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Chiusura Ufficio postale, Codacons: “Pronti a chiede il rimborso di eventuali spese di commissione”

“Dal tenore delle notizie circolate sulla stampa, si evince che la chiusura dell’Ufficio postale di Serra sarebbe dovuta alla necessità di adeguamento normativo delle strutture. Tuttavia,  nonostante l’interessamento dal sindaco Bruno Rosi e del presidente del consiglio Giuseppe De Raffele, non è dato sapere se Poste Italiane abbia predisposto un piano di gestione dei servizi nel periodo interessato dalla chiusura”. Lo afferma il responsabile del Codacons delle Serre vibonesi Antonio Carnovale per il quale “tale assunto è di primaria importanza dove si pensi ai disagi di quegli utenti-consumatori disagiati e che non avranno la possibilità di raggiungere gli altri Uffici situati nei paesi limitrofi, che già funzionano a singhiozzo”. A queste considerazioni il rappresentante dell’associazione a tutela dei consumatori aggiunge che “non è stato reso noto se, nel periodo interessato dalla chiusura, continueranno a funzionare regolarmente i servizi di recapito e giacenza della corrispondenza e i servizi accessibili attraverso ATM-Postamat”. Fattispecie di non secondaria importanza ed in riferimento alla quale il Codacons si dice pronto a “chiedere a Poste Italiane il rimborso a favore degli utenti che, nei giorni dall’8  al 22 giugno, saranno costretti a sopportare le spese di commissione, recandosi presso gli istituti  bancari per compiere operazioni di conto corrente”. Non manca, infine, l’adesione “in toto alla richiesta più volte avanzata dal Comune di Serra San Bruno a Poste Italiane, di disporre l’apertura dell’Ufficio Postale anche di pomeriggio, al fine di garantire efficienza dei servizi, nonchè maggiore privacy e serenità per i cittadini”.

 

Mostra-Mercato all’asilo di Spinetto: come autofinanziarsi producendo piccole gemme

Spirito d’iniziativa e voglia di non arrendersi di fronte alle ristrettezze economiche che oggi attanagliano l’istruzione italiana. Animate da questi sentimenti, le maestre della scuola dell’Infanzia di Spinetto, con la preziosa collaborazione dei genitori e con il generoso impegno dei piccoli allievi, hanno allestito una Mostra-Mercato che avrà luogo durante l’intera giornata di sabato 13 giugno proprio nel plesso “Assuero Barillari”. L’obiettivo è quello di raccogliere fondi, di autofinanziarsi, per acquistare soprattutto giochi e audiovisivi, necessari per rendere completa, coinvolgente e produttiva l’esperienza dei bambini che frequentano l’asilo. I lavori che potranno essere ammirati ed acquistati sono dei manufatti, prodotti nel corso dell’anno, in cartone, vetro, legno e stoffa. Non sono solo oggetti, ma rappresentano un patrimonio di conoscenze, talvolta ereditate dalle generazioni precedenti. È dunque l’occasione per portare a casa, con un simbolico contributo, utili strumenti e per dare concretamente una mano alla scuola serrese.

 

Chiusura ufficio postale, Tassone: “Il Comune istituisca un servizio navetta”

