Reggio C., Siclari (Mns) contro la maggioranza consiliare:"Il fango sul passato non vi trasformerà in buoni amministratori"

"Ciò che sta succedendo al dibattito politico cittadino non è più sopportabile. E se la maggioranza in Consiglio comunale crede di potere gettare il confronto dialettico in pasto ad una vergognosa rissa significa che o non ha compreso appieno la drammaticità del momento che la città sta vivendo oppure ha il preciso obiettivo di distogliere l'attenzione dei reggini dalla evidente incapacità amministrativa sinora dimostrata. È il momento di intervenire, per far comprendere a questi amministratori che Reggio è stanca di assistere a lamentose giustificazioni, alle solite ormai inflazionate scuse, alla ricerca di un passato recente, che personalmente ho vissuto da semplice cittadino, ma che, già soltanto per opere realizzate e servizi prestati aveva fatto diventare grande Reggio e inorgoglito per un decennio i suoi abitanti. Nelle zuffe chi perde è sempre la verità, per dirla con Publilio Siro e questa pantomima scellerata, inscenata sulle spalle dei reggini, volgare e rabbiosa reazione che puntualmente scatta ogni qualvolta questa amministrazione viene inchiodata dai fatti davanti alle proprie responsabilità, ha davvero sfiancato tutti. Troppo facile ma non più tollerabile risulta assistere a scene scomposte e goffamente aggressive per controbattere a ragionate e legittime critiche dell'opposizione sull'operato di una giunta che incassa fallimenti su fallimenti a guardare le condizioni pietose in cui versa la città. A meno che i signori del Pd e della sinistra non si siano ancora accorti che la cortina di ferro delle dittature sovietiche ha pietosamente fatto il suo tempo e che le minoranze esistono per fungere da critica e stimolo a chi sta governando. "La verità fa male, lo so”, ma quando si è chiamati a rispondere a fatti precisi, documentati e legittimamente portati all'attenzione dell'opinione pubblica, per sottrarsi alle doverose risposte che la città pretende, non si può ancora oggi agitare istericamente lo spauracchio delle amministrazioni precedenti, con argomentazioni che, se in passato hanno consentito di ingannare gli elettori, oggi, alla luce dello sfascio frutto della loro incapacità, non attecchiscono più. Sarebbe troppo facile abbassare il livello dello scontro alle infime quote che la sinistra vorrebbe come scenario dell'agone politico, per indugiare in riferimenti ad atti giudiziari, considerata la copiosa bibliografia su tanti esponenti dell'attuale maggioranza, a scomode parentele, bandi e concorsi finiti nell’occhio degli inquirenti ed importanti fattispecie di illecito su cui la magistratura sta indagando, ma ciò significherebbe prima di ogni cosa delegittimare la politica, far straripare dal letto del fiume la dialettica della più nobile delle arti, nel cui primato, viceversa, credo fortemente. Noi non cadremo in tentazioni vendicative e non scadremo fino ai bassifondi della contesa, ma continueremo ad inchiodarli sulle loro responsabilità amministrative. Convinti di un garantismo senza convenienza, non speculeremo sulle loro vicende giudiziarie, bensì insisteremo e li incalzeremo perché i reggini ottengano risposte concrete. Faremo, cioè, ancora quella attività di opposizione che pare la maggioranza non sia più in grado di sopportare restando nei canoni della civile contrapposizione. Continuare a scappare e ad eludere i fatti, tentando di impartire sermoni di legalità da un pulpito di fragili carte false è una intollerante piega che sfocia nell'attacco personale, umilia la dignità delle persone e calpesta ogni principio del libero confronto. Reggio ha bisogno di ben altro, merita le attenzioni di una classe dirigente che si occupi delle gravissime condizioni di invivibilità che affliggono il territorio in ogni settore, che provi a fornire i servizi essenziali e a garantire i diritti elementari di cui si assiste ogni giorno ad un vero e proprio stillicidio. Sappiano questi signori che gettare fango sul passato non li farà diventare dei buoni amministratori. Perché i reggini ricordano bene che quegli eventi tanto vituperati con le quelle frasi ormai in desuetudine, ripetute a ritornello a fini propagandistici, hanno portato ad un ritorno economico sull’indotto cittadino senza precedenti. E i reggini sono esausti, vogliono fatti, strade, pulizia, servizi. Ed hanno diritto di vivere una vita normale che vada oltre l’emergenza, che conduca ad uno sviluppo dell’unica vera risorsa del territorio e cioè il turismo. Non mettiamo ancora troppo a dura prova la loro pazienza, ricordandoci che per un popolo esiste un’azione peggiore che quella di togliergli il diritto di voto, e consiste nel togliergli la voglia di votare".

