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Imprenditore arrestato per bancarotta fraudolenta

Nell'ambito di specifiche indagini coordinate dal procuratore aggiunto Manzini e dal sostituto procuratore Donato, la Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un imprenditore cosentino resosi responsabile del fallimento di una società operante nel settore della compravendita di automobili di cui il medesimo era amministratore e socio unico. I finanzieri hanno acquisito ed esaminato il corposissimo carteggio afferente la gestione amministrativo-contabile della menzionata società commerciale al fine di compiere mirati accertamenti sui fatti che avevano generato il fallimento della stessa. Le indagini svolte hanno permesso di accertare l’esistenza di presunte condotte delittuose riconducibili al reato di bancarotta fraudolenta nei confronti dell’imprenditore, resosi responsabile di una consistente dissipazione del patrimonio della società che ha portato ad una irreversibile esposizione debitoria della stessa. In particolare, le articolate indagini hanno permesso di appurare che la condotta, fraudolenta a giudizio degli investigatori, posta in essere dall’imprenditore nella gestione della compagine societaria ha causato l’inevitabile depauperamento del patrimonio aziendale dal quale sono stati distratti, nel tempo, circa 9 milioni di euro senza motivazioni contabili; ha provocato un indebitamento della società nei confronti dell’erario dello Stato per oltre 32 milioni di euro. Nei confronti dell’imprenditore, pertanto, è stata proposta ed attuata la misura restrittiva della libertà personale per la violazione dell’art. 219, 1° e 2° comma nr.1 e 223 R.D. nr. 267/42 della Legge Fallimentare.

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