SLAI COBAS attacca Tassone e Censore sull'ospedale San Bruno
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Riceviamo e pubblichiamo un duro attacco dello SLAI COBAS nei confronti del primo cittadino di Serra San Bruno, Luigi Tassone, e dell'on. Bruno Censore che è alla guida della Commissione Sanità della regione Calabria.
Abbiamo appreso, con rinnovato stupore, dell’ennesimo annuncio trionfale di cui si è reso autore il primo cittadino di Serra San Bruno, Luigi Tassone, riguardo alle «buone notizie» che interesserebbero il locale presidio sanitario. Dobbiamo constatare che, mentre il resto del mondo è ormai immerso nel clima natalizio tipico del periodo, il sindaco sembra si trovi piuttosto fermo al primo d’aprile o a Carnevale. È in vena di scherzi, infatti, il primo cittadino che guida anche la Conferenza dei sindaci dell’Asp di Vibo, perché ancora una volta diffonde notizie che non trovano alcun riscontro concreto nella cruda realtà dei fatti e nelle enormi criticità in cui versa il nosocomio montano.
A leggere le parole di Tassone sembrerebbe infatti che tutto stia procedendo per il meglio, e che l’ospedale di Serra San Bruno sia ormai avviato verso una rigogliosa rinascita. Una condizione che sarebbe frutto dell’azione posta in essere dalla cordata di partito del sindaco e al suo «impegno quotidiano e costante che mira a potenziare l’ospedale». L’occasione per diffondere l’ennesima nota di giubilo pare essere stata quindi quella dell’imminente arrivo di un’unità medica aggiuntiva al Pronto Soccorso, in servizio a Serra dal prossimo 2 gennaio: «Registro con soddisfazione – ha spiegato a tal proposito Tassone – un risultato frutto di un’impostazione politica che abbiamo voluto dare sin dall'insediamento della giunta regionale guidata dal presidente Oliverio, che punta a potenziare gli organici e a migliorare i servizi offerti agli utenti. C’è un’inversione di tendenza, questo è un dato di fatto, così come l’arrivo di un nuovo medico al Pronto soccorso costituisce uno dei tanti tasselli che si aggiungono a quelli già portati a compimento nel corso di questi mesi». Il sindaco, nella sua sfarzosa nota stampa, dimentica però di raccontare ai cittadini che il nuovo medico non aggiungerà nulla di più ai servizi offerti attualmente dal Pronto Soccorso, perché si tratterà in realtà di una semplice sostituzione: il nuovo medico subentrerà al collega andato in pensione in questi giorni. Di conseguenza il numero di medici in servizio al Pronto Soccorso serrese resterà invariato e nulla, al contrario di quanto asserito, sarà potenziato.
Tra l’altro, in merito al nuovo arrivo, è stato lo stesso sindaco a rivelare un particolare inquietante: il nuovo medico avrebbe superato «il periodo di prova al Pronto soccorso dell’ospedale Iazzolino». Che cosa significa nello specifico superare un periodo di prova in un ospedale (Vibo) prima di poter lavorare in un altro (Serra)? Da quando i medici prima di entrare in servizio, dopo aver conseguito una laurea e un’abilitazione, devono essere sottoposti a periodi di prova come se si trattasse di una fase di apprendistato? Ancora una volta dunque l’impressione è che il sindaco si avventuri in temi che disconosce totalmente, magari su dettato di altri che gli vogliono male o che lo considerano un soldatino da mandare alla guerra.
Nessuna clamorosa buona notizia, dunque, per il Pronto Soccorso al contrario di quanto si vuol far credere alla cittadinanza, così come nessuna buona notizia interessa purtroppo il resto di un ospedale ridotto al minimo storico e che si regge in piedi a fatica grazie ormai soltanto all’impegno quotidiano, alla volontà e alla dedizione di pochi medici e infermieri che sono costretti ad operare in gravi condizioni di sottodimensionamento che interessano ogni reparto. Basti pensare che per la Medicina e Lungodegenza a fronte dei 10 medici previsti in pianta organica (6 in Medicina e 4 in Lungodegenza) al momento ce ne sono in attività soltanto 3, chiamati a garantire il servizio per i 30 posti letto in dotazione ai due reparti. A Vibo, invece, tanto per rendere l’idea della condizione organizzativa della rete sanitaria provinciale, si registra la presenza di 12 medici per 12 posti letto del reparto Medicina, uno per ogni paziente.
Forse anche questi particolari il sindaco Tassone non li conosce o, peggio ancora, fa finta di non conoscerli. Così come non conosce, visto che nella sua nota non ne da conto, la condizione in cui verte il Day Surgery di Chirurgia dell’ospedale di Serra San Bruno, che è stato negli ultimi tempi ridotto da 3 sedute settimanali ad una soltanto (che tra l’altro spesso viene soppressa). Di recente, inoltre, il consigliere regionale Michele Mirabello – anche lui diretta espressione del deputato Bruno Censore e alla guida della Commissione Sanità della Regione Calabria – ha istituito un nuovo Day Surgery di Chirurgia a Vibo, proprio con lo scopo di penalizzare progressivamente e poi chiudere quello di Serra, che in precedenza era l’unico previsto in tutta la provincia. Non va meglio per quel che riguarda gli Anestesisti che dovrebbero essere destinati all’ospedale di Serra, ma che, anche in tal caso, vengono inspiegabilmente chiamati in servizio a Vibo. Una condizione, questa, che spesso e volentieri fa saltare tutte le sedute operatorie programmate proprio a Serra San Bruno.
Si rapporti poi il sindaco Tassone con gli infermieri di Sala operatoria, chieda loro magari in quale condizione lavorano quotidianamente, perché forse il sindaco non sa di come vengono continuamente vessati dai direttori dell’U.O. complessa e del dipartimento di Chirurgia di Vibo che li “invitano” ripetutamente a recarsi allo Iazzolino, pena la chiusura del Day Surgery di Serra. Eloquente, in tal senso, è anche quanto accaduto nei primi 5 giorni di dicembre nel corso dei quali i turni della Sala operatoria di Serra sono stati modificati 4 volte (in particolare rispetto alle reperibilità e ai pomeriggi) con il mero scopo di costringere gli infermieri di Serra a recarsi a Vibo, probabilmente per consentire ai colleghi dello Iazzolino di organizzare e godere, come meglio credono, delle ferie natalizie e delle feste di fine anno. Questo modus operandi porterà alla chiusura certa e definitiva della Sala operatoria di Serra e, anche in tal caso, le note stampa intrise di frottole non potranno bastare a risollevare le sorti di un ospedale sempre più abbandonato a se stesso e tutt’altro che potenziato e migliorato come vogliono invece far credere il sindaco Tassone e il parlamentare Censore.
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