Ernesto Siclari - Coordinatore provinciale Movimento nazionale per la Sovranità - Reggio Calabria

Catanzaro, elezioni provinciali: il Movimento nazionale per la sovranità si schiera con Abramo

“Il Movimento Nazionale per la Sovranità a sostegno del candidato a presidente della Provincia di Catanzaro, Sergio Abramo”.
 
È quanto scrive in una nota il commissario provinciale sovranista, Giovanni Mirarchi.
 
“L'accordo chiuso con il coordinatore provinciale della Lega, Antonio Chiefalo - prosegue il comunicato - ha portato alla candidatura della nostra esponente Serena Notaro, consigliere comunale di Caraffa, nella lista 'La Provincia ci Lega'. Con soddisfazione, pertanto - afferma ancora Mirarchi - daremo il nostro contributo alla vittoria del sindaco di Catanzaro, consapevoli di aver mantenuto un nostro profilo identitario ben preciso, con idee e propositi di rinnovamento che ben si sposano con la formazione della lista 'La Provincia ci Lega'. Un progetto che vede il Movimento Nazionale per la Sovranità parte attiva e protagonista anche in vista di futuri scenari politici regionali”. 
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Il Movimento nazionale per la sovranità chiede "l’unità del centro-destra per la Reggio del futuro"

Riceviamo e pubblichiamo

"È ormai indifferibile che il centro-destra unito, al quale forniamo le nostre valutazioni come elementi per una comune riflessione, riavvii con assoluta urgenza il confronto per definire la piattaforma programmatica, da sottoporre poi al dibattito cittadino e a tutte quelle forze politiche, partitiche e associative che vorranno fornire il proprio contributo alla rinascita della nostra Reggio.
Da qui bisogna partire, dalla definizione del nostro progetto per Reggio attorno a cui individuare la squadra che, con coraggio, abnegazione, amore per la nostra comunità, dovrà poi realizzarlo. Una squadra appunto e non un uomo solo al comando. Chi sarà investito dell’onore di essere il futuro Sindaco della Città dovrà essere il garante per la realizzazione del programma condiviso e capace di essere il capitano della migliore squadra da mettere al servizio della città.
Reggio, dopo i Commissari e ora con l’inadeguatezza della Giunta Falcomatà, deve riscoprire la voglia di porsi all’interno di un complessivo progetto di sviluppo e risanamento che, in questi anni, non è mai stato presentato ai reggini e che possa delineare le linee di sviluppo, l’individuazione delle scelte strategiche. Tutto ciò nonostante notevoli risorse finanziarie disponibili, ma evidentemente inutilizzate o utilizzate male e senza alcun controllo di efficacia.
La risposta strategica passerà attraverso una ritrovata “identità culturale”. Non possiamo più consentire che la soggettività, la straordinarietà e la settorialità continuino ad essere i parametri dominanti.
Bisogna costruire un progetto complessivo per la città. Per far ciò bisognerà recuperare una capacità complessiva di programmare la qualità e lo sviluppo, bisognerà avere le idee, realizzare i progetti. Idee e progetti che, nell’ambito di una programmazione d'insieme e strategica, mettano assieme tutte le risorse finanziarie disponibili nell’ambito di una più efficace e complessiva azione diffusa su tutto il territorio. Se ripartono le opere pubbliche riparte l’economia reggina. L’edilizia da sempre rappresenta il volano dell’economia di una comunità. Significa dare ossigeno alle imprese sane e garantire centinaia e centinaia di posti di lavoro. Oggi i dati sono allarmanti e desolanti per il blocco quasi totale delle attività edilizie per colpa dell’inerzia e della insipienza delle classi dirigenti politiche e burocratiche che oggi amministrano la nostra Reggio.
Bisogna porre un freno alla ormai insostenibile chiusura di tante saracinesche di attività commerciali e artigianali, tartassate da una pressione fiscale e tributaria la più alta d’Italia, anche attraverso misure straordinarie. Occorre creare le condizioni perché i nostri giovani non vadano più via, ma possano sperare di costruire il proprio futuro personale e lavorativo qui nella nostra terra. Bisogna avere la sensibilità per stare accanto alle fasce sociali più deboli e svantaggiate con adeguate iniziative a loro sostegno.
Occorrerà coinvolgere le istituzioni culturali, le associazioni imprenditoriali, di categoria, gli ordini professionali, le organizzazioni sindacali, le tante realtà di volontariato presenti nella nostra città e dovremo avere le carte in regola per poter svolgere un ruolo strategico nell’ambito del Mediterraneo.
Bisognerà pensare in grande per la Reggio Città Metropolitana.
E allora abbiamo provato a mettere in fila alcune tematiche, che vogliono rappresentare l’avvio di un dibattito che dovrà consentire nelle prossime settimane di individuare concretamente cosa intenderemo proporre ai reggini per cercare di far rinascere la nostra città. Riteniamo che il futuro della nostra comunità passi attraverso la declinazione di contenuti di alcuni ambiti specifici, quali la città turistica, quella produttiva, la cultura, le tematiche sociali, le infrastrutture e le strutture intermodali, l’edilizia pubblica e privata, la rinascita delle periferie, il patrimonio storico e archeologico, lo sport, l’ambiente unico del nostro territorio in una unità di vedute con il Parco dell’Aspromonte, la Città Metropolitana.
Dobbiamo riappropriarci della voglia di cambiamento, dobbiamo far riscoprire il gusto di pensare alla nostra città come ad una bella città, dobbiamo divenire i pensatori e gli artefici del suo sviluppo, dobbiamo alla fine riuscire ad imporre la forza della ragione, la forza delle idee, la forza dei valori".

