Reset scuote i reggini: "I primi a cambiare dobbiamo essere noi cittadini"
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"Non possiamo fare a meno di notare che tutto è rimasto uguale". E' l'incipit di una nota trasmessa dall'associazione Reset-reggini al servizio del territorio. "Da quando si è insediato il nuovo Sindaco - si legge nel comunicato - il lungomare Falcomatà ha sempre lo stesso meraviglioso panorama, con la differenza di poterlo vivere senza traffico la domenica pomeriggio, magari con il Wi-Fi collegato allo smartphone. Il Corso Garibaldi, il centro commerciale della città, invece non cambia mai, se non con la differenza di vederlo cambiare sotto i nostri piedi, sempre più simile ad un salotto, il biglietto da visita di tutta la città. Del resto, i più grandi cambiamenti sono come piccoli puzzle in cui tutti i pezzi hanno bisogno del loro insieme per diventare qualcosa, la politica dei piccoli passi che la maggior parte delle persone non percepisce. E delle tracce dei commissari, che ci hanno osservati da dentro un ufficio ed archiviati più come numeri che come cittadini, vorremmo tanto liberarci. Sia ben chiaro, partendo sempre dalle cose piccole. Eppure, questa volta, i nostri distratti concittadini avranno notato dei bidoncini fuori dalle abitazioni per la raccolta differenziata". "I più attenti, invece, avranno notato che non bisogna più fare lo slalom con l'auto attorno ai bidoni dell'immondizia, perché è evidente - secondo l'associazione Reset - che qualcosa ha ripreso a funzionare. Ciò nonostante, con l'isola ecologica a disposizione di tutti i cittadini, l'Assessore Zimbalatti riesce a postare su Facebook un esemplare concittadino intento a disfarsi di un materasso in un bidone dell'indifferenziata. Ma nell'esatto momento in cui realizzeremo di avere i requisiti necessari per accedere alle agevolazioni previste dal piano messo a punto dal Sindaco Giuseppe Falcomatà e dall’Assessore Armando Neri, che vanno dalle esenzioni sulla TARI alle riduzioni delle aliquote sull'IMU, passando per i costi fissi sul canone idrico, allora sarà impossibile non accorgersi che qualcosa sta cambiando. Le poltrone sono occupate, ma sopra c'è qualcuno che lavora davvero. A volte, però, appare impossibile accontentare tutti: per un progetto portato a termine ci sarà sempre qualcuno che lo reputerà insignificante rispetto a qualcos'altro che lo interessa in prima persona". Non potremo mai parlare di un vero cambiamento, se non ci rendiamo conto - osserva Reset - che i primi a cambiare dobbiamo essere noi cittadini".
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