Truffa all'Inps: scoperti oltre 900 braccianti agricoli, segnalate 33 aziende
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Ancora falsi braccianti agricoli sotto la lente d’ingrandimento dei finanzieri che, nel corso di un’attività di controllo, hanno segnalato all’Agenzia delle entrate 33 aziende agricole (ubicate, in via principale, nei comuni di Platì, San Luca, Africo, Casignana, Careri) per il recupero a tassazione di oltre 5,6 milioni di euro quali proventi illecitamente ottenuti da 923 lavoratori “fantasma” (molti dei quali con precedenti penali ed uno, addirittura, latitante) a titolo di indennità assistenziali e previdenziali (disoccupazione, maternità e malattia) erogati dall’Inps.
L'operazione rappresenta un'approfondimento, dal punto di vista fiscale, delle indagini che, nel luglio scorso, avevano portato al deferimento alla Procura della Repubblica di Locri dei titolari di aziende agricole e di falsi braccianti resisi responsabili del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
In particolare, le attività d’indagine avevano portato alla luce una serie di criticità riconducibili al reale fabbisogno di lavoratori in relazione ai terreni da coltivare, spesso ubicati in località impervie e non raggiungibili con i normali mezzi di trasporto; alle contrastanti dichiarazioni rese dai lavoratori in ordine ai periodi di lavoro ed al tipo di colture praticate, nonché l’assoluta antieconomicità dell’attività d’impresa formalmente esercitata.
Le fiamme gialle avevo, inoltre, scoperto che alcuni degli indagati possedevano immobili di valore (ville e appartamenti di pregio) e auto di lusso (in un caso una Ferrari 360 Modena).
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