Il Commissario provinciale Mns Ernesto Siclari

Il Commissario Città di Reggio Calabria Mns Franco Germanò

 

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Mns, Circolo Reggio '70: "Al via la fase propositiva"

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"Il Circolo Reggio ’70 del Movimento nazionale per la sovranità vuole con questa nota evidenziare il carattere e le finalità delle persone che vivono e respirano tra le mura della nostra sede. Idee e battaglie sempre volte a difendere quel fine assoluto che è il far ripartire al più presto la nostra Reggio. Un gruppo che in linea con le direttive del Mns, tenderà a trasformare i nostri principii veri e propri piani programmatici e di azione da mettere al servizio della comunità, una comunità umiliata da continui e perpetrati sfregi sulla propria pelle da ormai troppi anni. Come da sempre ci impone il nostro tratto distintivo, porteremo a compimento ciò che fin dalla nascita del Circolo ci siamo prefissati come idea di città e quindi obiettivo da raggiungere. Da subito saremo ancor di più propositivi per dare vita a quel progetto di una città da riscoprire, valorizzare, amare. Nè possiamo temere il confronto con chi ancora crede di essere una corazzata intoccabile, ma che già da tempo si è rivelata una nave senza nocchiero in balia dell’incapacità dei suoi naviganti, che ha perso ogni consenso a livello nazionale e locale, che non ha mai avuto dignità di fronte ad un governo fino a ieri amico ma che si è completamente dimenticato di Reggio e la ha addirittura scippata di alcuni dei suoi presidi.Una Giunta comunale che cerca di sopravvivere nella sua illusoria immaginazione di poter ancora mantenere un po' di potere elettorale grazie alla guida del Comune e di quella immensa risorsa che è la Città Metropolitana, ostaggio di una palese inadeguatezza gestionale. Per noi la parola d'ordine sarà concertazione con chi vive ed opera in funzione della nostra città, con tutti quelli che manterranno la loro identità in contrapposizione a chi ha fermato un sogno di grande sviluppo per farci finire in un ormai sordo deserto.
Dobbiamo ricostruire l'orgoglio di una città, non quello di una qualsiasi cittadina, ma quello della nostra grande Reggio, una città che ha dimostrato di potere competere con i grandi centri urbani di tutta la Penisola e che oggi invece dopo 6 anni di nulla, tra commissari e Falcomatà, è tornata ad essere anonimo luogo da cui scappare, assuefatta al degrado e capitale del brutto.
Non basterà la politica delle promesse e dei bei video in rete. Noi vogliamo subito confrontarci con chi crede ad un'idea di città diversa, ambiziosa e competitiva, per mandare a casa gli autori di questo disastro sociale, economico, culturale che siamo condannati a respirare.
Una città che faccia sentire aria di speranza per i giovani, con progetti di prospettiva a lungo termine, capace di isolare la malavita dai settori nevralgici del tessuto sociale e imprenditoriale, in grado di affrontare l’emergenza del quotidiano, la gestione funzionale e ottimale dei servizi, ma che sappia anche uscire da questa emergenza e guardare avanti con fiducia, liberandosi di quell’atteggiamento da piagnisteo cui ci hanno abituato gli odierni amministratori.
Noi non abbiamo mai avuto a che fare con nulla che non possa che essere amore e legame forte nei confronti del nostro luogo nativo, è la nostra riconoscibilità politica è da sempre la nostra forza. Combatteremo senza riserve accordi e inciucie la nostra vera vittoria sarà fare da megafono con fiero orgoglio alle idee eai bisogni primari dei nostri concittadini. Non saremo mai quelli del rancore, ma piuttosto quelli di una nuova prospettiva di sviluppo, che sappia aprire al dialogo con chi crede fortemente nella possibilità di rinascita di un territorio certamente mortificato, ma che mai perderà la forza di risollevarsi, forte della propria storia e delle grandi capacità di molti dei suoi figli.
Noi siamo pronti".

