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'Ndrangheta. Maxioperazione antidroga: arrestate 14 persone

Una maxioperazione antidroga è stata portata a termine nella notte tra il 30 e il 31 luglio da militari della Guardia di Finanza che hanno dato esecuzione  a 15 provvedimenti cautelari personali disarticolando un’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di cocaina per conto delle potenti cosche di 'ndrangheta Molè, Piromalli, Alvaro, Crea e Pesce. Il blitz, coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, è stato eseguito dalle Fiamme Gialle della città dello Stretto, con il supporto del Comando provinciale di Napoli.  I soggetti arrestati sono stati coinvolti nell’ambito dell’operazione antidroga denominata "Vulcano" svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria - G.I.C.O. - Sezione G.O.A., culminata lo scorso 14 luglio con l’esecuzione di 12 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto e il sequestro di oltre 80 Kg di cocaina purissima rinvenuta all’interno di uno degli oltre 1500 containers imbarcati sulla nave mercantile "MSC Poh Lin" - sottoposta a sequestro e a perquisizione dai finanzieri - attraccata il 7 luglio presso lo scalo portuale gioiese. Nell’occasione, l'organizzazione criminale aveva pianificato, secondo gli inquirenti, una nuova metodologia d’importazione dello stupefacente, la quale prevedeva – grazie al diretto coinvolgimento del comandante della cargoship MSC Poh Lin – il trasbordo dell’illecito carico direttamente in mare su un'altra imbarcazione e non più, come finora riscontrato, attraverso il metodo del cosiddetto rip-off (attuato mediante estrazione dei borsoni contenenti lo stupefacente direttamente all’interno del porto). La minuziosa organizzazione del trasbordo è testimoniata da diversi "pizzini" rinvenuti all’interno della cabina in uso al comandante, sui quali erano appuntati la dicitura "80 kg" con l’indicazione del numero del container sul quale la droga era inizialmente stata caricata, nonché uno schema riepilogativo delle varie fasi attraverso cui si sarebbe dovuta articolare l’operazione di trasbordo, la quale sarebbe stata attuata anche mediante lo spostamento fisico della cocaina ad un nuovo container, il cui numero sarebbe stato tempestivamente comunicato dallo stesso comandante all’organizzazione criminale. A tal fine, proprio per garantire l’inviolabilità delle comunicazioni relative ai traffici illeciti, i sodali hanno utilizzato telefoni cellulari dedicati e dotati di sofisticati sistemi di criptazione, nonché adottato dei codici alfanumerici - con i quali cifrare ogni messaggio - come quelli annotati tra gli appunti rinvenuti all’interno della cabina in uso al comandante o nelle abitazioni di taluni soggetti finiti in carcere. In esito a tali attività ed alla luce delle ulteriori risultanze investigative, il competente Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria ha emesso il 30 luglio appositi provvedimenti cautelari, eseguiti il gorno successivo nei confronti dei seguenti soggetti, già destinatari del suddetto provvedimento di fermo di indiziato di delitto: Michele Zito, 41enne di Gioia Tauro - custodia cautelare in carcere; Francesco Gioffrè, 42enne di Taurianova - custodia cautelare in carcere; Caterina Ursida, 39enne di Taurianova - custodia cautelare in carcere; Ernesto Madaffari, 41enne di Gioia Tauro  - custodia cautelare in carcere; Antonio Pavia, 37enne di Gioia Tauro - custodia cautelare in carcere; Rosario Cunsolo, 41enne di Vibo Valentia - custodia cautelare in carcere; Giuseppe Nicolaci, 48enne di Laureana di Borrello - custodia cautelare in carcere; Pacifico Belcastro, 31enne di Gioia Tauro - custodia cautelare in carcere; Tomaso Concas, 59enne di Carloforte, in provincia di Cagliari- arresti domiciliari; Luigia Di Casola, 56enne di San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli - arresti domiciliari; Dayana Concas, 28enne di San Giuseppe Vesuviano - obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; Gabriello Savarese, 68enne di Vico Equense, in provincia di Napoli - custodia cautelare in carcere. Inoltre, in ragione dei più approfonditi ed articolati elementi investigativi relativi ai profili finanziari del traffico illecito, il  giudice delle indagini preliminari ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dei seguenti ulteriori tre membri del medesimo presunto sodalizio criminale: Giovanni Manglaviti, 52enne di San Luca - titolare di fatto di una società esercente l’attività di commercio al dettaglio di prodotti surgelati; Achille Rocco Scutellà, 28enne di Cinquefrondi – già detenuto per altra causa; Giuseppe Pataffio, 27enne di Cinquefrondi - già detenuto per altra causa. Ai destinatari della misura sono stati contestati, a vario titolo, i reati di acquisto ed importazione di stupefacenti nonché di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga con le aggravanti della transnazionalità e delle modalità e finalità mafiose). Di particolare rilevanza, a parere degli investigatori, la contestazione, tra gli altri, nei confronti di Michele Zito, Ernesto Madaffari e Giuseppe Pataffio del reato di associazione per delinquere di tipo mafioso di cui all’art. 416-bis del Codice Penale., accusati essere organici alla cosche di ‘ndrangheta Piromalli-Molè e Pesce egemoni nei Comuni di Gioia Tauro e Rosarno, a loro volta inserite nel mandamento tirrenico, e per aver operato,  avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e delle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà che si creavano nello stesso territorio.

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