Riapre il Museo delle Carrozze, il sindaco Abramo garantisce sostegno
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“Oggi i tanti sacrifici affrontati dalla famiglia Pavone per restituire alla città una delle sue più suggestive testimonianze culturali sono stati finalmente ripagati. L’Amministrazione comunale garantirà il massimo sostegno per promuovere e valorizzare il museo delle carrozze che, con la sua collezione unica e dal grande valore storico, potrà tornare a risplendere e a rappresentare un’importante attrazione turistica per il Capoluogo”. E’ questo il commento del sindaco Sergio Abramo che ieri, accompagnato dal vicesindaco Gabriella Celestino e da alcuni consiglieri comunali, ha preso parte al taglio del nastro per la riapertura ufficiale del “Podere delle carrozze”. Immersa nel verde della pineta del quartiere Siano, la struttura custodisce le preziose testimonianze del passato gelosamente preservate dal compianto barone Luigi De Paola, cui va il merito di aver messo a disposizione della città la sua splendida collezione. Da oggi, grazie ai fratelli Pavone, l’edificio in stile medievale è tornato ad essere fruibile nei suoi diversi spazi. In particolare, il suggestivo museo raccoglie 25 esemplari di carrozze dal valore inestimabile, provenienti principalmente dall’Inghilterra, come una cabriolet a capote mobile, un carro da parata del ‘600 e l’American Buggy di fine ‘800 utilizzata da Clark Gable e Vivian Leigh in “Via col vento”. “Il museo delle carrozze – ha aggiunto il sindaco Abramo – da oggi rientra a pieno titolo nell’ampia rete di contenitori culturali e spazi espositivi presenti nella città di Catanzaro. Sono convinto che, attraverso un lavoro sinergico mirato ad una più promozione più efficiente e capillare del nostro patrimonio, sarà possibile compiere quel salto culturale in avanti necessario per favorire la crescita del territorio”. I visitatori potranno, inoltre, riscoprire la ricca collezione di accessori per le carrozze e per il traino dei cavalli, la galleria di utensili e attrezzi che appartengono alla civiltà contadina calabrese ed ancora i mobili e suppellettili d’epoca finemente ristrutturati all’interno del salone dei ricordi, in cui svetta il pianoforte in radica d’ulivo costruito alla fine del XVIII secolo, e della locanda in stile viennese.