Giuseppe Lembo - Presidente Circolo Reggio ’70

 

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Sanità, il Mns invoca l'intervento del Governo

Riceviamo e pubblichiamo

"È notizia di queste ore che il commissario al Piano di rientro dal disavanzo della sanità Massimo Scura conil DCA 166/18 ha commissariato l'Asp di Reggio Calabria a causa del perpetrarsi delle grave situazione di cattiva gestione caratterizzata da un immobilismo amministrativo e gestionale che ha impedito la possibilitàdi mettere ordine alla situazione pregressa, addirittura aggravandola.
Scura, infatti, ha avocato a se stesso per un periodo di 6 mesi rinnovabile, le funzioni di Commissario dell'Asp 5 di Reggio Calabria con motivazioni che sanno tanto di evidente sconfitta e delegittimazione. Dalla mancata ratifica dei bilanci dal 2013 in poi e la perdita degli Esercizi del 2016 e 2017, che vedono andare in fumo oltre 50 milioni di euro, mentre ancora il debito non è stato quantificato, alla mancanza di programmazione nell'erogazione dei servizi, con conseguente impossibilità a garantire i Lea (Livelli Essenziali di Assistenza), soprattutto se si considera il fatto che non si è dato seguito ai concorsi per l'assunzione di personale sanitario autorizzati dal Commissario. Ed inoltre nel Dca si fa riferimento agli stipendi erogati a soggetti in carcere, alla mancata costituzione dell'Asp nei giudizi promossi dai medici che sono quindi stati assunti per ordine del Giudice del Lavoro e che potrebbero aprire la strada ad altri contenziosi. In questa situazione di totale sfacelo gestionale assistiamo al "de profundis" di ogni legittima aspettativa dei cittadini reggini che invocano invano il diritto primario alla salute e all'assistenza sanitaria.
A questo proposito il Movimento nazionale per la sovranità, sottolineala palesata incapacità oltre che del Commissario Scura a gestire i gravi problemi della sanità Calabrese ed in particolare della nostra città, anche quelli del Governatore della Calabria che dopo quattro anni - e di questi oltre tre con Governo nazionale “amico” -, non è riuscito a trovare un accordo politico-amministrativo con il Commissario ad Acta per far sì che si potesse portare a termine un progetto di Sanità ampiamente già programmato dall’Amministrazione precedente e che aveva raggiunto il pareggio di bilancio nei conti oltre che disegnato il futuro della rete ospedaliera e del territorio tutto. A questo punto non rimane che chiedere un intervento urgente al Governo, al ministro della Sanità Giulia Grillo ed in particolare al ministro Salvini, eletto nel collegio Calabria, affinchè si individui una strategia idonea a far ritornare la speranza ai cittadini calabresi di potersi ancora curare nella nostra Regione.

Saverio Laganà - Vittoria Borzumati, dirigenti del Movimento Nazionale per la Sovranità Reggio Calabria

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La sezione reggina del Movimento Nazionale per la Sovranità commenta la condanna a Scopelliti

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del Movimento Nazionale per la Sovranità di Reggio Calabria riguardo il caso Scopelliti

"Una sentenza non può cancellare un uomo come Peppe Scopelliti.

Una sentenza non può annullare tutto ciò che lui è stato ed è. Non può eliminare il suo lavoro al servizio della comunità, non farà sparire le decine e decine di opere pubbliche progettate e realizzate per Reggio e la Calabria nei suoi anni di governo, l'efficienza dei servizi forniti e l'immagine di una città rinata e divenuta protagonista nel mediterraneo.

