Brognaturo, iniziate le grandi manovre in vista delle comunali
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Mentre a Serra San Bruno, dopo una lunga e serrata battaglia elettorale, si è arrivati ad eleggere la nuova amministrazione, nei paesi limitrofi si iniziano a muovere i primi passi in vista delle consultazioni elettorali previste per il prossimo anno. Nel 2017, infatti, saranno ben due i comuni sulle rive dell'Ancinale che dovranno eleggere i sindaci e relativi consigli comunali. Così mentre a Spadola la situazione appare avvolta nel torpore, a Brognaturo si registra una particolare attività non troppo celata.
Lo storico leader brognaturese, Cosimo Tassone, pare essere sempre più distaccato ed isolato dalla vita amministrativa locale, tanto da far crollare le quotazioni di una sua ridiscesa in campo.
Appare quindi altrettanto difficile una riconferma dell’attuale formazione che, secondo le classiche fonti ben informate, sembra non viaggiare più sulla stessa lunghezza d'onda a causa di differenze di veduta e diversità di obiettivi.
E’ proprio in questa ipotetica presa di distanza dello storico sindaco che pare trovino conferma le voci che vorrebbero una frattura, alquanto profonda ed insanabile, in seno all’attuale amministrazione, guidata dal sindaco Giuseppe Antonio Iennarella. Si mormora infatti che in molti nell’attuale gruppo di governo hanno manifestato, apertamente, la volontà di stringere nuove alleanze.
Diversa appare la situazione in seno ai nuovi nascenti gruppi di opposizione.
Si riconferma nella futura corsa verso il palazzo municipale il gruppo “Rinnovamento e Crescita” che in questo scenario sembra avvantaggiarsi delle défaillances altrui, attirando attorno a sé giovani adepti e nuove adesioni.
Emergono inoltre “nuovi” aspiranti leader, pronti eventualmente a prendere l’eventuale posto vacante lasciato da Tassone.
In una realtà sociale dove in passato si è assistito a veri e propri plebisciti il malcontento e il malessere sociale è sempre più palese e le popolazioni dei piccoli centri sperano sempre in un riscatto sociale e politico che possa partire dal basso, dalle piccole amministrazioni locali.
Nelle zone montane, fanalino di coda della ormai ex provincia di Vibo Valentia, non a caso ultima provincia d'Italia, il disagio è sentito maggiormente e i cittadini non resta che sperare in un buon governo locale che li possa ben rappresentare presso il governo centrale che è latitante.
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