Question time, Nicolò: “Riscontriamo anomalie di straordinaria gravità”
“Soltanto il senso di responsabilità istituzionale, vista l’incapacità di organizzare una seria seduta del ‘question time’, ci ha indotto a garantire ieri l’agibilità dell’Aula per evitare conseguenze nefaste sulla spesa comunitaria. Il riconoscimento della nostra ‘visione lunga’, che ha tre le sue priorità l’interesse generale, da parte di esponenti di primo piano della maggioranza come il capogruppo del Pd Sebi Romeo, è stato un risultato politico che apprezziamo, ma ora si cambi passo e registro”. È quanto afferma il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandro Nicolò, che aggiunge: “Si dia seguito all’indirizzo impartito dalla Conferenza dei capigruppo rispetto alla volontà unanimemente condivisa di svolgere periodicamente un Consiglio dedicato soltanto alle interrogazioni, da tenersi, così come concordato con il presidente Irto, una volta al mese. Naturalmente, tutto ciò non basta, se poi di fatto manca il raccordo con il governo regionale rispetto all’efficacia del risultato”. Ancora Nicolò: “Su questioni d’importanza capitale come la sanità, l’agricoltura, l’ambiente, il lavoro, la cultura, ci sono interrogazioni che risalgono al mese di giugno ancora in attesa di riscontro da parte degli assessori competenti. Non riteniamo che la maggioranza intenda sfuggire al dovere di chiarimenti sulle molte questioni che le interrogazioni sottendono, però quanto sta accadendo su questo specifico tema, è di per sé un’anomalia di straordinaria gravità. Un vero e proprio vulnus - sottolinea Nicolò - al funzionamento ordinato e regolare dell’Istituzione Regione e che, nel corso della seduta di martedì, è balzato all’attenzione di tutti, ponendo interrogativi sulla capacità della maggioranza di sostenere un confronto proficuo e in particolare sulle controindicazioni di un accentramento delle deleghe in capo al Presidente della Regione che quando si assenta, sebbene per ragioni istituzionali, rischia di imbarazzare la sua stessa maggioranza”. Conclude Nicolò: “Impedire lo svolgimento del ‘question time’ è un segno di malessere profondo della maggioranza che, nell’interesse dell’istituzione, deve riprendere il bandolo di una matassa politica che a tratti sembra aver smarrito. Al presidente Irto, con spirito esente da ogni facile polemica, chiediamo di esercitare la sua funzione, garantendo le prerogative dei consiglieri regionali che non vanno considerati come un’appendice fastidiosa dell’apparato democratico regionale. Nella storia del regionalismo calabrese il confronto tra maggioranza ed opposizione, anche quando le polemiche su più argomenti sono state furiose, non è mai venuto meno. In democrazia non è un bene derubricare la prerogativa del controllo a urticante interferenza, anzi proprio l’esercizio del controllo, nelle forme stabilite dalla legislazione vigente, dell’operato di chi ha avuto dal popolo il mandato del governo è la cartina di tornasole del buon funzionamento democratico”.
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