Una sentenza è una Sentenza e, per quanto risultato di elaborazione umana, va rispettata. Lo ha fatto Scopelliti in oltre sette anni di gradi processuali e tre pronunce giurisdizionali, senza avere mai vergato una sola riga di commento riguardo a ciò che per un cittadino condannato costituirebbe legittimo e sacrosanto esercizio di un diritto. Lo ha fatto andando oltre il dettato normativo, con le dimissioni in occasione della Legge Severino, che costituiscono unico caso nazionale, e lo ha ripetuto giovedì scorso consegnandosi alla giustizia prima ancora della notifica della sentenza della Suprema Corte. Dunque, non lo faremo noi, pervasi da identico senso dello Stato, prendendo ad esempio l'alto profilo morale ed istituzionale che ha contraddistinto la sua condotta in questa lunga e travagliata vicenda che si è conclusa con una pena severa, malgrado non gli sia mai stata nemmeno contestata la benché minima appropriazione di danaro pubblico. Così, respingiamo con forza ogni tentativo di manipolare la verità storica e di indugiare in facili accostamenti con altre ipotesi delittuose che mai nemmeno lontanamente lo hanno sfiorato.

Scopelliti subisce una condanna esclusivamente per avere sottoscritto il bilancio del Comune, che per sua natura e per legge è un documento di emanazione dell'intero apparato burocratico che passa al vaglio e alla preventiva approvazione delle massime autorità istituzionali dell’ente.

Vederlo divenire per l'opinione pubblica "nero di fuliggine” dopo essere stato turchino di re" agli occhi increduli di chi lo conosce bene è, però, fatto che tutti i componenti del Movimento Nazionale per la Sovranità non possono non stigmatizzare.

Esultino pure i signori della sinistra, esultino ora per questo precedente, lo facciano calpestando l’onore della politica e la dignità del suo Primato, quello in cui noi crediamo da sempre per formazione culturale, perché l’onore e la dignità di Giuseppe Scopelliti non potranno calpestarla mai.

Una sentenza può avere tolto la libertà ad un uomo oltre all’affetto dei suoi cari, ma questa non farà mai di Scopelliti un delinquente agli occhi di chi lo ha conosciuto. Gratificanti sono, infatti, in queste ore le molteplici note di solidarietà che promanano da ogni ambiente cittadino, le quali si mischiano a quelle di miserrimo giubilo, unica fonte di entusiasmo alla quale la sinistra calabrese può ancora abbeverarsi, avendo da tempo trovato chiusi i rubinetti del consenso popolare. Unica via di soddisfazione per la manifesta incapacità di competere in leali e democratiche elezioni.

Niente fermerà le nostre azioni né ci impedirà di continuare a nutrire le nostre menti. Certamente difendere Reggio e censurare ogni forma di attacco ai principi ed ai valori cui ci ispiriamo sarà l’ultimo baluardo che erigeremo contro chiunque voglia, in antidemocratica prospettiva, annichilire anche idee e pensieri".

La sezione catanzarese del Movimento Nazionale per la Sovranità presente alla manifestazione romana

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa da parte del coordinamento provinciale di Catanzaro del Movimento Nazionale per la Sovranità, relativa ad una manifestazione svoltasi nei giorni scorsi a Roma.

Sabato scorso i militanti del Movimento Nazionale per la Sovranità, provenienti da tutta Italia, si sono ritrovati a manifestare per le strade della Capitale in favore del lavoro italiano e contro l’invasione degli immigrati. Un corteo identitario, rivelatosi un grande successo nei numeri, capace di inondare le vie di Roma come un ideale fiume di passione e di amor patrio. Una mobilitazione nazionale alla quale hanno partecipato con entusiasmo gran parte dei Circoli presenti sul territorio calabrese.

Presente una folta delegazione della Provincia di Catanzaro, guidata dal Commissario Giovanni Mirarchi, insieme ai componenti dell’Assemblea Nazionale Giuseppe Talotta e Francesco Mastroianni, ai Commissari dei circoli di Soverato, Stalettì e Caraffa, rispettivamente Giuseppe Pellegrino, Domenico Farsaci e Saverio Scerbo, e ai Consiglieri comunali Serena Notaro (Caraffa) e Antonio Provenzale (Petrizzi).

