Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 983

Intrecci sentimentali e agguati: i DETTAGLI dell’operazione “Dama Nera”

Nella serata di ieri i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bianco hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare, in regime di arresti domiciliari, nei confronti di Valerio e Giuseppe Farcomeni, di 52 e 37 anni, rispettivamente zio e nipote, commercianti del posto, entrambi già noti alle forze dell’ordine, in quanto ritenuti responsabili in concorso di lesioni pluriaggravate e detenzione e porto illegale di arma da fuoco.

I fatti contestati sono relativi a quanto successo il 31 gennaio 2014 quando, verso le ore 13.15, la Centrale Operativa della Compagnia carabinieri di Bianco riceveva una chiamata - da parte di personale del locale distaccamento del Servizio Sanitario Urgenza ed Emergenza Medica (SSUEM) - con cui l’Arma veniva informata che poco prima era giunta una persona, identificata in  Francesco Sculli, all’epoca 40enne del posto, che presentava ferite di arma da fuoco. Lo stesso successivamente veniva trasportato presso l’Ospedale Civile di Locri, dove veniva riscontrata una “ferita di arma da fuoco al collo del piede sinistro con proiettile ritenuto” e, pertanto, ricoverato in quel reparto di ortopedia.

Le indagini immediatamente avviate dagli inquirenti in un difficilissimo contesto ambientale, pervaso da una fitta coltre di omertà, e supportate da attività tecniche di intercettazione telefonica ed ambientale, hanno consentito, anche grazie al formidabile slancio investigativo dei carabinieri, di individuare i responsabili dell’azione criminosa, il movente nonché di delinearne chiaramente le modalità esecutive.

In particolare dall’esito delle stesse è emerso che nel primo pomeriggio del 31 gennaio 2014, Sculli sarebbe stato vittima di un cruento agguato da parte di due uomini successivamente identificati negli odierni indagati, i quali lo avrebbero dapprima violentemente pestato e, successivamente fatto oggetto di diversi colpi di pistola di cui uno lo ha attinto ad un piede cagionandogli gravi lesioni. 

Le investigazioni, all’inizio orientate verso possibili scenari di criminalità organizzata, tenuto conto della personalità della vittima, si sono successivamente concentrate nell’ambito dei rapporti interpersonali dei familiari della parte offesa e, segnatamente, sui trascorsi sentimentali di una cognata della moglie di Sculli. La medesima, infatti, rimasta prematuramente vedova pochi anni prima, avrebbe intrattenuto una relazione con Valerio Farcomeni, generando in tal modo forti risentimenti fra i parenti di lei, che non avrebbero gradito il rapporto considerato invece come una grave mancanza e un “disonore” agli occhi della gente, tant’è che alla medesima era stato impedito l’accesso alla cappella dov’era tumulato il marito.

Tale circostanza, connessa alle numerose dicerie che sarebbero circolate in paese, avrebbe sempre più alimentato l’astio tra le famiglie intertessate, culminato con l’agguato del 31 gennaio 2014 da parte di Farcomeni, il quale non avrebbe gradito che i familiari della donna, con cui aveva avuto una relazione, si fossero “messi in mezzo” per ostacolare, in ogni modo, il loro rapporto.

Nasconde armi e colpisce carabiniere: arrestato

I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Reggio Calabria hanno tratto in arresto un 45enne di Calanna, già noto alle Forze dell’ordine, ritenuto responsabile di detenzione illegale di armi comuni da sparo e munizioni, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, detenzione di sostanza stupefacente. I carabinieri, diretti dal tenete Alessandro Bui, a seguito di attività info-investigativa, sono intervenuti presso l’abitazione del soggetto ove, a seguito di accurata perquisizione hanno rinvenuto:

- una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa;

- una pistola calibro 7,65 completa di cartucce;

- 223.000 euro in banconote di vario taglio;

il tutto abilmente occultato presso una pertinenza dell’abitazione ed all’interno di un’autofficina nella sua disponibilità. Durante le fasi dell’operazione, il predetto, in evidente stato di alterazione psicofisica, handatp in escandescenza colpendo un militare cagionandogli lesioni. Le armi sequestrate verranno sottoposte ad accertamenti di natura tecnico-balistica. L’arrestato, su disposizione dell’Autorità giudiziaria è stato tradotto presso la casa circondariale di Reggio Calabria - Arghillà.

