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Vibonese, l’allarme della Polizia: “La ‘ndrangheta ha armi e dotazioni migliori delle nostre”

“Giubbotti antiproiettili scaduti o in scadenza, armi datate, materiali obsoleti, poche divise, caschi per l’ordine pubblico non più idonei, macchine con più di 200mila chilometri”. È uno scenario drammatico o quasi quello disegnato dal segretario provinciale del Sap Giuseppe Gaccione, che denuncia una situazione che, di fatto, non mette la Polizia nelle condizioni di essere “competitiva” al cospetto delle potenti organizzazioni mafiose insistenti in Calabria. Specie nel Vibonese, terra abbandonata a se stessa e in cui l’escalation criminale pare inarrestabile, le forze dell’ordine sono esposte a rischi enormi anche a causa dell’insussistenza dell’occorrente. “La ‘ndrangheta – afferma Gaccione - ha armi e dotazioni migliori delle nostre.C’è carenza di personale, mancano i quadri intermedi, cioè coloro che ci possono aiutare a condurre l’attività di investigazione nel territorio, l’apparato è debilitato. Pensi – ci spiega – che l’addestramento anzichè sul campo lo abbiamo fatto davanti ad un computer... Vogliamo garantire ai cittadini la sicurezza che meritano, ma così non è facile”. Per far sentire forte la propria voce il Sap ha attivato su tutto il territorio nazionale una protesta consistente nella non utilizzazione della mensa solidarizzando con il segretario nazionale Gianni Tonelli, giunto al 35^ giorno di sciopero della fame. “Ci sono colleghi – è scritto nel volantino distribuito nel Commissariato di Serra – che sono stati puniti per aver detto la verità. Con coraggio si sono caricati l’onere di denunciare le inefficienze del sistema di sicurezza e per questo vengono perseguitati. La verità non è un reato: tutti sanno che i nostri caschi sono marci, la formazione insufficiente, gli equipaggiamenti inadeguati e l’apparato debilitato dai tagli”.

Balneabilità delle acque 2016: qualità “scarsa” per Nicotera, Vibo e Reggio Calabria

Con Decreto del dirigente del dipartimento “Ambiente e territorio” n. 1164 del 17 febbraio sono state classificate le acque costiere di balneazione della Calabria per la stagione balneare 2016, ai sensi del Decreto Legislativo n. 116 del 30 maggio 2008. Sono previste quattro classi di qualità di acqua: eccellente, buona, sufficiente scarsa (a seconda dei valori assunti dai parametri concernenti enterococchi intestinali e escherichia coli). Quest’ultima fattispecie è stata riscontrata in 18 casi: bocciate, in particolare, le località indicate nel grafico di Nicotera, Vibo Valentia e Reggio Calabria. Secondo le previsioni del Decreto Legislativo n. 116 del 30 maggio 2008 “le acque di balneazione possono essere temporaneamente classificate come acque di qualità «scarsa». In tale caso le Regioni e le Province autonome assicurano che le seguenti condizioni siano soddisfatte:

    a) per ciascuna acqua di balneazione classificata «scarsa», sono adottate le seguenti misure che hanno effetto a decorrere dalla stagione balneare successiva alla classificazione:

        1) adeguate misure di gestione, inclusi il divieto di balneazione, per impedire l'esposizione dei bagnanti all'inquinamento;

        2) individuazione delle cause e delle ragioni del mancato raggiungimento dello status qualitativo «sufficiente»;

        3) adeguate misure per impedire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento;

        4) conformemente all'articolo 15, avvertire il pubblico mediante un segnale chiaro e semplice ed informarlo delle cause dell'inquinamento e dei provvedimenti adottati sulla base del profilo delle acque di balneazione;

    b) se le acque di balneazione sono classificate di qualità «scarsa» per cinque anni consecutivi, è disposto un divieto permanente di balneazione. Le regioni e le province autonome possono tuttavia disporre un divieto permanente di balneazione prima della scadenza del termine di cinque anni se ritengono che il raggiungimento di una qualità «sufficiente» non sia fattibile o sia sproporzionatamente costoso”.

Serra, altro Consiglio comunale flash senza minoranza

Bastano pochi minuti alla maggioranza guidata dal sindaco Bruno Rosi (assenti Nazzareno Salerno, Carmine Franzè, Mirko Tassone, Rosanna Federico e Raffaele Lo Iacono) per approvare i previsti punti all’ordine del giorno. Dopo l’approvazione dei verbali della seduta precedente, esce infatti anche Pino Raffele e i forzisti danno l’ok in scioltezza al Documento Unico di Programmazione (DUP) periodo 2016/2018, al regolamento cimiteriale, al regolamento per il baratto amministrativo, al regolamento per l’erogazione dei buoni lavoro (voucher) e all’adozione dello schema di convenzione per la costituzione ed il funzionamento delle Comunità d’Ambito. Disco verde anche alla presa d’atto della nomina dell’organo di revisione economico-finanziaria (Nicoletta Carnovale).

Elezioni comunali Dasà, Davide Capomolla rompe gli indugi: “Pronto a scendere in campo”

Incertezze, timori, tatticismi. La cittadinanza di Dasà s’interroga sul futuro politico-amministrativo dopo le stringate dichiarazioni dell’ex vicesindaco Raffaele Scaturchio che ha fatto intendere di non poter essere della partita. Ma in una fase pre-elettorale che sembrava condizionata dall’attendismo, il giovane Davide Capomolla, apre le danze della competizione squarciando il velo di silenzio e assegnando i crismi dell’ufficialità alla sua disponibilità a “scendere in campo”. “Sono fortemente motivato – afferma il laureando in Economia – e voglio mettere a disposizione della comunità il mio impegno e la mia passione. Dasà ha bisogno di essere amministrata con convincimento e tanta passione civile”. I punti cardine della sua azione paiono essere mirati soprattutto a scuotere tanto la popolazione quanto l’aspirante classe dirigente. “Insieme ad un gruppo di giovani che mi sostengono – spiega - vogliamo sensibilizzare la comunità ad un confronto forte su temi e programmi. Siamo convinti che occorre sin da subito rinvigorire una coscienza civica ed un senso di appartenenza che pare essere sopito. Politiche a sostegno delle fasce deboli, dei giovani e un nuovo rapporto tra Comune e cittadino saranno alla base del nostro impegno. Il mio per ora – chiarisce Capomolla - è solo un sì convinto ad alimentare uno scarso dibattito politico”. Il dado è tratto. Resta da vedere chi e come raccoglierà il guanto della sfida.

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