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Le meraviglie della Mostra botanica del gruppo micologico "Abete bianco"

Un lavoro minuzioso, che consegna un patrimonio unico agli occhi di tutti i visitatori. La Mostra botanica, allestita dal gruppo micologico “Abete bianco” in piazza San Giovanni a Serra San Bruno, ha raccolto la biodiversità del Parco naturale delle Serre con le sue 1.200 specie erbacee e cespugliose e le oltre 100 piante di alto fusto. A riassumere queste tipologie della flora circa 400 cornici con le specie essiccate. “Si tratta – ha spiegato l’esperto Maurizio Siviglia - di una iniziativa di particolare interesse naturalistico che ha suscitato la meraviglia di tanti visitatori e degli stessi residenti. È uno straordinario dono che va conservato e valorizzato”. L'iniziativa è stata inserita nel programma di manifestazioni dell' "Estate serrese".

Serra, estesa l’allerta meteo fino a domani alle 20

La Sala Multirischi regionale ha esteso la durata dell’allerta meteo fino a domani, 12 agosto, alle ore 20. L’amministrazione comunale ed il Gruppo Volontari della Protezione civile hanno invitato la popolazione e chiunque soggiorni sul territorio comunale a “prestare particolare attenzione”. Nello specifico, il nuovo bollettino diffuso dalla Protezione civile regionale precisa che “nelle aree a rischio di frana e/o a rischio di inondazione ed in particolare in quelle classificate dal PAI sono attese precipitazioni che potrebbero determinare fenomeni di dissesto localizzati o diffusi e di intensità da moderata a media. Fenomeni di questo tipo possono costituire pericolo per l’incolumità delle persone direttamente investite dal fenomeno”. L’allerta è di livello 1 arancione. Finora la pioggia non ha causato grandi disagi.

 

Rosi incontra Scura: “Sensazioni negative, privilegiati gli ospedali cosentini?”

È tutt’altro che ottimista, anzi l’ennesimo “summit” ha fatto aumentare i suoi sospetti. Il sindaco Bruno Rosi teme per il futuro del nosocomio di Serra San Bruno, il germe del dubbio lo assilla perché gli indizi cominciano ad affastellarsi nella sua mente. L’incontro tenutosi stamattina, presso l’Asp di Cosenza, fra i sindaci dei centri che sono sede degli ospedali di montagna, il commissario ad acta per il Piano di rientro Massimo Scura ed il commissario dell’Asp bruzia Gianfranco Filippelli sembra aver avuto carattere interlocutorio, ma la tendenza non è di quelle che fanno gioire. “Ho ricevuto rassicurazioni – spiega il capo dell’esecutivo della cittadina della Certosa – sul mantenimento del Laboratorio analisi e  le mie richieste si sono potute concentrare, in particolare, in tre direzioni: l’eliminazione della clausola del decreto 9/2015 in base alla quale all’atto del completamento del nuovo ospedale tutti i posti letto per acuti del territorio saranno trasferiti nel capoluogo di provincia, l’equiparazione fra tutti gli ospedali di montagna, una Chirurgia h24 con interventi programmati. Su quest’ultimo aspetto – precisa Rosi – c’è stata una iniziale apertura, ma poi la sensazione è stata che la sperimentazione sarà effettuata solo negli ospedali di San Giovanni in Fiore e Acri. Quanto alla rimozione della clausola, Scura ha risposto che bisogna fare un passo alla volta e che solo quando sarà ultimato il nuovo ospedale di Vibo Valentia se ne potrà riparlare”. Dunque segnali nebulosi e il primo cittadino lascia intendere di aver percepito il clima tipico delle situazioni in cui tutto è già deciso. Ad alimentare le sue perplessità è poi il mancato invito ai vertici delle Asp di Vibo e Catanzaro. Tale contesto ha indotto Rosi a richiedere una convocazione urgente dell’Assemblea dei sindaci. È chiaro che serve un’azione collettiva forte, non solo degli amministratori, prima che sia troppo tardi.

L’ebbrezza notturna della velocità proibita su alcune strade di Serra

Rombi di motori, fischi del vento tagliato da frecce metallizzate, talvolta stridore di freni e attrito fra asfalto e gomme bloccate. Tutto quello che i residenti di via San Brunone di Colonia e di via Serra dei Monaci definiscono genericamente come “fastidi notturni che disturbano il sonno” è in realtà motivo di pericolo. Per chi è alla guida delle vetture, ma anche per gli altri. Da qualche giorno (o meglio da qualche notte), la parte di Serra San Bruno disposta lungo la strada di decongestionamento del traffico percepisce – senza assistere direttamente vista la particolarità  degli orari degli eventi – l’elevata velocità di mezzi (automobili, moto e persino camion) condotti con eccessiva spavalderia da chi è al volante. Difficile che l’impennata dell’asticella indicante i chilometri orari sia determinata dalla fretta di svolgere un qualche specifico compito: troppi casi, in serie e nel cuore delle tenebre, dimostrano che c’è dell’altro. Forse l’ebbrezza del rischio che corre lungo la schiena o forse l’ostentazione di sicurezza. Di sicuro, c’è che bisogna intervenire prima che si verifichi qualche triste episodio a cui, poi, non si può porre riparo. Serve scoraggiare queste folli corse – anche con la pubblica disapprovazione - che non conducono da nessuna parte. Ed è necessario individuare i protagonisti di queste azioni e riportarli a più miti consigli. Da accertare è inoltre il perché di questo improvviso picco di accelerazioni e cambi di marcia in corrispondenza dell’arrivo di turisti e di emigrati che tornano nella cittadina della Certosa per trovare i loro parenti. La speranza è che delle realtà più avanzate Serra impari il cammino di sviluppo e non i peggiori vizi.

 

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