  • Published in Cronaca

Detenzione illegale di armi, arrestato un 42enne

I carabinieri hanno tratto in arresto un 42enne di Reggio Calabria, ritenuto responsabile dei reati di detenzione illegale di armi comuni da sparo e munizioni. Il soggetto, a conclusione di accurata perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di una pistola con matricola punzonata nonchè di 64 proiettili calibro 7,65. Le armi rinvenute sono state poste sotto sequestro per i successivi accertamenti tecnico/balistici. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato tradotto al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione su disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Detenzione illegale di sostanza stupefacente e di munizioni: arrestato un ragazzo

Nell’ambito dei servizi finalizzati ad intensificare le attività di prevenzione e repressione dei reati predatori e dei reati di spaccio di sostanza stupefacente, la Polizia ha tratto in arresto un 20enne, residente a Polistena. Il giovane è stato arrestato nella flagranza del reato di detenzione illegale di marijuana e di 10 cartucce per pistola, nonché per furto di energia elettrica. Questi i fatti, nello specifico. Gli agenti, durante una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del ragazzo, hanno rinvenuto 215 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, accertato mediante drug-test precursore, conservata all’interno di barattoli di vetro utilizzati per la conservazione del cibo, nonchè diverse dosi già pronte per la vendita. Nell’ambito della stessa perquisizione i poliziotti hanno rinvenuto 10 cartucce per pistola calibro 9x21, in perfetto stato di conservazione. Il tutto è stato debitamente posto sotto sequestro, unitamente a due bilancini di precisione ed altro materiale utilizzato per il confezionamento e la suddivisione della sostanza stupefacente. Nel corso della medesima attività gli agenti hanno accertato l’esistenza di un allaccio abusivo alla rete elettrica. Dell’avvenuto arresto del giovane è stato avvisato il Pm di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi che ne ha disposto la traduzione in carcere, a disposizione dell’Autorità giudiziaria competente che ha, frattanto, convalidato l’arresto, disponendo per lo stesso  il regime degli arresti domiciliari. 

Ricerca di armi e droga, scattano controlli e perquisizioni nelle Serre

Sono cresciute in maniera esponenziale nelle ultime settimine le attività del Commissariato di Polizia di Serra San Bruno, guidato dal dirigente Valerio La Pietra, finalizzate al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti ed alla ricerca di armi detenute illecitamente. Nello specifico, nella cittadina della Certosa gli agenti hanno provveduto ad effettuare due denunce: la prima per detenzione ai fini di spaccio di marijuana e la seconda a carico di un soggetto che disponeva di una moto con telaio contraffatto. I controlli e le perquisizioni stanno proseguendo con rilevante intensità con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine Calabria Centrale. In queste attività sono impiegate anche le unità cinofile e antiesplosivi. Negli giorni scorsi, i controlli hanno riguardato in maniera particolare i centri di Simbario e Vallelonga.

Un pensionato aveva in casa un arsenale di armi e proiettili

Risponde del reato di detenzione illegale di armi e munizioni un uomo di 70 anni che i Carabinieri hanno tratto in arresto al termine della perquisizione della sua abitazione a Locri, in provincia di Reggio Calabria. In casa di C.Z. i militari dell'Arma hanno rinvenuto 700 proiettili di differente calibro e cinque armi con matricola abrasa: tre pistole, una carabina munita di cannocchiale ed un fucile. Il materiale è stato posto sotto sequestro e sarà esaminato dagli specialisti per accertarne l'eventuale utilizzo in qualche delitto. 

