'Ndrangheta, è tornato in libertà Pantaleone Mancuso

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, recependo favorevolmente la richiesta inoltrata dall'avvocato Francesco Sabatino, ha deciso la scarcerazione di Pantaleone Mancuso. Noto come "L'ingegnere", il 54enne è considerato figura apicale dell'omonimo clan. Dopo la cattura avvenuta nell'estate dello scorso anno in Argentina, la procedura di estradizione avviata subito dopo l'arresto ne permise quattro mesi fa il trasferimento in Italia. Gli agenti sudamericani lo trovarono in possesso di documenti contraffatti ed una somma pari a 100 mila euro. I magistrati hanno ritenuto sussistenti le motivazioni alla base dell'istanza formulata dal suo difensore che si basava sull'assenza di gravi indizi a carico di Mancuso. E' stata l'ex moglie di origini polacche di un cugino, Domenico Mancuso, a testimoniare che nel maggio di sette anni addietro Pantaleone Mancuso avrebbe cercato di uccidere a Nicotera una zia, Romana Mancuso, ed il figlio di lei, Giovanni Rizzo. Il provvedimento restrittivo disposto dal giudice delle indagini preliminari della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro in relazione all'episodio è stata ora cancellata dal Tribunale del Riesame. Il sostituto procuratore della Dda del capoluogo, nell'ambito del processo che si sta celebrando in queste settimane, ha richiesto che Pantaleone Mancuso sia condannato a sedici anni di carcere, il figlio Giuseppe a 14 anni. Il verdetto sul duplice tentato omicidio è atteso per la fine dell'estate. 

 

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