Serra, ospedale:"Ictus scambiato per allergia", la denuncia di un 55enne
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“Un Ictus scambiato per un'allergia”.
È quanto sarebbe accaduto all’ospedale di Serra San Bruno il 13 maggio scorso.
La notizia si è appresa solo ora, in seguito alla denuncia, presentata tramite l'avvocato Vincenzo Albanese, con la quale il protagonista della vicenda, un serrese di 55 anni, ha querelato un medico del pronto soccorso.
Nella ricostruzione, fatta davanti ai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, l'uomo afferma di aver avvertito “una palese deformazione con un vistoso rigonfiamento della guancia sinistra”, ed intorno alle 18, si sarebbe recato in pronto soccorso, dove gli sarebbero state somministrate “tre flebo di cortisone”, senza essere sottoposto “ad alcun accertamento medico-sanitario ed in particolare a nessun esame del sangue e nessun esame strumentale”.
Addirittura, l'esame tramite Tac, sarebbe stato eseguito, intorno a mezzanotte, solo in seguito alle ripetute richieste del paziente e dei suoi familiari.
Dall’esame diagnostico, sarebbe emerso “un ictus in atto”, con conseguente immediato trasferimento a Vibo Valentia, dove, prosegue il 55enne “venivo immediatamente ricoverato presso il Reparto di Terapia semi-intensiva dove sono stato ricoverato per circa 3 giorni. Seguirono poi 13 giorni di ricovero presso il Reparto di Neurologia. In questo periodo sono stato sottoposto a trattamenti farmacologici e riabilitativi presso il Reparto di Terapia semi-intensiva e successivamente Neurologia presso l’ospedale di Vibo Valentia ed in data 28 maggio 2019 venivo dimesso”.
Nel sostenere le ragioni del suo assistito, l’avvocato Albanese spiega: “non posso che essere fiducioso sul conseguimento del fine giustizia attraverso il certosino lavoro degli organi inquirenti, in particolare, il Comando dei Carabinieri di Serra San Bruno, deputato a dimostrare se, nel caso di specie, la situazione di emergenza-urgenza rispetto al paziente S.F. sia stata sapientemente, diligentemente e, soprattutto, tempestivamente gestita da parte degli operatori in Servizio presso il Pronto Soccorso dell’ospedale ‘San Bruno’ al momento dell’episodio contestato, in base alla gravità della situazione clinica e in base a quali erano i parametri vitali e le manifestazioni macroscopiche della patologia. Sono altresì fiducioso che, in uno stato di diritto, ‘chi sbaglia paga’ non potendo essere ammesso un concetto di errore come causa di esclusione della colpevolezza tanto grande da poter confondere una allergia con un ictus”.
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