Traffico internazionale di sostanze stupefacenti, messa in ginocchio la cosca Cacciola

I Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio espletato in tutta la piana di Gioia Tauro, con il concorso dello Squadrone Eliportato Cacciatori e di 2 unità cinofile del G.O.C. di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto complessivamente 11 persone per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi clandestine, ricettazione e furto aggravato. In particolare, a Rosarno, i militari hanno tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di aggravamento di misura cautelare emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione G.I.P. – G.U.P., su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, Francesco Cacciola, di 47 anni, Giuseppe Cacciola, di 35 anni, e Giovan Battista Cacciola, di 52 anni, i primi due già sottoposti a regime di detenzione domiciliare e il terzo già detenuto presso la Casa circondariale di Catanzaro, a seguito dell’intervenuta sentenza di condanna, emessa il 26 gennaio scorso dallo stesso G.U.P., rispettivamente alla pena della reclusione di 9 anni e mesi 4, di 8 anni e di 18 anni. La sentenza di condanna è stata emessa ad esito del giudizio, celebrato con rito abbreviato, instaurato a seguito dell’operazione convenzionalmente denominata “Mauser”, che nel luglio 2014 aveva portato all’arresto, da parte dei carabinieri di Reggio Calabria, di 16 persone appartenenti alla cosca Cacciola di Rosarno, per le ipotesi di associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, sequestro di persona  e riduzione in schiavitù. Contestualmente, in contrada Ciambra di Gioia Tauro, sono state tratte in arresto in flagranza di reato 8 persone e ne è stata denunciata un’altra in stato di libertà per detenzione illegale di armi clandestine, ricettazione e furto aggravato.

Nello specifico:

- è stato tratto in arresto Damiano Amato, di 27 anni, già noto alle forze dell’ordine, nei sotterranei della cui abitazione i militari hanno rivenuto, celati in tubi di pvc e guaine in plastica murati, un fucile automatico, a canne mozze, calibro 12 marca Benelli con matricola abrasa, un fucile a due canne affiancate calibro 16, senza marca e con matricola abrasa, 19 munizioni calibro 16 a pallini marca R.C. e una canna mozzata calibro 16 con matricola abrasa;

- sono stati tratti in arresto: 

• Cosimo Bevilacqua, di 47 anni;

• Leonardo Bevilacqua, di 31anni;

• Alessandro Bevilacqua, di 32 anni;

• Riccardo Amato, di 22 anni;

• Mimma Bevilacqua, di anni 37;

• Eleonora Bevilacqua, di 30 anni;

• Cinzia Amato, di 26 anni;

che in modo fraudolento, bypassando il contatore, tramite allaccio abusivo alla rete pubblica, con violenza sulle cose, hanno alterato palesemente il consumo di energia elettrica delle proprie abitazioni e relative pertinenze;

È stato infine denunciato in stato di libertà per furto di energia elettrica A.A., di 31 anni. Le armi e le munizioni rinvenute, efficienti ed in ottimo stato di manutenzione, sono state sequestrate per i successivi accertamenti tecnico-balistici.

Armi, due arresti dei Carabinieri

Due persone, padre e figlio, sono state tratte in arresto con l'accusa di detenzione illegale di armi. Ad eseguire il provvedimento restrittivo a carico di Domenco e Giuseppe Zito, rispettivamente di 61 e 33 anni sono stati i Carabinieri dalla Compagnia di Villa San Giovanni. Sono considerati dagli inquirenti personaggi di vertice dell'omonima cosca attiva nella zon di Fiumara e Villa San Giovanni. Durante l'ispezione del loro domicilio e di un appezzamento di terreno limitrofo, i militari dell'Arma hanno rinvenuto oltre cinquanta cartucce, un fucile calibro 20 ed un giubbotto antiproiettile.

Subscribe to this RSS feed