“I problemi legati ai servizi e gli uffici postali aperti a singhiozzo. Nonostante le proteste di molte Amministrazioni Comunali, le petizioni dei cittadini, e le varie segnalazioni di disservizi vari segnalati presso le nostre sedi territoriali, che l’ U.Di.Con. ha provveduto ad inoltrare agli organi competenti, ancora i problemi rimangono”.
E’ questa la sintesi di una nota inviata agli enti preposti, comprese le varie prefetture, dall’U.Di.Con. per denunciare, ancora una volta, una grave situazione che colpisce la regione Calabria. Uffici postali che funzionano a orari ridotti, a giorni alterni, con accessi contingentati, e quindi tanti disagi per i cittadini costretti a code anche di ore in attesa del proprio turno. Negli ultimi mesi sono state molte le segnalazioni di disservizi anche in Calabria, e in alcuni casi si sono mossi anche i sindaci, chiedendo a Poste Italiane di ridurre al minimo i disagi. Da Rosarno fino alla Sibaritide, da Candidoni a Lamezia Terme e non solo: i problemi legati all'apertura a orario ridotto di molti uffici postali, specialmente nelle frazioni ma anche nei principali centri abitati, sono ancora presenti nonostante i ripetuti appelli, a partire da quelli mossi dall’U.Di.Con., dai sindaci dei territori interessati dai disagi. E a questo si somma il fatto che alcuni uffici postali erano stati già chiusi in un piano di ridimensionamento voluto da Poste Italiane negli anni passati”.
In merito ai piccoli uffici postali chiusi negli anni scorsi, il presidente nazionale U.Di.Con. Denis Nesci ha dichiarato: "La riorganizzazione voluta da Poste Italiane non ha tenuto conto dei potenziali disagi che avrebbe creato fra gli utenti. È emblematico quello che sta accadendo in moltissimi comuni medio-piccoli calabresi, dove gli abitanti sono alle prese con disagi quotidiani. Specialmente per le persone più anziane, in pieno inverno, non poter avere vicino a casa un punto di riferimento per le proprie incombenze legate al pagamento di bollette o operazioni affini, è una carenza davvero inaccettabile. Pertanto abbiamo predisposto una mozione in cui chiediamo a Poste Italiane di adottare idonei ed urgenti provvedimenti, sensibilizzando le varie Prefetture per garantire l'apertura degli sportelli nelle aree marginali interessate dal piano di ridimensionamento".
Nico Iamundo, commissario regionale dell’U.Di. Con. Calabria ha, invece, segnalato che da diversi giorni si verificano lunghe code di clienti in molti uffici postali dei comuni delle province calabresi, code che creano notevoli criticità sia per quanto riguarda il rischio di assembramenti, sia per il verificarsi di episodi di intolleranza ed atteggiamenti aggressivi verso gli operatori postali in servizio negli uffici medesimi. "L’afflusso negli uffici in lunghe file di utenti superiore alla media è dovuto non solo alle regole anti Covid che impongono accessi contingentati, ma anche ad un numero di sportelli aperti largamente insufficienti, vista la mancanza notevole di addetti, per le scadenze istituzionali di adempimenti Imu, Tari e l’aggiungersi di richieste di attivazione di identità digitale".
"Avendo segnalato più volte tali criticità alle prefetture ed ai responsabili regionali di Poste Italiane - conclude Denis Nesci - si richiede un intervento a tutte le autorità preposte, alle Poste Italiane ed agli addetti agli sportelli postali al fine di garantire un coordinamento dell’ordine e della sicurezza pubblica per assicurare la presenza e la continuità di quei servizi essenziali di pubblica utilità, come quelli offerti da Poste Italiane. Una vigilanza presso i siti dove si manifestano gli eventi denunciati, al fine di prevenire assembramenti, regolare gli afflussi, evitare qualsiasi rischio di episodi di intolleranza e assicurare le necessarie condizioni di sicurezza per i lavoratori e la clientela all’interno e all’esterno degli uffici postali. Ma, sicuramente una regolarità nella apertura degli uffici per garantire a tutti i cittadini di poter usufruire dei servizi” .