Infiltrazione della 'ndrangheta in giochi e scommese, confiscati beni per oltre 3 milioni di euro
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I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e dello Scico, con il coordinamento della locale Direzione distrettuale antimafia, hanno eseguito - in Toscana, Lazio e Calabria - un provvedimento emesso dal Tribunale reggino con il quale è stata disposta la confisca di beni - per un valore di oltre 3 milioni di euro - riconducibili a due imprenditori reggini, operanti prevalentemente nel settore dei giochi e delle scommesse.
La figura dei destinatari del provvedimento era emersa nell'ambito dell’operazione “Galassia”, con la quale, il Nucleo di polizia economico finanziaria di Reggio Calabria e lo Scico, hanno fatto luce su un sistema finalizzato ad una presunta illecita raccolta di scommesse on-line, con base operativa a Reggio Calabria e ramificazioni anche all’estero tramite società con sedi a Malta, Romania, Austria e Spagna.
L’associazione avrebbe avuto collegamenti con la ‘ndrangheta, alla quale avrebbe garantito una parte dei proventi in cambio di protezione e diffusione dei marchi on line e in esercizi commerciali locali. Infine, i punti affiliati avrebbero trasferito le somme incassate alla direzione amministrativa dell’associazione allocata all’estero, sottraendole all’imposizione fiscale italiana.
Quanto alle società con sede legale in Austria e Malta, di fatto, avrebbero operato in Italia attraverso una stabile organizzazione, costituita da punti commerciali distribuiti sul territorio e dediti alla raccolta di puntate su giochi e scommesse, attraverso siti non autorizzati, tra i quali quelli gestiti dai destinatari del provvedimento di confisca. In particolare, i due imprenditori avrebbero svolto il ruolo di capi, promotori e gestori di un sito internet attraverso il quale venivano raccolte le puntate sul territorio nazionale.
Pertanto, la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha delegato il Gico ed il Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata a svolgere un'indagine a carattere economico/patrimoniale.
L’attività ha consentito di rilevare il patrimonio direttamente e indirettamente nella disponibilità dei due imprenditori, il cui valore sarebbe risultato sproporzionato rispetto alla capacità reddituale manifestata.
Pertanto, dopo averne, a giugno 2021, disposto il sequestro, il Tribunale di Reggio Calabria ha emesso un provvedimento di confisca di 4 società operanti nei settori ludico ed immobiliare, 11 fabbricati, 3 terreni e disponibilità finanziarie, per un valore complessivamente stimato in oltre 3 milioni di euro.
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