Finto avvocato truffava i bisognosi

Sarebbero una ventina le persone truffate da un falso avvocato che avrebbe promesso assistenza e agevolazioni a quanti si trovavano in stato di bisogno.

 La truffa è stata scoperta dai finanzieri del Comando provinciale di Cosenza che, nel corso di un controllo finalizzato a contrastare l'evasione fiscale, si sono imbattuti in una persona che, dal 2013 al 2014, non aveva presentato alcuna dichiarazione dei redditi a fronte di compensi incassati per un importo superiore a 170 mila euro.

Secondo gli uomini delle fiamme gialle, i compensi sarebbero frutto di una serie di truffe perpetrate ai danni di oltre 20 persone.

Le indagini condotte dai finanzieri della Compagnia di Paola, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, si sono concluse con la denuncia di un soggetto accusato dei reati di truffa, falso, millantato credito, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.

Il presunto responsabile della truffa, dopo aver individuato le ignare vittime, (persone titolari di posizioni debitorie (anche verso l’Erario) ovvero che necessitavano di prestazioni di assistenza in pratiche di “concessioni pubbliche” ) si sarebbe presentato loro nelle false vesti di avvocato, millantando crediti e conoscenze di vario tipo presso Tribunali o altri Enti.

In diversi casi avrebbe, anche, consegnato documentazione falsificata con timbri ufficiali oppure documenti intestati a giudici o cancellieri realmente esistenti. Il tutto al fine di dimostrare l'attività svolta presso i pubblici uffici per soddisfare le richieste dei "clienti"

L'uomo avrebbe promesso, quindi, la risoluzione delle varie problematiche dietro lauti compensi che percepiva ovviamente senza effettuare la relativa prestazione, truffando così i malcapitati.

L’esame dei flussi finanziari e le dichiarazioni delle vittime ha consentito alle fiamme gialle calabresi di ricostruire l’ammontare dei proventi annui illecitamente percepiti dal professionista, che sono stati segnalati all’Agenzia delle entrate per i recuperi a tassazione, in applicazione della normativa che disciplina la “tassazione dei proventi illeciti”. 

 

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