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Serra. Scaduto il Consiglio d’amministrazione della Fondazione Chimirri: verso il rinnovo

È scaduto da diverso tempo il Consiglio d’amministrazione della Fondazione Chimirri, nominato il 5 settembre 2011 (due componenti sono stati sostituiti per diverse vicende). L’ex Ente morale Scuola materna paritaria “Chimirri” era stato trasformato con atto notarile, datato 29 febbraio 2012, in Fondazione con conseguente approvazione del nuovo Statuto. La Fondazione “Caterina Chimirri” – come viene spiegato nel decreto di riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato del presidente della Giunta regionale n. 27 del 5 marzo 2012 – ha “sede legale a Serra San Bruno, in via Carmelo Tucci, 1” e “persegue in modo adeguato l’opera socio-assistenziale svolta storicamente dall’Ente morale ‘Caterina Chimirri’ a favore dei minori d’ambo i sessi, da zero a sei anni, nel rispetto della volontà del donatore, onorevole Bruno Chimirri”. In riferimento al rinnovo dell’organo amministrativo, l’articolo 10 del nuovo Statuto precisa che “la Fondazione è retta da un Consiglio d’amministrazione composto da sei membri, oltre il presidente, che durano in carica tre anni. I consiglieri sono nominati dal Consiglio comunale. Il presidente è nominato dalla famiglia Chimirri in persona del parente più prossimo in linea maschile dell’onorevole Bruno Chimirri. Il presidente può essere rinominato, ma i consiglieri non possono essere immediatamente rieletti”. Secondo quanto riferito da alcuni componenti dell’ormai vecchio Consiglio d’amministrazione, quella che si va concludendo è stata “una fase di risanamento e riorganizzazione”.

Brognaturo, in arrivo altri minori stranieri non accompagnati: dovere dell’accoglienza e problema della sostenibilità

Da un lato c’è il senso di umanità che impone di accogliere chi scappa dal terrore e dalla fame cercando riparo con la speranza di trovare una meta sicura, dall’altra c’è la dimensione di un fenomeno ormai giunto al limite della sostenibilità. Quello relativo ai migranti è un tema fortemente avvertito anche nelle Serre, invase da flussi senza precedenti e alla ricerca di un nuovo equilibrio multiculturale. L’ordinanza n. 16/2016 del sindaco di Brognaturo Giuseppe Iennarella sembra rilevare molti degli aspetti di un sistema che necessita di essere rivisto e sistemato e che può funzionare solo se la solidarietà è messa in pratica da tutti, anziché diventare uno scaricabarile su quei Paesi che, come l’Italia, si fanno carico della difficile situazione. Punto di partenza del provvedimento del primo cittadino è che “il Comune di Brognaturo già dal 2014 è stato individuato come centro di accoglienza di migranti provenienti dal Nord e dal Sud Africa a causa di guerre, persecuzioni, povertà e mancanza di lavoro, tra i quali notevole è il numero di minori stranieri non accompagnati, i quali vengono accolti in strutture che si trovano nella Provincia di Vibo Valentia”. Vero nodo della questione, come emerge dalla premessa del documento, è che “le strutture sul territorio comunale, provinciale e regionale regolarmente autorizzate dalla Regione Calabria, nonché i Centri Hub di prima accoglienza ad alta specializzazione, istituiti dal Ministro dell’Interno in Conferenza Unificata Stato/Regioni Rep. N. 77 del 10 luglio 2014, risultano essere ormai saturi”. In particolare, è divenuto evidente che “l’impossibilità di collocare i minori in strutture di secondo livello, regolarmente autorizzate, ha determinato il sovraffollamento della struttura del Palazzetto dello Sport di Vibo Valentia Marina, struttura non idonea ad ospitare i minori per ulteriore periodo”. Da questo stato di cose, nasce l’ordinanza, rivolta alla Cooperativa “Stella del Sud” di accogliere temporaneamente, presso la struttura “ex hotel Lacina”, i minori richiedenti asilo nel rispetto dei posti disponibili nella stessa struttura. Di certo, è doveroso non girarsi dall’altra parte di fronte alla sofferenza, ma va considerato che l’integrazione è possibile tenendo conto delle proporzioni fra persone da accogliere e residenti, oltre che prestando la giusta attenzione alla difficile crisi sociale ed economica che attanaglia le realtà calabresi.

Orgoglio serrese: è Cesare Bruno Petragnani il nuovo comandante della Brigata Marina San Marco

Con passione, impegno, determinazione si è fatto strada raggiungendo un obiettivo ambizioso ponendosi come esempio da ammirare per le nuove generazioni che sono rimaste legate ai valori e che coltivano la cultura del lavoro. Il 54enne serrese Cesare Bruno Petragnani ha raggiunto il comando della Brigata Marina San Marco subentrando al contrammiraglio Rosario Walter Guerrisi. La cerimonia di avvicendamento si è svolta nella Piazza d'Armi del Castello Svevo di Brindisi, alla presenza del comandante in capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Donato Marzano, e del comandante della Forza Anfibia, ammiraglio di divisione Aurelio De Carolis. Il contrammiraglio della cittadina della Certosa proveniva dall'Ufficio Forze Speciali e Reparti Subacquei dello Stato Maggiore Marina dove ricopriva l'incarico di vice Capo Ufficio. La solennità della cerimonia e la rilevanza della Forza Anfibia all'interno della Squadra Navale sono state sottolineate dall'ammiraglio Marzano che, nell'esprimere apprezzamento per l'operato e il coraggio degli uomini e delle donne della Brigata, ha voluto indirizzare loro – per come spiegato dalla stessa Marina - una significativa interpretazione di Paolo Borsellino proprio sul coraggio: “È normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti". Il formale passaggio di consegne, suggellato dalla formula di riconoscimento tra comandanti, è stato seguito dal tradizionale cambio insegne accompagnato dai fischi dei nocchieri del Gruppo mezzi da sbarco. Petragnani ha frequentato l’Accademia Navale di Livorno dal 1981 al 1985, il corso Incursori 1986 ed ha seguito i corsi di specializzazione Anfibia presso l’Amphibious Warfare School (USA, 1990/1991) e l’Amphibious Warfare Planning Course  (U.K., 1992). Si è laureato in Scienze Marittime e Strategiche presso l’Università di Pisa e in Scienze Politiche all’università di Trieste e presta servizio da 30 anni.

Serra. Prevenzione terremoti, “prova di evacuazione” per asili, elementari e medie

La scuola si organizza per affrontare possibili eventi sismici preparando gli studenti all’ordinata fuoriuscita dalle aule. Il verificarsi di scosse di terremoto, anche nella nostra regione, richiede infatti un’elevata attenzione verso un tema tornato d’attualità dopo i fatti di Amatrice. Su disposizione del dirigente Giovanni Valenzisi, gli alunni, i docenti, i collaboratori scolastici e amministrativi di tutti i plessi dell’istituto comprensivo “Azaria Tedeschi” (scuola dell’infanzia, elementare e media) effettueranno lunedì “la prova di evacuazione”, con il coordinamento delle figure sensibili e dei responsabili di plesso.

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