Un corteo nato per manifestare tutto il dissenso possibile verso un Governo che non fa gli interessi del suo Popolo, ma che considera prioritario accogliere indiscriminatamente tutti gli immigrati e approvare lo Ius soli. Sul tema disoccupazione - afferma il Segretario Gianni Alemanno - i dati dell’Istat sono falsati perché l’Istituto di statistica considera occupato anche chi lavora un’ora al giorno e non considera quelle persone che, sfiduciate, il lavoro non lo cercano neanche più. Oggi ci sono due milioni di disoccupati. L’Italia - continua Alemanno - deve alzare la voce contro la Ue, occorre andare a Bruxelles e rovesciare i tavoli contro questa Europa che non crea lavoro.

La situazione è ancora peggiore in Calabria - sostiene Mirarchi - dove si rileva il tasso di disoccupazione giovanile più alto di tutta Europa, facendo registrare il triste primato di sei giovani disoccupati su dieci, proliferando però centri di accoglienza di ogni ordine e grado. Indicatori sconfortanti che incorniciano un quadro desolante, reso ancor più grave dall’assoluto immobilismo del Governo regionale del Presidente Oliverio e del Partito Democratico. Il movimento Nazionale per la Sovranità lancia un appello a tutte le forze del centro destra Catanzarese per iniziare un percorso comune di condivisione in vista delle future elezioni politiche e regionali. Vogliamo rigenerare la classe politica - conclude Mirarchi - puntando su personalità capaci e lungimiranti per dare alla nostra provincia una degna rappresentanza sia in parlamento che in Consiglio regionale.

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Reggio Calabria, Germanò (Mns): "Vicenda Atam, Falcomatà ci ricasca"

Riceviamo e pubblichiamo

"Siamo sconfortati.

Non avremmo mai immaginato che, dopo la figuraccia della nomina illegittima dell’Avv. Basile al vertice dell’ATAM, il sindaco potesse ricascarci. Incredibile a dirsi, ma pure l’annunciata nomina, tramite stampa, del Dott. Perrelli è inconferibile.

Anche in questo caso trova applicazione l’art. 4 del Decreto Legislativo 39 del 2013 che detta disposizioni chiare e nette sulle cause di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi presso le pubbliche amministrazioni. A coloro i quali, nei due anni precedenti, hanno svolto “incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall'amministrazione o dall'ente pubblico che conferisce l'incarico…” …”non possono essere conferiti gli incarichi di amministratore di ente pubblico, di livello nazionale, regionale e locale”. Cosa la norma intenda per “ente pubblico” è in maniera chiara precisato all’art. 1 dello stesso decreto 39 ed è acclarato per tabulas come in tale definizione sia ricompresa l’ATAM.

Il Dott. Perrelli è stato fino a qualche settimana fa Presidente del Collegio Sindacale dell’ATAM e, proprio per questo, non può essere nominato ai vertici della società. La norma è chiarissima per tutti ma non per Falcomatà che, evidentemente, ritiene di poter operare scelte contrarie alla legge in forza di qualche investitura superiore che lo renderebbe, secondo lui, immune dall’essere rispettoso degli obblighi che ricadono su chi ha l’onore di rappresentare la Città.

Sorprende peraltro l’entusiasmo con il quale il Dott. Perrelli, a detta del sindaco, avrebbe già accettato l’incarico, confessando, in tal modo, la concretizzazione del fattaccio.

Sconcerta, inoltre, il fatto che il “nominato” sia tra l’altro autorevole rappresentante dell’associazione Reggionontace. Si comprende, adesso, perché, nonostante gli sfasci di cui si è reso protagonista Falcomatà sin dall’inizio del suo mandato, questa associazione, in passato sempre sul pezzo, abbia deciso invece di tacere.

A questo punto è indispensabile l’intervento di altre Istituzioni perché questo tsunami disamministrativo e illegittimo sia fermato. La Città non può sopportare oltre le nefandezze di questo spregiudicato, arrogante, inadeguato e incapace sindaco.

Rispettosamente invochiamo S.E. il Prefetto perché faccia sentire la propria autorevole presenza ponendo un argine a tale modo disinvolto di considerare la gestione dell’Amministrazione della Città.

Noi continueremo a vigilare e a fare appelli anche a tutte le altre Istituzioni dello Stato affinché intervengano per porre fine a questo continuo scempio della nostra Reggio.

Forse sarà utile o addirittura necessario chiamare il popolo reggino in piazza per manifestare la propria insofferenza e la voglia di ridare una speranza alla nostra comunità".

Franco Germanò - Commissario Movimento nazionale per la sovranità - Città di Reggio Calabria

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