Ospedale di Serra: Lagrotteria, Giancotti e Albano: “Insoddisfatti della gestione del caso di Coronavirus, pretendiamo rispetto ed attenzione”
“A seguito di quanto accaduto all’Ospedale di Serra San Bruno in occasione del riscontro di un caso di paziente positivo al Covid-19 manifestiamo formalmente il nostro disappunto nei confronti dell’Asp di Vibo Valentia e di questo abbiamo provveduto ad inoltrare apposita comunicazione ufficiale al Commissario Straordinario Dott. Giuliano ”.
Gli ex consiglieri comunali Walter Lagrotteria, Valeria Giancotti e Brunella Albano si soffermano su quella che definiscono “una gestione non ottimale della situazione, causata anche e soprattutto dalla mancata attivazione del Pre-Triage e dell’adozione delle relative procedure previste in questi casi” e mettono in evidenza “la assoluta mancanza di dispositivi di protezione individuale che dovrebbero essere forniti a tutti gli operatori sanitari e di cui non vi è, invece, ancora disponibilità”. In più, rilevano che “a seguito dell’esposizione, avuta nei giorni scorsi, degli operatori del Pronto Soccorso potrebbe verificarsi una situazione di potenziale contagio” e ricordano che “sono state emesse diverse ordinanze di quarantena obbligatoria, anche nei confronti di personale ospedaliero, ci fa allarmare e rimaniamo sgomenti di fronte alla irresponsabile scelta di emanare un ordine di servizio nei confronti di tutto il personale del Pronto Soccorso e del 118 e di Radiologia di rientrare comunque in servizio, senza alcun preventivo controllo sanitario che riteniamo, in queste circostanza, obbligatorio a tutela degli stessi operatori, dei pazienti e della popolazione del territorio delle serre. Ci chiediamo chi è, l’incosciente, che si vorrà fare carico di tale gravi disposizioni”
Da qui nascono ulteriori riflessioni e richieste: “è assolutamente necessario evitare la diffusione del virus e spegnere sul nascere eventuali focolai. Dunque, anche alla luce degli ultimi ordini di servizio, riteniamo urgente:
1) sospendere l’ordine di servizio di rientro al lavoro dei soggetti interessati ed effettuare, a tutela della loro salute e di quella dei pazienti, i tamponi sugli operatori sanitari entrati in contatto con il paziente poi risultato positivo e di tutto il personale ospedaliero, così come anticipato, nei giorni scorsi, anche dal DG del Dipartimento della Salute regionale Dott. Belcastro;
2) dotare, immediatamente, di tutti i dispositivi di protezione e attrezzatura necessaria al corretto svolgimento delle prestazioni sanitarie: tutti gli operatori sanitari del Pronto soccorso, del 118, dei reparti, tutti i dipendenti ospedalieri e anche coloro i quali, anche essi ad oggi trascurati, forniscono il servizio di assistenza domiciliare, che quotidianamente entrano in contatto con gli ammalati e che possono rappresentare un ipotetico veicolo di contagio e veicolazione del virus, di tutti i dispositivi di protezione;
3) rendere disponibili maggiori unità di personale infermieristico, anche impiegando personale attualmente non impiegato negli ambulatori che momentaneamente sono stati chiusi;
4) provvedere all’immediata apertura del Pre-Triage che, al momento, sembrerebbe ancora chiuso in quanto, ad oggi, sembrebbe non ci sia la disponibilità, all'interno della stessa tenda neanche della dotazione, per tipologia e quantità, di idonea strumentazione e, cosa altrettanto grave, ribadiamo manca della dotazione degli appositi dispositivi di protezione per gli operatori (DPI).
5) garantire l’operatività e la reperibilità di personale, secondo quanto previsto dalla delibera n. 345 del 18 marzo, che ad oggi non ha trovato riscontro in alcun ordine di servizio. Ciò servirebbe a rendere disponibile ulteriore personale necessario al presidio ospedaliero per il funzionamento della tenda di Pre-Triage e del Pronto Soccorso e ad attivare e rendere disponibile il servizio della seconda ambulanza, che potrebbe essere impiegata per il trasporto di pazienti risultati positivi. E che oggi si rende ancor più necessaria per il nostro territorio. Sarebbe pertanto opportuno, anche qua, quantomeno creare con apposita turnazione di reperibilità necessaria al possibile impiego di questo mezzo dotandolo degli appositi sistemi per l'isolamento e trasporto in ambulanza di pazienti a rischio contagio.
Lagrotteria, Giancotti e Albano spiegano inoltre che “pretendiamo rispetto ed attenzione verso la comunità” e che “rimarremo sempre vigili per far rispettare il sacrosanto diritto alla tutela della salute della nostra comunità, lotteremo per garantire il rispetto dei operatori ospedalieri e per la tutela della loro incolumità su i luoghi di lavoro. E tutto ciò senza guardare in faccia nessuno nel solo interesse e tutela dei cittadini e del nostro territorio”.
“Infine ringraziamo tutti coloro in questi giorni si sono adoperati al servizio dei cittadini a difesa e tutela della loro incolumità: operatori ospedalieri, medici ed infermieri del Pronto Soccorso, dei Reparti e del servizio di Assistenza domiciliare; le Forze dell’Ordine: Carabinieri e Polizia; I dipendenti Comunali e la Polizio Municipale; gli operatori di Protezione civili e i volontari che si sono adoperati per garantire le consegne a domicilio per chi non autosufficiente e comunque a tutela della salute di tutti noi. Grazie a tutti Voi”
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