"Cosa dovranno fare i cittadini che, nei prossimi quindici giorni, avranno bisogno dei servizi erogati dall’ufficio postale di Serra? Andare altrove, recarsi nei paesi limitrofi”. Interrogativo e mesta risposta sono del consigliere di minoranza Mirko Tassone, che analizza “una serie incalcolabile di difficoltà”. Partendo dalla constatazione che “le Serre non possiedono una rete di trasporto pubblico tale da consentire ai cittadini di spostarsi liberamente senza dover ricorrere ad un mezzo privato”, il rappresentante di ‘Al lavoro per il cambiamento’ riflette su diversi aspetti e sottolinea che “la chiusura temporanea dell’ufficio postale avrà effetti penalizzanti sulla fascia di popolazione più debole”. Tassone esplicita queste difficoltà attraverso una serie di domande: “Come faranno le persone anziane, coloro i quali non possiedo un’auto propria a raggiungere i centri limitrofi? Dovranno forse pagare qualcuno per farsi accompagnare? Ma con quali soldi, con quelli delle misere pensioni con le quali non si arriva a fine mese?”. A ciò, ad avviso dell’esponente dell’opposizione, “dovrebbero rispondere i vertici di Poste, ma non solo”. Al danno pare inoltre aggiungersi la beffa perché “la chiusura è stata programmata per giugno, ovvero il mese in cui i cittadini sono chiamati ad assolvere una serie di adempimenti ed al pagamento di numerose tasse, non da ultimo quelle comunali. Pertanto – rileva Tassone - i contribuenti non solo dovranno farsi carico di versare quanto richiesto, ma per ottemperare nei tempi previsti, saranno costretti ad inventarsi una soluzione per raggiungere l’ufficio postale più vicino”. Qui, secondo il componente dell’opposizione, dovrebbe entrare in gioco la responsabilità dell’amministrazione comunale, il cui ruolo però “sembra essere puramente coreografico. Sarebbe interessante sapere – sostiene al proposito Tassone - quali passi siano stati compiuti, presso la direzione delle Poste, dal sindaco o da qualche assessore per individuare una soluzione indolore. Tempo fa, qualche componente della maggioranza aveva parlato della necessità di allestire una postazione mobile. Se l’amministrazione è stata consequenziale ed ha avanzato una richiesta ufficiale a Poste, informi i cittadini sulla risposta. Diversamente, se nessuna iniziativa è stata intrapresa il sindaco ed i suoi ornamentali assessori si attivino immediatamente per andare incontro alle necessità dei cittadini. A questo punto – conclude Tassone - l’amministrazione comunale faccia il proprio dovere ed istituisca un servizio navetta con il quale accompagnare chi ne ha bisogno nei centri limitrofi”.

 

Ospedale ‘San Bruno’, Di Bella: “Indispensabile cambiare un decreto penalizzante”

"Un territorio come quello delle aree interne del Vibonese non può permettersi di essere privato di uno strumento essenziale per la salvaguardia della salute quale quello costituito dall’ospedale ‘San Bruno’”. È quanto afferma il vicesindaco di Dinami Nino Di Bella, preoccupato per gli scenari che si vanno profilando ed in particolare per il paventato depotenziamento del nosocomio serrese. “Il decreto 9/2015 – sostiene il numero 2 dell’esecutivo di Dinami – non offre certezze e, anzi, lascia intravedere il futuro trasferimento di tutti i posti letto per acuti presso il nuovo ospedale di Vibo. Ho partecipato con grande attenzione all’assemblea distrettuale dei sindaci dalla quale è emerso che tutti i rappresentanti dei diversi paesi, senza distinzioni di colore politico, intravedono un destino nefasto per l’ospedale. Le rassicurazioni del presidente della commissione Sanità non hanno convinto nessuno e, al contrario, devo dire che non si notano interventi incisivi da parte della classe politica regionale e dei parlamentari del territorio”. Nell’occhio del ciclone c’è soprattutto la situazione del Laboratorio analisi, ritenuto indispensabile per l’esistenza stessa del presidio. Ne deriva l’esigenza di un contatto diretto e immediato con i vertici regionali per individuare le possibili soluzioni. “Ritengo opportuno – aggiunge pertanto Di Bella – che il governatore Mario Oliverio incontri subito gli amministratori di questa area e offra le necessarie delucidazioni su quello che accadrà. Sono convinto che, di fronte al grido di dolore che proviene da una zona già costretta a subire gli effetti della posizione geografica e del ritardo di sviluppo, il presidente – è la conclusione - dimostrerà la sua sensibilità provvedendo alla modifica, unitamente al commissario ad acta Massimo Scura, di un decreto eccessivamente penalizzante”.

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