Tirocinanti della giustizia, Ferrara (M5S): “La Commissione europea vigilerà su eventuali abusi su Fse”

«Sui tirocinanti della giustizia, quelli finanziati con il Fondo Sociale europeo, Bruxelles chiederà all’Italia maggiori informazioni al fine di evitare abusi ed usi impropri dei fondi europei da parte delle Regioni».

Lo annuncia Laura Ferrara, l’eurodeputata del MoVimento 5 stelle che sulla questione aveva interrogato la Commissione europea.

«La risposta della Commissione fa ben sperare rispetto all’uso illegittimo delle risorse del Fondo Sociale europeo nell'ambito delle politiche attive del lavoro per finanziare i tirocini formativi negli uffici Giudiziari. Migliaia di stage autorizzati in tutta Italia dal Ministero della Giustizia tramite convenzioni con le Regioni – spiega la Ferrara – rivolti sempre alle stesse persone, che quindi sono ormai formate per svolgere quella determinata mansione. Dal 2011, proroga dopo proroga, quello che doveva essere una stage formativo, la cui durata massima è prevista dalla legge per non oltre 12 mesi, diventa per migliaia di italiani l'ennesima gabbia precaria che cela un rapporto lavorativo a tutti gli effetti. La Commissione, venuta a conoscenza di questa situazione tramite la mia interrogazione, seguirà gli sviluppi della vicenda tramite meccanismi consolidati, quali i riesami del comitato per l'occupazione e il semestre europeo. Ho portato all’attenzione della Commissione come questi tirocini continuino ad essere rinnovati in netto contrasto con quanto previsto dalla normativa europea in materia di lotta al precariato. La Commissione nella sua risposta conferma come “la clausola 4 dell'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato enuncia il principio di non discriminazione tra lavoratori a tempo determinato e lavoratori a tempo indeterminato nel rispetto delle condizioni di impiego. Secondo la clausola 5 gli Stati membri devono inoltre porre in atto misure di prevenzione degli abusi dei contratti a tempo determinato. Qualora i tirocinanti in questione siano di fatto lavoratori regolari, è possibile segnalare eventuali prassi non conformi tramite gli opportuni meccanismi di ricorso disponibili a livello nazionale, tra cui l'azione legale”. Non vi è dubbio alcuno, dunque, che finora con la complicità del Ministero e delle Regioni, in Italia si sia portata avanti una pratica dalla dubbia legittimità. È notizia di questi giorni – aggiunge la Ferrara - che il ministero del Lavoro inserisce per la prima volta i tirocini tra gli ambiti principali di intervento per l’attività di vigilanza dell’Ispettorato nazionale del lavoro per l’anno 2018. Mi auguro che questo monitoraggio sia esteso anche alle amministrazioni pubbliche, in cui la pratica di mascherare con gli stage veri e propri rapporti lavorativi, senza alcuna tutela, è largamente diffusa».

Tirocini giudiziari, Roccisano spiega il percorso da fare

Dopo la pubblicazione relativa alla graduatoria definitiva dei mille beneficiari ammessi ai Tirocini negli Uffici giudiziari, la settimana prossima sarà pubblicato sul sito istituzionale il link attraverso cui gli aventi diritto, dovranno, necessariamente, confermare, per come previsto dal bando, la disponibilità al percorso formativo. "Abbiamo provveduto anche – ha affermato l'assessore al Lavoro Federica Roccisano - a convocare il tavolo tecnico con gli uffici giudiziari per il prossimo 18 ottobre, per definire la convenzione da sottoscrivere e la ripartizione dei tirocinanti beneficiari. Successivamente, saranno avviate tutte le procedure tecniche per iniziare il percorso. È opportuno fare queste specificazioni - ha aggiunto Roccisano - per fare chiarezza tra i vincitori della graduatoria ed evitare facili strumentalizzazioni o altro. L'interesse prioritario della Giunta e degli uffici è di assicurare procedure chiare e trasparenti, nonché di accelerare i tempi di inizio attività. Dopo la riunione del 18 saranno esposte le modalità per iniziare il percorso".

Tirocinanti Giustizia: l'indignazione USB per il trattamento riservato dal governo ai calabresi

"A giudicare dalle scelte dei vari governi, il problema della Calabria certamente non deve essere quello del dramma della disoccupazione, né quello del dissesto idrogeologico, né tanto meno, ovviamente, quello della terribile oppressione del potere mafioso esercitato dalla ‘ndrangheta". Lo si legge in una nota diramata dalla Federazione regionale USB Pubblico Impiego.  "Secondo il governo, probabilmente, citando un film di Benigni, il problema più grosso - è scritto nel documento dell'organizzazione sindacale - in Calabria, deve essere il traffico! Non si spiegano altrimenti le tante scelte distruttive verso la nostra regione. L’ultima, solo in ordine di tempo, è un recentissimo decreto del Ministro della Giustizia che bandisce una selezione per un ulteriore periodo di perfezionamento da svolgersi nell’ambito dell’ufficio del processo.  La selezione però è riservata a soli 1.502 tirocinanti, ossia  ad una parte di quei 2.650 lavoratori che, da più anni, piuttosto che svolgere un tirocinio, hanno lavorato a tutti gli effetti negli uffici giudiziari di tutta Italia avendo negli anni acquisito competenze e professionalità, sopperendo alle croniche e ormai storiche carenze di personale. Di questi lavoratori solo in Calabria ve ne sono 670, poco meno di un terzo della loro presenza sul territorio nazionale. Grande era dunque l’attesa, per questa categoria di lavoratori della nostra regione, di vedersi riconosciuto il proseguimento di un percorso formativo iniziato anni fa attraverso l’attribuzione di una borsa di studio di un anno, anche se misera, (solo 400 euro lordi mensili), ma con la speranza della prospettiva di una definitiva collocazione. Bene, malgrado in Calabria vi sia la stragrande maggioranza di questa tipologia di lavoratori, su 1.502 posti alla nostra regione ne sono stati assegnati solo 23! La cosa paradossale è che ci sono regioni che, non solo non hanno la nostra situazione di carenza di organici nei tribunali, ma che non hanno neanche lavoratori tirocinanti, alle quali però sono stati assegnati numerosi posti, come il Trentino, con ben 43 borse di studio, senza aver neanche un tirocinante! 670 lavoratori calabresi, dunque, che da 3, 4 o 5 anni stanno prestando il proprio servizio (sottopagati e sfruttati in un modo indecente dallo Stato) nei tribunali della regione, dovranno accontentarsi delle briciole che generosamente vengono loro elargite. Molto ci sarebbe da dire anche sui criteri di assegnazione di questi posti, che pongono dei limiti sui titoli di studio, non tenendo in alcun conto gli anni trascorsi a fare i tirocinanti. Noi della USB crediamo che questa, assieme alle tante ingiustizie perpetrate nei confronti dei lavoratori, debba suscitare non solo l’indignazione e la rabbia di tutti noi, ma sfociare in proteste che mostrino come i lavoratori non siano più disposti a subire queste discriminazioni". A partire dalla manifestazione - è l'annuncio di USB P.I. - che si svolgerà a Napoli il prossimo 20 novembre, in occasione dello sciopero generale dei dipendenti pubblici indetto dalla USB, che vedrà la Calabria partecipare con autobus appositamente organizzati dalla federazione regionale USB PI".

 

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