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Attentati di Parigi, anche Serra piange Valeria Solesin: era allieva di Silvano Onda

Un volto angelico, quasi l’emblema di una giovinezza carica di speranze e di sogni. La morte della  28enne ricercatrice veneziana Valeria Solesin  durante l’attacco terroristico a Parigi dello scorso 13 novembre ha lasciato un segno nella mente e nel cuore di tutti gli italiani, che sono stati raggelati da eventi che, sotto un certo profilo, hanno spezzato il concetto stesso di vita. Ma c’è chi nella cittadina della Certosa si è sentito toccato ancor più da vicino da una tragedia che ha anche rievocato qualche ricordo. Perchè la giovane veneta è stata allieva del professor Silvano Onda, che nel Liceo Benedetti – dove la Solesin ha ottenuto la maturità - ha insegnato Storia dell’arte fino alla pensione. Il serrese, deceduto nella città delle gondole nel 2010 a causa di una malattia, era un raffinato conoscitore dell’arte e dell’architettura, oltre che un pregevole autore di libri e saggi. I suoi familiari, quando hanno appreso del coinvolgimento della ragazza nel mesto evento verificatosi nella capitale francese, sono stati travolti dall’incrociarsi di sentimenti vecchi e nuovi. Ma l’intera vicenda parigina, superate le lacrime ed al di là degli aspetti emotivi, richiede una lucida riflessione: occorre infatti individuare un’efficace soluzione per impedire che Valeria diventi una martire di un processo di distruzione senza fine.

Chiaravalle, De Leo a muso duro: “Sfracelli ed indebitamenti derivano dalla gestione della sinistra”

Un “remake della grande illusione che, durante i 18 anni di governo della sinistra, ha procurato sfracelli ed indebitamenti per i quali la nostra cittadina ne sta pagando pesantemente le conseguenze”. Il portavoce cittadino di Fratelli d’Italia Giuseppe De Leo non fa troppi complimenti e va direttamente al sodo attaccando a testa bassa quel Partito Democratico che, nei giorni scorsi, aveva promosso una manifestazione per illustrare le sue intenzioni sulle modalità di “governo della città”. “La situazione catastrofica nella quale versa la nostra cittadina – spiega l’esponente di destra - parte da molto lontano e non la si può addebitare agli ultimi quattro anni durante i quali ben poco si è potuto fare. Essa è figlia di quei 18 anni a guida PD durante i quali si è accumulato il grande debito. Il PD – è l’atto d’accusa - si aggrappa alla demagogia mettendo in atto uno scaricabarile vergognoso col quale vogliono nascondere tutto il loro malgoverno”. De Leo entra nel merito delle questioni chiave e sottolinea che “hanno parlato di situazione sanitaria disastrosa, dimenticando di dire che anch’essa è figlia del governo Loiero durante il quale si è proceduto alla definitiva chiusura del nostro nosocomio. Ora – puntualizza - lasciamo lavorare tutti i manager che con abnegazione, senso di responsabilità  e con fatica stanno cercando di portare avanti quel progetto di riconversione del nostro ospedale in quella che sarà la Casa della Salute che, una volta portata a compimento, porterà tanti benefici alla nostra cittadina ed a tutto il comprensorio. Per quanto riguarda la Trasversale delle Serre – aggiunge De Leo – lanciano ancora promesse dimenticando che in agosto il governatore Oliverio  con al seguito il deputato Censore e tutti i vertici locali del PD, durante il sopralluogo, ebbe a promettere che, entro settembre, l’arteria sarebbe stata aperta. Siamo a fine novembre e tutto ciò non si è verificato, anzi se confermate le voci che sul tratto Argusto-Gagliato ci sarebbero dei seri problemi di natura strutturale, l’apertura di quel tratto subirebbe un ritardo notevole. Quindi ancora prese in giro nei confronti di un territorio che da molti anni sta aspettando l’ultimazione di quest’opera per uscire da quell’isolamento che ha arrecato tanti danni per tutta l’economia del territorio stesso.  Il segretario cittadino ha imputato al precedente governo della città la chiusura dell’ufficio del Giudice di pace, omettendo di dire che tutti i suddetti uffici d’Italia sono stati chiusi, salvo qualcuno, per volere del governo centrale a guida PD. Lo stesso discorso – è la conclusione – può essere fatto in riferimento agli uffici dell’Agenzia delle Entrate e della Comunità montana”.

