Mangialavori critica il Governo: "Riforma costituzionale e Legge di Stabilità affossano il Sud"
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"Si è passati da anni di dibattiti sul federalismo ad una fase di neocentralismo spinto che colpisce l’autonomia dei poteri locali e l’assetto dello Stato come indicato dalla Carta costituzionale". L’ha sostenuto il consigliere regionale Giuseppe Mangialavori della Cdl, intervenendo a Catania all’iniziativa (dal 16 al 18 ottobre) di Muovitalia 015 ("Dall’Italia all’Europa sfida al futuro"). Mangialavori ha preso parte all’incontro sul tema "Parte dal territorio il buon governo del Centro-Destra", cui hanno partecipato consiglieri regionali di tutto il Paese. Ha aggiunto: "Il pastrocchio sull’articolo 2 della riforma del Senato è la dimostrazione che s’intende verticalizzare il sistema di potere. Il risultato è che si riducono i controlli sull’Esecutivo ed i senatori saranno scelti non dai cittadini e neppure dai Consigli regionali, ma dai partiti. Questa riforma della Costituzione sarà dura da digerire per i soggetti politici ed istituzionali che operano sui territori ed avrà effetti ancora più gravi per il Mezzogiorno. Oltre al tentativo del Governo finalizzato a mettere fuori gioco i poteri orizzontali e garantire libertà d’azione all’uomo solo al comando, roba che se l’avesse posta in essere il centrodestra avrebbe suscitato accuse di fascistizzazione delle istituzioni, la riforma del Senato introduce, distinguendo tra Regioni virtuose (Nord) e quelle che non lo sono (Sud), un regionalismo differenziato che annullala le quote regionali del Nord destinate al fondo perequativo con la conseguenza di un ulteriore inabissamento del welfare nel Mezzogiorno. Un risultato che neppure al federalismo hard della Lega era mai riuscito di realizzare". Mangialavori ha criticato la legge di stabilità, "perché non contempla il Sud". Ed ha sostenuto: “In Calabria attendevamo Renzi perché illustrasse il promesso 'masterplan', ma al suo posto si è materializzato il sottosegretario alla Presidenza Lotti con un mano un paio di forbici. Il quale, con gli applausi dei democrat calabresi, non è che ha tagliato qualche nodo che infastidisce da decenni la Calabria, ma un nastro per l’inaugurazione di una sede del Pd”. Sui temi prettamente politici ha detto: “E’ tempo che il centrodestra si riorganizzi sulla base di un programma ispirato ai valori di una destra europea e moderna. L’Italia ed il Sud avvertono la mancanza di una proposta politica che dia risposte alle istanze dei moderati e dei riformisti convinti che il populismo di Renzi e l’antipolitica di Grillo non porteranno da nessuna parte".
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