Due società pagano l'Iva non versata: il Tribunale dissequestra i beni
Al sequestro per equivalente segue il pagamento del debito tributario. E' quanto accaduto negli ultimi giorni a seguito dell’attività disposta dal Tribunale di Crotone che, in relazione ai reati tributari di omesso versamento dell’IVA dovuta da parte di due Società, artt. 10 bis e ter del D. Lgs. 74/2000, ha dapprima ordinato il sequestro per equivalente delle somme all’epoca non versate e, solo dopo che le società hanno chiesto un piano di rateizzazione all’Amministrazione Finanziaria, ha disposto il dissequestro prevedendo inoltre una cauzione a garanzia dei versamenti. Procedendo con ordine, a seguito di due distinti accertamenti effettuati dall’Agenzia delle Entrate di Crotone il GIP, su richiesta della Procura, ha disposto il sequestro per equivalente per una somma di 266.155 euro nei confronti di una prima società con sede a Cirò Marina e di 495.848 euro nei confronti di una seconda società avente sede a Crotone; provvedimenti tempestivamente eseguiti dalla Guardia di Finanza di Crotone che ha proceduto a sequestrare i fondi presenti sui diversi conti correnti delle due distinte società. In costanza del provvedimento cautelare i rappresentanti legali delle due società si sono convinti a rivolgersi all’Amministrazione Finanziaria per il pagamento delle imposte all’epoca liquidate ma non versate, accedendo ad un piano di rateizzazione. Ciò che ha convinto il Tribunale ad accettare le istanze di dissequestro presentate dai legali dei due amministratori, anche in virtù dell’intervenuta novella legislativa di cui all’art. 12 bis del D. Lgs. 158 del 24 settembre 2015 che, in sostanza, prevede che le confische non operano se il contribuente si impegna a versare all’Erario i tributi evasi anche in presenza di sequestro.
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