Shortlist di Calabria Verde, i dubbi di Nicolò (Fi)
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“Lo scorso 9 febbraio il Presidente Oliverio con le Dichiarazioni programmatiche ha illustrato in Consiglio regionale la sua visione dei problemi della Calabria, indicando anche l'orizzonte di cambiamento verso cui tenderà con la sua azione di governo, annunciando una profonda opera di riforma e di riordino istituzionale tale da rivoltare gli assetti ordinamentali finora implementati”. Lo afferma in una dichiarazione il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Alessandro Nicolò. “Oliverio ha declamato politiche di risparmio proponendo la razionalizzazione dei centri di spesa, a partire da una più efficace utilizzazione del personale della Regione mirata a ridurre sprechi e inefficienze – continua Nicolò – al fine di migliorare i servizi, anticipando di volere varare nuove norme per le società partecipate dalla Regione, ribaltandone il funzionamento e rivitalizzando il rapporto con il personale, a dire il vero, spesso insufficientemente valorizzato. Si tratta – prosegue Nicolò – di una prospettiva di principio che può trovare attenta valutazione anche da parte di Forza Italia e del centrodestra. Ma se di buone intenzioni è lastricata la via del paradiso, nella realtà la proclamata opera di risanamento regionale dalle ‘infezioni del sistema’ – sottolinea il capogruppo di Forza Italia - osserva Nicolò – cozza in maniera stridente con gli atti ed i provvedimenti di iniziativa dell’esecutivo. Valga come esempio - dice ancora Alessandro Nicolò - la recente deliberazione n.44/2015 dell’azienda Calabria Verde con cui si prevede la "costituzione di una shortlist per affidamento di incarichi attinenti la redazione del piano di gestione e assestamento", in palese controtendenza con i propositi di una nuova dichiarata gestione attenta ed oculata delle risorse. Il quadro diventa più allarmante se si tenesse conto della mancata corresponsione di tre mensilità ai lavoratori forestali! Una patente contraddizione esaltata dalla decisione di varare un provvedimento sulle cui finalità c’è davvero di che pensare, come l’affidamento,e quindi aggravio di costi, a professionalità esterne. Il presidente Oliverio non può dunque far credere che le iniziative dell’azienda Calabria Verde, che vive dei finanziamenti diretti della Regione, siano imputabili esclusivamente al management dell’ente, o che la Giunta non sia preventivamente informata di ogni atto di gestione, o che tutto congiurerebbe contro gli indirizzi che egli ha esposto nelle sue Dichiarazioni programmatiche!Da qui discende una necessaria ed urgente informazione dello stesso presidente Oliverio al Consiglio regionale, insieme ai vertici di Calabria Verde, per spiegare in maniera diretta e chiara le strategie produttive di un ente che ha tutte le potenzialità per produrre ricchezza vera e, al contempo, migliorare i territori montani. Così – afferma Alessandro Nicolò – non solo non ci si tira fuori dalla crisi e dalle sabbie mobili del clientelismo, ma si rinnovano procedure già conosciute nell’arco degli ultimi trent’anni di regionalismo che sono fardelli pesanti sulla strada dello sviluppo della regione . E lo dico con rammarico – sottolinea Nicolò – perché si assiste alla solita scena del cane che si morde la coda. Ed invece gli scenari finanziari nazionali ed internazionali sono mutati e a Roma non c’è più nessuno disposto a farsi carico di questa nostra straordinaria emergenza che vale circa duecento milioni di euro nel Bilancio della Regione. Ecco perché Forza Italia chiede l’interruzione di quel deliberato di Calabria Verde, appellandoci al senso di responsabilità del presidente Oliverio ed al rispetto dei canoni del confronto istituzionale e democratico, a fronte di una delle partite, come la forestazione, più imponenti e delicate per il destino della Calabria. Forza Italia – conclude Alessandro Nicolò – non esiterà a confrontarsi con la maggioranza, non si lascerà trascinare nello sterile gioco della polemica per la polemica, ma pretende un chiarimento politico nelle sedi naturali, ovvero, in Consiglio , per dissipare ogni ragionevole dubbio su una iniziativa insopportabile per le finanze regionali”.