Pd, Pellegrino contro il suo partito: “Gestione familistica, l’obiettivo è distruggere gli avversari”
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“Mi sento a disagio e in una posizione molto scomoda. Mi ritrovo nella mia cittadina, dove i valori della sinistra con cui sono cresciuto vengono meno. Dove il partito, di cui sono dirigente provinciale e regionale, viene diretto da una gestione familistica che si trasforma in una cappa assolutista, dove l’unico obiettivo è quello di distruggere gli avversari e dove le minoranze vengono escluse dai processi decisionali, le professionalità, le capacità,mle competenze vengono umiliate a favore della fedeltà assoluta al manovratore”. Sono affermazioni pesanti quelle di Pino Pellegrino, figura storica per il centrosinistra, che “scopre” i difetti della compagine di cui fa parte e punta l’indice. Accusa, guarda indietro ed anche avanti: dalle sue parole emerge che il vecchio concetto di politica - arte del servizio alla popolazione, del ragionamento e della programmazione – è irrimediabilmente scomparso. “Un partito senza anima – spiega - che non discute al suo interno delle difficolta che il territorio sta vivendo, che non riesce a costruire una proposta politica volta alla costruzione di una nuova classe dirigente (vedi Direttivo). Un partito che a Filadelfia ha come modello il partito azienda di Berlusconi, in cui l’iscrizione e la partecipazione viene relegata ai pochi iscritti che per la maggior parte sono persone alle dipendenze del deus ex machina. Tutto questo – è l’amara constatazione - viene tollerato dagli organi provinciali e regionali, ai quali mi sono rivolto per chiedere il ripristino delle regole democratiche. Pur rimanendo attaccato ai valori del Partito Democratico nelle sue articolazioni nazionale, regionale e provinciale, non mi ritrovo in questa locale, consapevole dell’impossibilita di cambiamento, con chi non vuole che si discuta dei problemi del territorio. Quando il vincere è il fine e non il mezzo per curare gli interessi di pochi a scapito di quelli della comunità, la politica è morta, è sostituita dal vuoto di pensiero di persone che sopravvivono se vincono le elezioni, non importa come e per fare cosa, ‘ma occorre solo vincere’. Con la consapevolezza che da queste elezioni non dipende il futuro politico di alcuni o del sottoscritto, bensì dipende il futuro dell’intera comunità – precisa Pellegrino - sto lavorando alla costruzione di una squadra di persone competenti, cooperante e fortemente motivata, che ci porta naturalmente a correre contro il Partito Azienda che falsamente utilizza il nome Democratico, ma che di Democratico in questo paese non ha niente. Non possiamo accettare che questa comunità si rassegni ad un destino già scritto, che non la vede più punto di riferimento dello scenario politico provinciale e che ormai non ha fiducia nel futuro. Di fronte alle pessime pratiche della gestione pubblica e di fronte al fallimento politico-amministrativo di questa classe dirigente, non possiamo rimanere indifferenti rispetto a tutto questo. Sono pronto a mettermi in gioco con chi vuole veramente dare il proprio contributo per far cambiare passo a questo paese e al comprensorio. Con la formazione di una lista civica aperta al confronto con tutte le forze politico-sociali, passando per il mondo dell’associazionismo presenti sul nostro territorio. Il sottoscritto – rimarca Pellegrino - insieme ad altri amici e compagni si mette gioco per un forte ‘Cambiamento e Rinnovamento’. Le parole di questo rinnovamento devono essere: Fusione dei Comuni Filadelfia, Francavilla, Polia; gestione del territorio ed dell’ambiente; forte attenzione al contenimento dei costi burocratici e riduzione delle imposte; rilancio turistico, culturale, enogastronomico e lo sviluppo del lavoro attraverso l'incentivazione dell'agricoltura e della cooperazione fra le persone. Partecipazione ed allargamento a tutte le componenti giovanili del comprensorio per liberare energie e positive”.
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