Maltrattamenti in una scuola elementare, misura cautelare a carico di due maestre
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I carabinieri della Stazione di Oppido Mamertina, in provincia di Reggio Calabria, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio dell’attività di insegnamento emessa dal gip presso il Tribunale di Palmi, a carico di M.C. e B.S. (entrambe 49enni), insegnanti di una scuola elementare del luogo.
Il provvedimento è stato emesso nell’ambito di un’indagine avviata, a partire dal 2016, dai militari della locale Stazione.
A dare l’abbrivio all’attività investigativa, una serie di segnalazioni pervenute ai carabinieri attraverso alcuni genitori degli alunni di una quinta elementare che, al rientro dalle lezioni scolastiche, presentavano diverse lesioni sul corpo e, in modo particolare, al volto. Al fine di accertare la veridicità di quanto segnalato, i militari dell’Arma, in coordinamento con la Procura della Repubblica presso il tribunale di Palmi, hanno proceduto all'installazione di telecamere di videosorveglianza all’interno dell’istituto scolastico. Grazie alle riprese è stato possibile monitorare i presunti maltrattamenti perpetrati ai danni degli alunni da parte delle docenti.
Dall’analisi dei filmati è emerso che, in diverse occasioni, le due insegnanti indagate, ignare di essere costantemente monitorate all’interno dell’aula didattica, nel corso delle previste lezioni scolastiche avrebbero maltrattato in modo violento i propri alunni rivolgendo nei loro confronti, gravi minacce e ripetute ingiurie.
In alcuni episodi, successivamente sottoposti al vaglio dell’Autorità giudiziaria, si noterebbero le due maestre rivolgersi agli alunni in modo brusco costringendoli ad assumere posizioni “composte”, prima di percuoterli con violenti schiaffi al volto. In un altro episodio, anch’esso documentato, gli alunni verrebbero addirittura “spinti” all’esterno dell’aula per essere subito dopo costretti a rientrare in fila indiana sotto la minaccia di ulteriori maltrattamenti.
Al termine degli accertamenti esperiti dai militari dell’Arma, valutata la gravità del reato e il pericolo di reiterazione, l’Autorità giudiziaria ha emesso, con urgenza, le due misure cautelari.
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