Acqua potabile nella Limina, i chiarimenti dell’Arpacal
- Written by Redazione
- Published in in evidenza
- 0 comments
In riferimento a quanto dichiarato in una nota diffusa ai Media locali dall’Osservatorio Ambientale Diritto per la Vita di Marina di Gioiosa Jonica e relativa alla assenza di personale Arpacal all’iniziativa svolta lunedì 11 aprile scorso dalla stessa associazione sul bacino della Limina, la Direzione dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) intende chiarire quanto segue:
“All’Osservatorio Ambientale Diritto per la Vita, che opera nella Locride e con il quale abbiamo avuto modo di relazionarci cordialmente alcuni anni addietro in occasione di una loro iniziativa dedicata alla matrice dell’acqua destinata al consumo umano, ricordiamo la normativa di riferimento che regola la materia in questione, ossia l’analisi della qualità dell’acqua destinata al consumo umano proveniente da bacini gestiti da soggetti terzi, come nel caso specifico della Limina ad opera della Sorical. Pur apprezzando il fine nobile dell’iniziativa che l’Osservatorio sta mettendo in campo, l’Arpacal non può partecipare, in qualità di ente tecnico deputato al controllo, ad iniziative come questa a supporto di chi, ossia la Sorical, ha il compito della corretta gestione dell’invaso e di tutte le attività connesse. In base alla normativa in vigore, infatti, nei casi di controllo dell’acqua destinata al consumo umano l’Arpacal svolge attività prettamente laboratoristica a supporto della locale Azienda Sanitaria Provinciale che, attraverso proprio personale, preleva campioni che consegna, nei modi e tempi concordati, ai nostri laboratori per l’analisi e la conseguente refertazione. È il caso di dire, inoltre, che lo stesso prelievo dei campioni deve essere svolto con particolari procedure che garantiscano il fine ultimo della iniziativa ispettiva. Nello specifico del controllo della radioattività nell’acqua, di cui è stata chiesta l’analisi con lodevole lungimiranza già nel febbraio scorso, mentre la normativa di fonte europea è entrata in vigore il 22 marzo scorso, occorre fare presente che il soggetto chiamato ai cosiddetti ‘controlli esterni’ – in questo caso Asp con la collaborazione di Arpacal – non può essere coinvolto in iniziative di ‘controllo interno’, ossia l’autocontrollo che la Sorical, nel caso specifico, è chiamata a realizzare. Detto questo, la nostra assenza dall’iniziativa dello scorso 11 aprile 2016, è da addebitare esclusivamente al fatto che l’Arpacal, nel caso di specie, se avesse accettato a partecipare, si sarebbe posta in una posizione di conflitto di interesse (controllore che collabora con il controllato) che, quello sì, sarebbe stato veramente censurabile. D'altronde, in un’ottica di ampio dialogo con gli attori del territorio, se non vi fosse stato alcun impedimento di tale portata, lo stesso dipartimento provinciale Arpacal di Reggio Calabria avrebbe potuto permettere la presenza dei nostri tecnici, senza necessità di alcuna ulteriore autorizzazione. Le nostre attività sono ampiamente consultabili su richiesta dello stesso Osservatorio che, come ha già fatto in altre occasioni, troverà nei nostri uffici personale preparato e disponibile per ogni opportuno chiarimento”.
Related items
- Serra, vietato usare l’acqua per scopi non domestici
- Tonga, l’eruzione del vulcano Hunga 'sentita' anche in Calabria
- Alga 'aliena' nel mare vibonese, la scoperta dell'Arpacal
- Grotte di Zungri: patrimonio archeologico da difendere anche dai rischi naturali
- Incendi in Calabria: i roghi sull'Aspromonte visti dallo spazio con le immagini satellitari acquisite dall'Arpacal