Reggio, Serranò propone la nascita di un gruppo consiliare a tutela della famiglia tradizionale
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Paola Serranò, consigliera comunale del Partito Democratico di Reggio Calabria, ha scritto una nota a commento dell'istituzione del Registro delle Unioni Civili, misura approvata giovedì scorso dall'Aula di Palazzo San Giorgio. "All’indomani dell’approvazione del Registro delle Unioni civili, avendo raccolto il rammarico di molti cittadini delusi dal voto espresso in Consiglio Comunale, desidero rilanciare la mia proposta - spiega l'esponente democrat - già annunciata nell’aula consiliare durante la procedura di voto, giovedì 13 maggio, quella di promuovere la nascita di un gruppo consiliare a partire dai componenti della Commissione politiche sociali di cui sono la vice presidente, con il fine di orientare programmi di comunicazione ed iniziative concrete a tutela delle famiglie fondate sul matrimonio, civile e sacramentale, residenti sul territorio comunale". "Premessa indispensabile alla nascita del progetto - si legge nel comunicato della Serranò - è quella di tutelare il valore della famiglia tradizionale o come dir si voglia, considerata: società naturale fondata sul matrimonio; istituto di diritto; ammortizzatore sociale; progetto di vita finalizzato alla crescita individuale e di coppia e alla procreazione; strumento di stabilità del sistema lavorativo ed economico della società. L’approvazione del registro sostenuta da tutti i consiglieri di maggioranza presenti in aula ha voluto rappresentare a mio giudizio, un segnale di accoglienza delle istanze di tutte le minoranze presenti in città per il raggiungimento di un obiettivo più grande e sicuramente condiviso da tutti, quello di rifondare una comunità che nonostante le sue fragilità, le sue contraddizioni, sempre più si esprime in lingue diverse, perché è disposta all’accoglienza dello straniero, che accetta una varietà di comportamenti e rifugge ogni discriminazione". "Il registro delle unioni civili - sottolinea la consigliera comunale del Partito Democratico - non ha valore giuridico ma può esortarci al superamento di barriere e pregiudizi culturali per intrecciare relazioni sociali improntate alla fraternità e al rispetto reciproco. Non è l’inizio di un sovvertimento del concetto di famiglia perché non spetta al Comune creare un nuovo status civile. Nelle città dove è stato istituito è stato finora inutilizzato perché non produce effetti giuridici e probabilmente lo sarà anche qui da noi. Una unione basata sull’ affettività non può sovvertire il nostro ordinamento giuridico. L’unione affettiva sta alla base della famiglia è vero, ma il matrimonio è un contratto di natura civile per il quale i due coniugi si assumono in modo formale e pubblicamente dei doveri e delle responsabilità nei confronti della società". Pertanto - è il pensiero della rappresentante PD - non intravedo un condizionamento di una minoranza ma desidero trasformare questa apparente criticità in un punto di partenza per riscoprire il valore e la bellezza di essere famiglia. La convivenza non è e non sarà mai equiparata al matrimonio. La convivenza è per sua natura instabile perché poggiata esclusivamente su scelte e comportamenti privati mentre il matrimonio è espressione libera e responsabile della volontà di un uomo ed una donna a sottoscrivere doveri di rilevanza giuridica e a dare stabilità ad un progetto che si apre all’accoglienza della vita. Il voto favorevole espresso dall’ Aula Consiliare giovedì scorso, vuole solamente ribadire la necessità per la città di Reggio Calabria di riscoprire il senso di appartenenza ad una “famiglia” umana, la nostra comunità, perché diventi una degna dimora dell’ Uomo, incominciando con l’ accettare la diversità, respingendo il diffondersi di mistificate ideologie ( gender), scoraggiando una genitorialità surrogata semmai semplificando l’ istituto delle adozioni, favorendo la partecipazione di tutti coloro che la abitano a divenire protagonisti attenti per la costruzione del Bene Comune e dei valori fondamentali del vivere sociale. Invito tutti i consiglieri comunali ad aderire alla mia iniziativa. Primo impegno di questo costituendo gruppo sarà quello di invitare tutte le associazioni che sono state audite dalla Commissione Statuto e Regolamento perché le loro opinioni apparentemente rimaste inascoltate, trovino in questo spazio una concreta accoglienza. Vogliamo ripartire dalla famiglia. Questo è lo slogan da diffondere". "Ritengo davvero - è la conclusione della Serranò - che all’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria sta a cuore la difesa della famiglia e lo vuole dimostrare con l’avvio di azioni concrete nel campo del lavoro, nel combattere ogni ingiustizia sociale, nel promuovere iniziative politiche di equità fiscale e nuovi livelli occupazionali. La famiglia è il futuro della nostra comunità locale”.