Operazione Banco nuovo, i nomi delle persone coinvolte

Nel corso di una vasta operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, i carabinieri e ha Polizia di Stato hanno dato esecuzione a 50 misure cautelari (di custodia in carcere, agli arresti domiciliari e con obbligo di dimora) nei confronti di altrettante persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, illecita concorrenza con violenza e minaccia, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi clandestine e munizionamento, ricettazione, commessi con l’aggravante del ricorso al metodo mafioso, ovvero al fine di agevolare la ‘ndrangheta.

L’inchiesta che ha interessato il mandamento ionico della provincia di Reggio Calabria e daltre regioni d’Italia, ha permesso di svelare l’operatività di diverse articolazioni della ‘ndrangheta sui centri di Brancaleone, Africo e Bruzzano Zeffirio, i nuovi assetti organizzativi e i ruoli rivestiti dagli affiliati, rimodellati all’indomani della “pace” raggiunta dalle cosche dopo la sanguinosa faida di Africo-Motticella, che aveva visto affermarsi i gruppi “Palamara-Scriva” e “Mollica-Morabito”.

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto l’applicazione delle seguenti misure cautelari:

 Custodia cautelare in carcere:

 Annunziato Alati, 46 anniGiuseppe Alati, 55 anni;Pietro Alati, 42 anni;Giuseppe Benavoli, 61 anni;Paolo Benavoli, 28 anni;Alessio Falcomatà, 25 anni;Nicola Falcomatà, 29 anni;Massimo Emiliano Ferraro, 41 anni;Cosimo Forgione, 33 anni;Giuseppe Forgione, 66 anni;Vincenzo Freno 55 anni;Francesco Gligora, 45 anni;Pasquale Lombardo, 46 anni;Daniele Manti, 29 anni;giuseppe Morabito, 39 anni;Carmelo Morabito, 54 anni;Natale Morabito, 52 anni;Pasquale Morabito, 63 anni;Salvatore Morabito, 41 anni;Daniele Nucera, 29 anni;Filippo Palamara, 55 anni;Giuseppe Palamara, 49 anni;Salvatore Palamara, 54 anni;Francesco Patea, 28 anni;Pietro Perrone, 59 anni;Paolino Tripodi, 52 anni;Fabio Trunfio, 45 anni;Antonino Vitale, 42 anni;Antonino Zappia, 35 anni;Benedetto Zappia, 39 anni;Benedetto Zappia, 45 anni.

 Arresti domiciliari

 Michele Ascone, 56 anni;Giuseppe Mesiano, 58 anni;Giovanni Morabito, 35 anni;Saverio Palumbo, 33 anni;Vincenzo Toscano, 31 anni;Domenico Vitale, 43 anni.

 Obbligo di dimora

 Stefano Benavoli, 25 anni;Fabio Bonanno, 34 anni;Paolo Costantino, 44 anni;Stefano Cristiano, 51 anni;Giovanni De Cicco Cuda, 35 anni;Gallo Giuseppe, 33 anni;Ielo Salvatore, 41 anni;Profazio Sebastiano, 52 anni;Sciglitano Nicola, 25 anni.

 

 Inoltre, durante l'operazione sono stati arrestati in flagranza di reato: Vincenzo Toscano, 31 anni (destinatario della misura degli arresti domiciliari) è stato arrestato a Milano per detenzione di una pistola beretta cal. 7.65 con matricola abrasa; Giuseppe Gallo, 33 anni (destinatario dell’obbligo di dimora) è stato arrestato a Ventimiglia per detenzione al fine di spaccio di 753 grammi di cocaina. Nel procedimento sono confluiti gli esiti di due diversi, ma convergenti, segmenti di attività d’indagine svolte con riferimento alla criminalità organizzata di tipo ndranghetistico, radicata in Africo Nuovo, Motticella, Bruzzano Zeffirio, Brancaleone e zone limitrofe.

 

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Operazione Banco nuovo, eseguite 50 misure cautelari

Nel corso di una vasta operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, i carabinieri e ha Polizia di Stato hanno dato esecuzione a 50 misure cautelari (di custodia in carcere, agli arresti domiciliari e con obbligo di dimora) nei confronti di altrettante persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, illecita concorrenza con violenza e minaccia, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi clandestine e munizionamento, ricettazione, commessi con l’aggravante del ricorso al metodo mafioso, ovvero al fine di agevolare la ‘ndrangheta.

Nel corso dell'operazione, denominata Banco nuovo, sono state effettuate, anche, diverse perquisizioni ed alcuni sequestri di beni.

L’inchiesta che ha interessato il mandamento ionico della provincia di Reggio Calabria e daltre regioni d’Italia, ha permesso di svelare l’operatività di diverse articolazioni della ‘ndrangheta sui centri di Brancaleone, Africo e Bruzzano Zeffirio, i nuovi assetti organizzativi e i ruoli rivestiti dagli affiliati, rimodellati all’indomani della “pace” raggiunta dalle cosche dopo la sanguinosa faida di Africo-Motticella, che aveva visto affermarsi i gruppi “Palamara-Scriva” e “Mollica-Morabito”.

La riorganizzazione degli assetti della ‘ndrangheta sul territorio di Brancaleone ha dato origine ad un “Banco nuovo”, ovvero una nuova locale caratterizzata dalla spiccata tendenza degli affiliati a controllare i lavori e le opere pubbliche del comune.

Le indagini hanno portato, inoltre, alla luce l’esistenza di una pericolosa cellulare di ‘ndrangheta, di nuova generazione, definita “Cumps”, composta da una serie di figure che si ritengono dominatori incontrastati del territorio di Brancaleone (RC) e non esitano ad effettuare azioni eclatanti pur di affermare il loro predominio, disponendo di armi ad elevato potenziale offensivo.

I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa, in programma alle ore 11 presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

 

 

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