Nicolò: "Crepe nella luna di miele tra centrosinistra e calabresi"
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"La formula varata in Liguria conferma la validità del progetto politico di Forza Italia e chiama a raccolta i moderati italiani per una alternativa credibile alla sinistra". E' questo l'incipit di una nota che Alessandro Nicolò, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, ha trasmesso acommento del voto di domenica scorsa. "Nonostante i sondaggi preelettorali prefigurassero una larghissima vittoria di Renzi e del Pd, i risultati emersi dalle urne rilanciano un'Italia che non si rassegna ad essere governata dalla sinistra e prepara con determinazione il suo ritorno al governo del Paese". "In Calabria e nel reggino, a pochissimi mesi dalla vittoria di Mario Oliverio alla Regione – sostiene Nicolò – la luna di miele del centrosinistra con i calabresi mostra, evidenti, le prime crepe. I risultati in alcuni centri importanti della Calabria denotano il vigore di Forza Italia e lasciano ben sperare sull'esito finale dei ballottaggi. A Villa San Giovanni, in particolare, Forza Italia e il centrodestra uniti raggiungono il 64% dei consensi, e si apprestano ad amministrare quel Comune per la seconda volta consecutiva. Un risultato di notevole significato che riconosce il buon governo del centrodestra che abbiamo raggiunto adottando quel modello di coesione politica che ha dimostrato essere la ricetta per un centrodestra vincente che si caratterizza per la qualità della proposta politica, capace di interpretare i bisogni più vasti della società. Un giudizio, quello degli elettori villesi che rende merito alla buona amministrazione, dentro cui è esaltante la vittoria di Antonio Messina ed in particolare emerge strepitosamente lo straordinario e larghissimo suffragio attribuito a Lorenzo Micari, già assessore, che con i suoi 836 voti ha fissato un primato di notevole entità e peso politico". "Si apre dunque una nuova fase – argomenta Nicolò - in cui Forza Italia è chiamata responsabilmente a costruire la 'casa dei moderati', come in Liguria, un modello di coesione che ha ampiamente dimostrato che uniti si vince e che la litigiosità non premia. Bisogna perciò fare tutti un passo indietro in favore dei principi, prima ancora che degli schieramenti, per riattivare quei processi politici virtuosi che si misurano sulle cose da fare e non su posizioni di falso prestigio e di potere".
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