Catturato il re delle truffe informatiche, era ricercato dal 2015
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È terminata nei pressi di Fiumicino (Rm), in un supermercato del Parco Leonardo, la latitanza di Gianni Siciliano, di 38 anni, originario della provincia di Cosenza e considerato un vero e proprio “re delle truffe online”, tanto da aver collezionato negli anni numerose condanne definitive, anche per il reato di associazione per delinquere, il cui cumulo ha fatto scattare l’ordine di esecuzione di pene concorrenti, emesso a suo carico dalla procura della Repubblica di Roma nell’ottobre del 2014 ed al quale il Siciliano era riuscito a sottrarsi fino all’epilogo odierno.
Gli uomini della polizia postale di Cosenza e della Stazione Carabinieri di Torano Castello (Cs), coordinati dalla procura della Repubblica di Cosenza e coadiuvati da personale dei Compartimenti polizia postale di Reggio Calabria e di Roma, con l’ausilio del Servizio polizia scientifica di Roma e della Stazione Carabinieri di Fiumicino, lo hanno infatti scovato e tratto in arresto nel centro commerciale “ Parco Leonardo” di Fiumicino,dove aveva fatto la spesa al supermercato.
L'uomo si è messo in luce fin dall’inizio della propria carriera criminale quale abile utilizzatore delle opportunità offerte dall’era digitale per realizzare truffe attraverso i siti dedicati all’e-commerce, creandosi false identità di venditore, nella convinzione di poter mantenere l’anonimato e di non essere mai identificato.
In una prima fase, secondo la ricostruzione degli inquirenti, ingaggiava i compratori tramite il portale Ebay.
Successivamente è stato accertato il suo coinvolgimento anche in un'importante operazione di polizia giudiziaria, denominata “Mach Point”, che ha permesso di smantellare un’organizzazione criminale attiva nel settore dell’hacking, della contraffazione di carte di credito e delle truffe on line, per poi dedicarsi alla pratica di ingannare ignari ed ingenui acquirenti tramite il portale subito.it.
In seguito alle indagini condotte dalla polizia di Stato e dall’Arma dei carabinieri, il re delle truffe informatiche è stato, in pochi anni, indagato nell’ambito di procedimenti aperti da varie procure della Repubblica di tutt’Italia, da cui sono scaturite ben otto condanne definitive per i reati di associazione per delinquere, rapina, ricettazione, riciclaggio, truffa e altro, per un totale di oltre 40 capi d’imputazione contestati.
Dalle indagini è emerso peraltro che Siciliano, anche durante la latitanza, avrebbe continuato ad operare nel settore delle truffe online, utilizzando schede telefoniche e carte di credito intestate a terzi, per porre in vendita on line pezzi di ricambi per auto, elettrodomestici di ogni genere, cani e gatti di ogni razza e tanti altri beni, riscuotendo il prezzo pattuito tramite le ricariche effettuate dalle vittime che, ovviamente, non ricevevano in cambio il bene acquistato.
Sono tuttora al vaglio degli investigatori centinaia di casi nei quali si ritiene plausibile il coinvolgimento di Siciliano e che, insieme a quelli già definiti con sentenze, fanno ipotizzare un danno complessivo per le vittime quantificabile in centinaia di migliaia di euro.