"Le difficoltà dei bambini poveri calabresi sono figlie delle politiche economiche dei Governi"
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"A pagare un prezzo altissimo nella crisi che colpisce soprattutto il Mezzogiorno sono i minori. E’ in Calabria che si registra una percentuale al di sopra della media nazionale di minori in povertà assoluta. Il Rapporto Save the Children è eloquente nel sottolineare alcune delle problematiche che interessano i minori, ma la politica e le istituzioni - afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco - non possono fare la parte di chi si sorprende, perché se si tagliano linearmente le risorse ai Comuni, specie ai Comuni calabresi già al limite default, poi è inevitabile che si alzino al massimo le tasse per le prestazioni fondamentali e si contraggano i servizi, inclusa la socio-educativi e socio-sanitari. Come dire: non è che le difficoltà dei minori sono figlie del destino cinico, c’entrano eccome le politiche economiche dei Governi e gli effetti disastrosi che si riversano sui cittadini. Proprio ieri, ho protestato per la chiusura della scuola materna a Gagliato per ragioni di ottimizzazione della spesa pubblica. Ma, a parte il caso specifico, destano altrettanto allarme la chiusura di molti consultori pubblici o la percentuale davvero minima di bambini negli asili nido per cui la Calabria è all’ultimo posto in Italia". Aggiunge Flora Sculco: "I bambini la cui esistenza è travagliata, sono i figli di genitori disoccupati oppure monoreddito o i cui genitori hanno un livello d’istruzione basso. Tra povertà economica e povertà educativa c’è una stretta correlazione e l’una alimenta l’altra in un circolo perverso che le istituzioni debbono poter interrompere, agendo per tempo nell’irrobustire, anziché mandare gambe all’aria, la rete dei servizi pubblici. D’altronde, in una situazione di crisi, evidenziata dalle criticità del livello educativo, le famiglie più svantaggiate economicamente, cercano di risparmiare come possono, ad incominciare dai libri scolastici, lezioni private e tutto ciò che interessa la qualità del tempo libero. Qui lo Stato e la Regione dovrebbero intervenire per compensare il deficit di spesa destinata all’educazione dei minori delle famiglie in povertà. E’ così che si garantisce la parità di opportunità educative e la valorizzazione dei più capaci sancita dalla Costituzione". Conclude Flora Sculco: "Save the Children contribuisce enormemente ad accrescere la consapevolezza dei seri rischi che gravano su tanti giovanissimi, ma la responsabilità di cambiare il presente se la debbono assumere la politica e le istituzioni, sostenendo programmi e progetti volti a proteggere i minori a rischio e fronteggiando la povertà minorile e la prevenzione della dispersione scolastica".
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