Consiglio Regionale: così Viscomi ha illustrato in Aula la Manovra di Bilancio

"Grazie alla collaborazione tra Consiglio, Commissioni e Giunta, siamo riusciti a portare a conclusione, in poco tempo, una sessione di bilancio quanto mai difficoltosa: parifica, rendiconto, riaccertamento straordinario dei residui, assestamento, ripiano del disavanzo e piano di rientro, documento di programmazione e bilancio di previsione, sono le tappe che hanno segnato questi ultimi due mesi". Così il vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi ha esordito illustrando, nel corso della seduta odierna di Consiglio regionale, la manovra di Bilancio all’esame dell’Aula. “Detta manovra s’inserisce in un contesto di riferimento complesso per almeno due ordini di ragioni- ha spiegato Viscomi-: da un lato, nel rispetto dei principi e delle regole proprie dell’armonizzazione contabile ispirate al principio di pareggio del bilancio e del rigoroso equilibrio tra entrate ed uscite; dall’altro, nel contesto della crisi del sistema economico regionale che sollecita una maggiore richiesta solidaristica di risorse pubbliche ma determina anche una significativa contrazione delle entrate autonome; della riduzione dei trasferimenti nazionali e comunitari e di una consistente difficoltà di rispettare le obbligazioni vincolanti che tanto gli enti locali quanto i cittadini hanno nei confronti della Regione. Pertanto, il sistema formale del bilancio armonizzato risente di tutte le contraddizioni reali di questo sistema sociale stagnante, di un sistema economico non in grado di generare e consolidare ricchezza collettiva, di un sistema politico chiamato a gestire le emergenze che vengono dal passato più che a progettare un futuro possibile". Nel corso del suo intervento, Viscomi ha richiamato "le norme intervenute negli ultimi anni in tema di finanza pubblica e di elaborazione dei bilanci e di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni e degli Enti locali che obbligano ad una stretta connessione tra le uscite e le entrate. Il Bilancio di previsione ammonta a 5,4 miliardi di euro ma le entrate libere sono solo 700.000.000 di euro  che sono state allocate per far fronte al disagio sociale, precariato, settori sensibili, trasporto pubblico locale; sono, inoltre, destinate al finanziamento di una serie di leggi considerate strategiche ed al pagamento per debiti e pignoramenti. Il fenomeno dei pignoramenti e dei debiti fuori bilancio rischia di determinare una situazione esplosiva. Il bilancio di previsione 2016 ha dovuto tenere conto sia dei risultati della gestione 2014 e degli effetti del giudizio di parifica della Corte dei Conti (e quindi della sentenza della Corte Costituzionale n. 181 e del d.l. 179), che di quelli emersi a seguito del riaccertamento straordinario dei residui il quale ha portato ad una rideterminazione dell’avanzo di amministrazione che è risultato incapiente in considerazione delle quote vincolate da reiscrivere nella competenza 2015.  Le modalità di ripiano di tale saldo negativo sono state definite dalla Giunta seguendo le prescrizioni normative”, ha aggiunto Viscomi, sottolineando  come “l’obbligo del pareggio di Bilancio cui sono vincolate le Regioni non è solo un principio contabile, ma soprattutto una modalità organizzativa dell’azione politica” ed anche  come “l’introduzione prossima del bilancio consolidato regionale porrà in clamorosa evidenza la questione delle società partecipate, delle fondazioni in house e degli enti strumentali, per i quali è bene avviare fin da subito, anche in sede legislativa, un impegnativo processo di riordino strutturale e di razionalizzazione contabile, che sulla base della esperienza non produca gli errori noti". "Pertanto – ha concluso Viscomi-, il sistema armonizzato di contabilità presenta nel suo complesso tante criticità, ma ha almeno il pregio di promuovere una necessaria operazione verità che, nel caso della Calabria, significa chiamare le cose con il loro giusto nome". 

 

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