Certificata l'eccellenza del Centro regionale di fibrosi cistica di Lamezia Terme
Si è svolta, nella Sala Ferrante, la cerimonia di consegna ufficiale degli attestati di certificazione ISO 9001 per l'eccellenza al Centro di riferimento regionale per la fibrosi cistica dell'ospedale "Giovanni Paolo II" di Lamezia Terme, diretto dal dottor Giuseppe Tuccio. Un ambito riconoscimento, rilasciato dall’ente di Certificazione Bureau Veritas Italia, che attesta l'elevata qualità delle prestazioni erogate ai cittadini, resa possibile grazie all’impegno e alla professionalità dell’equipe composta dai medici del reparto: dottoressa Rosa Fasano, dottoressa Elisa Madarena, dottoressa Barbara Vonella e dalla capo sala Angela Dattilo, dalla psicologa Maria Furriolo, dal fisioterapista Pietro Ragno e dagli infermieri Immacolata Bilotta, Giustano Fiaschi, Rosalba Mercuri, Giuseppe Nicotera, Pietro Lucchino. Alla cerimonia hanno preso parte il presidente del consiglio Regionale, Antonio Scalzo, il presidente della commissione Sanità, Michele Mirabello, il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza e il commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, Giuseppe Perri. “Mi congratulo della certificazione Iso 9001 per l'eccellenza ottenuta dal Centro di riferimento regionale per la fibrosi cistica dell'ospedale "Giovanni Paolo II", che tuttavia non deve essere considerata come un punto d'arrivo, ma di partenza. Bisogna riuscire a ottenere risultati simili in tutti i settori, soprattutto nella sanità”. Con queste parole, Scalzo ha salutato con entusiasmo i risultati conseguiti dalla struttura ad appena un anno dalla sua apertura. Inoltre, il presidente del consiglio regionale ha fatto riferimento alla “situazione drammatica del settore in Calabria. Un comparto che abbiamo il dovere di ricostruire; anche qui, come nella lotta alla disoccupazione, ci giochiamo buona parte del nostro futuro sulla programmazione dei fondi europei.” Perri ha voluto precisare che il merito di tale riconoscimento è da attribuire anche all’impegno del precedente direttore generale dell’Asp, Gerardo Mancuso. Ha poi riferito circa le «misure tampone» adottate per la Cardiologia, “fino a quando il commissario ad acta Scura interverrà per dare ossigeno alle emergenze calabresi”. Tuccio ha spiegato che il Centro per la fibrosi cistica “ha in carico 106 pazienti (dai 2 mesi ai 53 anni). Vi operano 3 medici, un fisioterapista, un caposala e 3 infermieri. Nei primi 8 mesi d'attività, i ricoveri sono stati 60, per 500 giorni di degenza. Due i posti letto per la degenza e uno per il day hospital. Abbiamo svariati studi in corso, così come i progetti di ricerca. La nostra - ha affermato - è una sfida per il futuro, l'inizio di un percorso. Gli obiettivi sono: riduzione dei tempi di degenza, della migrazione e del cono d'ombra diagnostico; miglioramento della qualità delle cure, e valorizzazione del Centro: un percorso di stabilizzazione del personale e dell'organico; competenze per altre patologie, e la ricerca clinica”. Per Clementina Fittante, dirigente responsabile dell'unità operativa Formazione e qualità dell'Asp, l'avvenimento è “il giusto riconoscimento del lavoro degli operatori e del direttore del Centro”, mentre per il sindaco Speranza “la certificazione è arrivata grazie allo sforzo e all'impegno di professionisti precari”; Giulio Vrenna, past president dell'Associazione regionale per la lotta alla fibrosi cistica, ha posto l’accento sul concetto di “fiducia degli utenti”; Oreste Pitocchi, della "Opt", società che si occupa di attività e consulenza organizzativa, ha evidenziato il “clima positivo e attento e persone meravigliose”. “La disponibilità ad avviare un percorso propositivo attraverso iniziative che sono già in cantiere” è stata espressa da Michele Mirabello.
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