Sequestrati beni per 50 mila euro ad indiziato di appartenenza alla 'ndrangheta
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I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e gli agenti della locale Questura hanno eseguito, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia reggina, un provvedimento emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria con il quale è stato disposto, nei confronti di Andrea Giungo, di 46 anni, il sequestro di beni per un valore di circa 50 mila euro.
La misura trae origine dalle risultanze delle indagini svolte dalla Polizia di Stato nell’ambito dell'operazione “Il Padrino”, conclusa nel 2014 con l’esecuzione di provvedimenti restrittivi personali nei confronti di 25 presunti affiliati alle cosche di ‘ndrangheta “De Stefano” e “Tegano” di Reggio Calabria.
In tale contesto, con l'accusa di aver favorito la latitanza di Paolo Rosario De Stefano e di Giovanni Tegano, era stato arrestato anche Giungo.
Condannato con sentenza passata in giudicato, a 14 anni di reclusione ed a 12 mila euro di multa, il 46enne è stato “… ritenuto uno dei “fedelissimi” del già latitante De stefano Paolo Rosario cl. 1976, in atto sottoposto a regime detentivo speciale ex art.41 bis O.P.. Il proposto avrebbe svolto in particolare, il ruolo di messaggero, collante e cerniera per la trasmissione delle “imbasciate” tra i componenti del sodalizio De Stefano e quello dei Tegano. Giungo Andrea sarebbe, inoltre, stato presente in ogni fase della gestione della latitanza di Giovanni Tegano curata in prima persona, tra gli altri, da Polimeni Carmine e Siciliano Giancarlo”.
Tali risultanze sono state ritenute sufficienti dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria “per esprimere, allo stato degli atti, un giudizio incidentale di pericolosità sociale qualificata del proposto ai sensi dell’art.4 lett. a) D.Lgs. 159/2011 perché soggetto indiziato di appartenenza alla ‘ndrangheta…”.
Su tali basi, su delega della Dda, i militari del Nucleo di polizia economico finanziaria/Gico della Guardia di finanza, hanno effettuato ulteriori approfondimenti a carattere economico/patrimoniale, volti all’individuazione dei beni mobili ed immobili riconducibili a Giungo.
L'attività investigativa, che si è concentrata sulla ricostruzione della capacità reddituale e del complesso dei beni nella disponibilità dell'uomo e del suo nucleo familiare, ha permesso di accertare una notevole sproporzione degli investimenti rispetto alle risorse lecite dichiarate.
Il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Dda, ha quindi disposto il sequestro di beni e rapporti finanziari riconducibili a Giungo ed al proprio nucleo familiare, per un valore stimato in circa 50 mila euro.
Il sequestro ha interessato una casa famiglia che si occupa di assistenza residenziale per anziani, la cui gestione è stata affidata ad un amministratore giudiziario appositamente nominato dal Tribunale di Reggio Calabria.
Con il provvedimento, sono state sottoposte a vincolo cautelare, anche, numerose polizze assicurative, nonché rapporti finanziari, intestati o riconducibili al 46enne ed ai componenti del suo nucleo familiare, con saldo attivo superiore ai mille euro.
Le ulteriori attività connesse alla ricerca delle disponibilità finanziarie riconducibili a Giungo e ai suoi familiari, hanno permesso d'individuare e sottoporre a sequestro un ulteriore conto corrente sul quale era in liquidazione un bonifico d'importo superiore a 25 mila euro, derivante dal riscatto di una polizza assicurativa intestata al destinatario della misura.
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