Un calabrese su due non si fida dell'acqua pubblica
- Written by Mirko Tassone
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E’ molto più alto, rispetto alla media nazionale, il numero dei calabresi che non si fida dell’acqua che scorre dai rubinetti delle abitazioni. A dirlo è l’Istat che, in occasione della Giornata mondiale dell'acqua celebrata ieri, ha diffuso un dettagliato rapporto dal quale emerge che il 28% delle famiglie italiane non si sente sicuro a consumare l’acqua pubblica. In alcuni casi, come in Sardegna la sfiducia raggiunge, addirittura, il 53,4%. Non va molto meglio in Calabria, dove il 48,5 % dei cittadini manifesta scetticismo rispetto alla qualità dell’acqua erogata dalla rete pubblica. Situazione non dissimile in Sicilia e Toscana dove la percentuale dei “diffidenti” è, rispettivamente, del 46,2 e del 38,3. Su scala nazionale, però, la situazione è nettamente migliorata, ove si consideri che nel 2002 la sfiducia superava il 40%. Una sfiducia che ha un peso notevole, non solo in termini di disagi, ma anche e soprattutto in termini economici. Ogni anno, infatti, le famiglie italiane spendono in media 228 euro per comprare acqua minerale. Un onere cui si aggiungono gli aumenti del 6,6%, rispetto al 2013 e del 74%, rispetto al 2008, dei costi sostenuti per acquistare l’acqua che arriva direttamente nelle abitazioni. Sfiora, infatti, i 360 euro l’esborso annualmente destinato dalle famiglie al pagamento dei servizi erogati dai gestori del servizio idrico. Una spesa che, secondo i dati elaborati dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, in Calabria scende a 282 euro, con un picco di 473 euro a Reggio Calabria. Poco oltre la media regionale, anche, quanto pagato da chi risiede a Vibo Valentia, dove ogni famiglia spende mediamente 294 euro all’anno. Sui costi, molto probabilmente, pesano due fattori, la frammentarietà nella gestione delle risorse e la dispersione della rete. Nel primo caso, il numero degli operatori ammonta a 3.161, dei quali l’82,2% riconducibili ad amministrazioni comunali ed il restante 17,8 a gestori specializzati. Per quanto riguarda, invece, la dispersione della rete idrica, la media nazionale si attesta al 37%. Maglia nera per Calabria e Lazio, dove il 60 % dell’acqua immessa nelle condutture non arriva a destinazione. Ancor più negativi i dati che riguardano Cosenza e Vibo Valentia, dove la dispersione tocca, rispettivamente, il 77 ed il 64 %.
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