vibo beffata e punita"

"La notizia letta sulla circolare diffusa dal Viminale è a dir poco scioccante". Il giudizio sferzante rivela l'attuale stato d'animo di Andrea Niglia, presidente della Provincia di Vibo Valentia che commenta, con parole miste fra l'incredulo e l'indignato, la decisione di sopprimere la Prefettura del capoluogo che sarà accorpata a quella di Catanzaro. "L’avvisaglia dei  mesi scorsi, materializzatasi nelle ultime ore, è un colpo da ko per il territorio della provincia di Vibo Valentia che deve ricorrere a tutte le sue energie - afferma il numero 1 dell'ente intermedio - per fronteggiare la scelta e lottare per la sua revoca. L’accorpamento della Prefettura di Vibo Valentia con quella di Catanzaro suona come una severa beffa sulle legittime aspettative di un’area che aveva trovato proprio nell’Ufficio Territoriale di Governo lo strumento più proficuo per combattere la pericolosità ambientale, favorire la più strenua difesa del posto di lavoro, dibattere  la problematica più scottante della società che soffre. Chi ha le idee chiare sa che la difficile situazione in cui versa tutto il territorio provinciale è stata al centro dello straordinario impegno degli Uffici della Prefettura che come si ricorderà operano ormai da diversi mesi e senza sosta pur di offrire il massimo sostegno a tutte le iniziative di lotta ingaggiate soprattutto dal mondo dei lavoratori vibonesi.  Le vicende legate ai lavoratori della Provincia, alle aziende che operano nei dintorni hanno trovato nella struttura della Prefettura non soltanto il conforto ideale quanto la disponibilità più piena per avviare a soluzione ogni tipo di problema. Ma è giusto anche evidenziare che  l’Ufficio territoriale di governo si è ampiamente distinto per l’opera esercitata in tutti i Comuni dove ha imposto la più sana correttezza politico amministrativa intervenendo in quelle realtà che hanno originato atti amministrativi discutibili e non consoni al più perfetto clima di legalità". "Il governo centrale - a parere di Niglia - non può non prendere atto che questa sorta di 'punizione' per la provincia di Vibo Valentia non può che diffondere sfiducia nelle popolazioni. Quelle stesse che avevano ripreso a sperare grazie alle garanzie offerte attraverso l’impegno della Prefettura. Tutto questo porta a dover creare una forte mobilitazione capace di impegnare le forze attive della politica, delle istituzioni, degli enti e delle associazioni pronti a promuovere un’azione di forte lotta per far retrocedere il Viminale dalle intenzioni manifestate nella circolare di queste ultime ore. La scelta suona come una severa condanna nei confronti di un territorio impegnato a recuperare la propria condizione proprio mediante il vigoroso aiuto della Prefettura che ha dimostrato, con le sue articolazioni operative, di poter interpretare le giuste esigenze di una provincia che ormai da anni lotta contro l’imperversare della delinquenza organizzata, la galoppante disoccupazione ed il freno ad ogni attività economica ed imprenditoriale.    Spetta, adesso, alle rappresentanze politiche ed istituzionali, ai sindacati e alle associazioni trovare un momento di forte condivisione su un progetto che dovrà propiziare le condizioni per annullare la penalizzante “volontà” del Viminale". "Bisogna metterci la faccia e far capire che il futuro di questa provincia - dichiara senza indugi il presidente Niglia - senza la Prefettura non può che finire alle ortiche".

Chiusura Prefettura Vibo, Pasqua contro la Catanzaro-centrite: "Misura colma"

"La misura è davvero colma – prosegue Pasqua – e tale decisione è non solo inaccettabile, ma anche ingiusta e contraddittoria". Lo afferma in una nota il consigliere regionale Vincenzo Pasqua (Oliverio presidente) in relazione alla proposta del Ministero dell’Interno di sopprimere la Prefettura di Vibo Valentia. "E’ venuto il momento che tutta la deputazione calabrese – dice il Consigliere regionale -  reagisca con la dovuta determinazione ed esprima in maniera aperta e chiara la propria posizione contraria a tale orientamento del ministero. Il rischio, altrimenti, è di dovere dare ragione ai così detti ‘parolai della legalità’ di turno,  che costruiscono solo carriere e fortune ai danni di un territorio complesso intrinsecamente, come quello vibonese, che evidenzia problematicità dinanzi a cui, paradossalmente, anche le eventuali chiusure di prefetture come Agrigento o Palermo, apparirebbero magari più lievi! Nella provincia di Vibo Valentia – prosegue Vincenzo Pasqua -  i cittadini, invece, necessitano di un saldo punto di riferimento istituzionale evitando così di finire in balia delle negatività di turno. Se non dovesse esserci una rivisitazione del provvedimento di riforma, così penalizzante per Vibo Valentia e la sua provincia, come quello licenziato  dal Ministero dell’Interno – sostiene Pasqua – vorrà dire che dovremo prepararci all’assuefazione della sindrome della ‘Catanzaro-centrite’ consegnando le chiavi del Tribunale, della Procura della Repubblica, dell’ospedale, del Comando dei carabinieri e della Questura e di tutti i vari enti che operano sul territorio. Rivolgo pertanto – afferma ancora Vincenzo Pasqua – un appello al sindaco di Vibo, al Presidente del Consiglio comunale, alla Conferenza dei capigruppo, affinchè sia urgentemente indetto un Consiglio aperto per trattare la delicata questione; così come rivolgo un appello ai Consiglieri regionali Mirabello, Salerno e Mangialavori affinchè insieme si chieda al presidente del Consiglio Nicola Irto la convocazione di una seduta dell’Assemblea per decidere le opportune iniziative tese a scongiurare la chiusura della Prefettura di Vibo Valentia". 

 

Chiusura Prefettura Vibo, Lo Schiavo: "Politica unita contro spoliazione territorio"

"Il provvedimento di chiusura della Prefettura di Vibo Valentia contenuto nel progetto di riorganizzazione voluto dal ministero dell'Interno, rappresenta - secondo Antonio Lo Schiavo, capogruppo dell'opposizione al Consiglio Comunale di Vibo Valentia - un preoccupante segnale di disattenzione verso un territorio, quello vibonese, ad alta densità mafiosa, segnato da sempre maggiori difficoltà economiche e occupazionali. La decisione di sopprimere proprio l’ufficio territoriale di Vibo (peraltro l’unico calabrese tra i 23 che chiuderanno in tutta Italia) accorpandolo a quello di Catanzaro, deve necessariamente comportare l'unione di tutte le forze politiche e di tutti i riferimenti istituzionali e parlamentari del territorio, verso una grande mobilitazione il cui significato non può essere ridimensionato a questione puramente locale, ma che, in realtà, attiene al ruolo e alla presenza dello Stato e dei suoi presidi democratici nel Mezzogiorno e, in particolare, nei territori maggiormente esposti a storiche debolezze economiche e sociali. La politica deve, in questa vicenda, dimostrare maturità superando ogni divisione e riacquistando quell’autorevolezza che in passato ha consentito a Vibo Valentia di acquisire il rango di Provincia". Da parte mia - assicura Lo Schiavo - sarò al fianco di quanti, a prescindere dal colore politico, si batteranno per non far penalizzare, ancora una volta, il territorio vibonese".

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