Elezioni comunali, quel “potere” che logora chi ce l’ha

La tradizione politica dei paesi calabresi ha visto nei decenni passati la strenua lotta di sindaci condotta per conservare una postazione che, talvolta, faceva confondere i meno pratici con le dinamiche elettorali la persona fisica con il ruolo rivestito. Sono diversi gli esempi di capi di amministrazioni comunali che riuscivano a rimanere in sella per diversi lustri: non c’era ancora la regola dei due mandati e chi diventava primo cittadino, se sapeva scoprire e usare i “trucchi” del mestiere, manteneva l’incarico per più lustri. C’era una sorta di sete del potere che si autorigenerava: la stanchezza, se c’era, veniva ben mascherata, anche a se stessi. Gli avversari erano destinati a capitolare, perchè i pacchetti di voti venivano mantenuti con relativa facilità. Dare risposte concrete alla gente era, peraltro, una missione non impossibile e questo consentiva l’allungamento della “carriera”. Nel nuovo millennio le cose sono cambiate, perché dopo un certo numero (sempre minore) di anni si preferisce passare il testimone. È successo a Vibo Valentia con Nicola D’Agostino (centrodestra) che non si è riproposto, a Serra San Bruno con Raffaele Lo Iacono (centrosinistra) che, ancor prima dello scioglimento del consiglio comunale per effetto delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri, aveva annunciato che non avrebbe ripetuto l’esperienza, e succederà ancora in qualche piccolo centro delle zone interne del Vibonese. Quello del sindaco di Torre Ruggiero Giuseppe Pitaro, per più aspetti, sembra un caso a parte: gli interrogativi su una scelta adottata a sorpresa quando ormai il secondo mandato volgeva al termine si moltiplicano e le stesse spiegazioni del diretto interessato fanno pensare. In generale, si percepisce una certa insoddisfazione circa l’operato amministrativo: spesso chi non si ricandida sa già come andrà a finire. Soprattutto è cosciente del quoziente di difficoltà dei problemi, dei vincoli legislativi, delle ridotte disponibilità finanziarie, dell’incompatibilità e dell’irrealizzabilità delle pretese dei consiglieri, delle abitudini di chi lavora nella Pubblica amministrazione, delle richieste (in qualche occasione grottesche) dei cittadini. Ma anche dei pericoli a cui si va incontro: gli errori oggi si pagano cari e rischiano di compromettere il futuro proprio e della comunità amministrata. Senza contare i sacrifici compiuti che penalizzano la propria famiglia: il tempo per rimanere a casa si riduce fino a scomparire del tutto e i rapporti possono allentarsi. Quel potere prima tanto desiderato si trasforma così in un fardello da cui liberarsi. Ma questo non sempre è spiegabile a chi è assuefatto a quel conformismo che porta a chiedere senza poi esprimere gratitudine e a criticare a prescindere. Sono insomma mutati i tempi: c’è poco rispetto per le Istituzioni (che in verità non fanno molto per meritarselo) e per le persone in quanto tali, c’è molta arroganza e superficialità nel giudizio. Ma questa, forse, è anche una questione di carattere educativo.

Serra, la piscina riapre le porte: le attività previste ed i miglioramenti strutturali

Riprendono ufficialmente mercoledì le attività della piscina comunale di via San Brunone di Colonia. Nel corso di una conferenza stampa, svoltasi stamattina presso il palazzo municipale, sono stati indicati i dettagli riguardanti un complesso di strutture che rappresentano un’interessante opzione per le modalità d’impiego del tempo libero. “Abbiamo un traguardo ambizioso da raggiungere – ha spiegato il presidente dell’Asd Sporting Club Lamezia, Carmine Donnarumma – che è quello di far diventare il centro polisportivo un punto di riferimento per tutto il comprensorio. Per fare questo, oltre a quella del Comune, serve la collaborazione del territorio. Noi ci aspettiamo una grande risposta dalla popolazione”. Oltre all’attività natatoria, ci sarà una scuola tennis federale, una scuola calcio, il minivolley ed il minibasket. I miglioramenti riguardano anche l’aspetto strutturale: il bando di assegnazione della gestione prevede la sistemazione dell’impianto tecnico e delle caldaie, la sostituzione dell’erba sintetica sul campetto esterno, la sistemazione dell’illuminazione su tutto il perimetro. L’Asd Sporting Club Lamezia provvederà inoltre alla predisposizione degli impianti d’allarme e videosorveglianza, al perfezionamento della recinzione esterna con un apposito cancello d’ingresso e alla sistemazione del campetto di tennis. Sono inoltre previste delle premialità per la sottoscrizione di convenzioni (con scuole o istituti fisioterapici) per la soddisfazione di esigenze di carattere sanitario. “Vogliamo confermare la centralità di Serra – ha precisato l’assessore Adriano Tassone – e riteniamo di aver compiuto un importante passo in avanti. Con la riapertura del centro polisportivo, chiuso da oltre 2 anni,  ci sarà un innalzamento della qualità della vita. Il bando è per 10 anni: così si dà stabilità al funzionamento anche perchè le spese sono quantificate con certezza. In questa direzione va l’installazione dei pannelli fotovoltaici e per il solare termico”. Il presidente del consiglio Giuseppe De Raffele ha poi ricordato che “un’azienda ha donato un defibrillatore che sarà sempre presente nella struttura”.

 

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