Cultura dell’inclusione, se ne parlerà a Vibo

Possono i soggetti che operano sul territorio vibonese nella disabilità, la scuola e le associazioni favorire una reale cultura dell’inclusione?

A questo scottante e sempre più che attuale interrogativo è chiamato a rispondere, possibilmente con una proposta concreta, l’evento di martedì 19 dicembre, con inizio alle ore 10, organizzato nell’aula magna dell’Istituto di Istruzione Superiore “N. De Filippis – G. Prestia”, di via Santa Maria dell’Imperio, di Vibo Valentia, per discutere su “Pubblico e privato al servizio dei disabili”.

Il programma, dopo il saluto del dirigente scolastico Pietro Gentile, avrà al centro dell’attenzione la presentazione del progetto redatto dal docente Nicola Raffaele e  prevede gli interventi di Maurizio Piscitelli coordinatore dell’Atp e di Bruno Risoleo coordinatore neuropsichiatra infantile dell’Asl.

Ad offrire un contributo di esperienza saranno, poi, don Giacomo Panizza dell’Associazione “Progetto Sud”, Michele Napolitano dell’Associazione “La Goccia”, Valeria Risoleo  dell’Associazione “Guardo oltre”, Francesca Marturano dell’Aism e Nadia Paura dell’Associazione “Come te insieme nella diversità”.

Molto attese le testimonianze di Sonia Pagano e Domenico Rovere.

Prevista anche una sfilata di moda mentre  le conclusioni verranno affidate al giornalista e sociologo dell’Asi  Maurizio Bonanno.

“Il mondo della disabilità sta cambiando – spiegano i promotori dell’evento nel presentare la manifestazione  - perché cambia la tecnologia al servizio dei cittadini, migliorano le possibilità di cura e di riabilitazione, cambiano i bisogni educativi e formativi degli studenti diversamente abili.

In questo scenario la domanda di servizi assume connotazioni che rimandano ad un diverso approccio culturale alla disabilità.

Diventa allora indispensabile che la scuola nel progettare ed attuare proprie strategie didattiche ed educative si avvalga di tutte le risorse presenti sul territorio e cerchi tutte le possibili sinergie con Enti e Associazioni .

Ecco perché – conclude la nota del team della Scuola – la manifestazione finale del progetto mira a promuovere tra i vari soggetti che operano nell’ambito della disabilità una riflessione sui possibili miglioramenti della rete di servizi offerti da Enti, Scuola e Associazioni al fine di favorire una reale cultura dell’inclusione”. 

Intimidazione a don Giacomo Panizza, la solidarietà di Nazzareno Salerno

"Esprimo solidarietà e vicinanza a don Giacomo Panizza per l’ennesima intimidazione subita, auspicando che sull’incendio che ha coinvolto alcuni terreni di proprietà dell’Erbaio sia fatta, al più presto, piena luce”. È quanto afferma il consigliere regionale Nazzareno Salerno che aggiunge: “La nostra società deve condannare in maniera compatta e determinata questi gesti insensati posti in essere da forze soverchianti con lo scopo di impedire l’affermazione dei principi di democrazia e libertà ed il risveglio delle coscienze. Soprattutto, i cittadini e le Istituzioni devono collaborare per sconfiggere definitivamente chi utilizza la violenza per sopraffare ed imporre la paura. Sono convinto – conclude l’esponente di Forza Italia - che don Giacomo Panizza andrà avanti sulla strada intrapresa confermando la sua voglia di affermare i veri valori e di agire costantemente per il bene della comunità”.

Intimidazioni: incendiato un appezzamento di terreno

La notte scorsa un appezzamento di terreno coltivato biologicamente è stato incendiato da ignoti. Proprietaria è la cooperativa "Le agricole" legata alla Comunità Progetto Sud gestita a Lamezia Terme da don Giacomo Panizza. Il rogo ha danneggiato i confini del fondo e devastato una serra allestita per coltivare pomodori. Il prete ha denunciato l'episodio ai Carabinieri che ora stanno indagando con l'intento di individuare i responsabili.  "Ormai sono decenni - sono le parole del religioso - che in Calabria sanno che denunciamo, perché non la smettono? Certo che atti come questo fanno cadere le braccia, non solo per il danno economico, ma anche per il fatto che ci sentiamo nel mirino. Noi comunque denunciamo sempre".

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