'Ndrangheta - Cosa nostra: incontro nel vibonese dopo gli attentati a Falcone e Borsellino
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Un patto diabolico tra Cosa nostra e 'ndrangheta per attacare lo Stato. È quanto emerge dall'operazione 'Ndrangheta stragista condotta, questa notte, dalla Polizia di Stato.
Per gli inquirenti, all'indomani degli attentati di Capaci e via D'Amelio, nei quali persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, gli esponenti di Cosa nostra e 'ndrangheta si sarebbero incontrati in un villaggio turistico di Nicotera Marina, controllato dalla famiglia Mancuso di Limbadi, legata a quella dei Piromalli, egemone nella piana di Gioia Tauro.
Al centro dell'incontro, la strategia stragista inaugurata dai corleonesi.
Al summit avrebbero partecipato tutti i capi della 'ndrangheta, da Cosenza a Reggio Calabria, " a dimostrazione - secondo la Procura antimafia - della unitarietà della 'ndrangheta, ovvero del suo atteggiarsi a forza mafiosa che verso l'esterno si presentava unita e compatta".
A chiedere un incontro con i mammasantissima calabresi, sarebbe stato il capo della mafia, Totò Riina.
Alla riunione di Nicotera Marina ne sarebbero seguite altre a Rosarno, Oppido Mamertina e Melicucco, ovvero nel territorio in cui operano le cosche Mancuso, Piromalli, Pesce e Mammoliti.
Per i magistrati, si sarebbe trattato di incontri propedeutici ad "una adesione generalizzata della 'ndrangheta alla strategia stragista che Cosa Nostra aveva deciso di intraprendere”.
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